Si riceve s i pubblica
Gesto estremo che scuote non solo la comunitΓ scolastica, ma lβintero Paese
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia della studentessa di Latina, la cui morte β riportata dalla stampa il 31 agosto β ha scosso le coscienze di tutti noi.
Ogni volta che unβadolescente compie un gesto estremo, siamo chiamati a chiederci quali silenzi, quali mancanze, quali ferite non ascoltate abbiano preceduto quellβatto disperato.
La scuola non puΓ² trasformarsi in un luogo percepito come tribunale. La valutazione, se priva di empatia e accompagnamento, diventa una sentenza che pesa come una condanna.
Un voto non Γ¨ un numero neutro: nellβetΓ della fragilitΓ puΓ² assumere il valore di un marchio. Comunicarlo con freddezza, tramite una semplice e-mail, amplifica solitudine e smarrimento.
Per questo riteniamo urgente ripensare il senso stesso della bocciatura. Punire senza orientare significa abbandonare; misurare senza sostenere significa rinunciare alla missione educativa.
La valutazione deve tornare a essere uno strumento di crescita: capace di incoraggiare, di proporre percorsi alternativi, di valorizzare ciΓ² che funziona e non soltanto ciΓ² che manca.
La scuola Γ¨ chiamata a insegnare resilienza, a trasformare lβerrore in occasione, a trasmettere fiducia nella possibilitΓ di rialzarsi. Senza questa prospettiva, il rischio Γ¨ che lβinsuccesso scolastico diventi sinonimo di fallimento esistenziale.
Il CNDDU chiede al Ministero dellβIstruzione e alle istituzioni locali di intervenire con urgenza: sportelli di ascolto psicologico diffusi e permanenti, percorsi strutturali di educazione emotiva, formazione dei docenti alla comunicazione empatica.
Ma la responsabilitΓ non riguarda soltanto la scuola: famiglie, istituzioni territoriali, comunitΓ educanti devono collaborare per costruire reti di sostegno, capaci di intercettare e accogliere il disagio prima che si trasformi in tragedia. La societΓ intera Γ¨ chiamata a riscoprire il valore dellβadolescenza, restituendo centralitΓ allβascolto, al dialogo, al riconoscimento reciproco.
Ogni adolescente ha diritto a sentirsi riconosciuto e accompagnato. La scuola deve custodire la vita, non essere luogo di esclusione.
Questa tragedia ci obbliga a cambiare rotta. PerchΓ© nessunβaltra ragazza, nessun altro ragazzo, debba sentire che da un voto non cβΓ¨ ritorno.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU


