5 Dicembre, 2025
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Psicologo di base. Partita la raccolta firme per istituirlo nel Lazio

Lo scorso primo luglio, presso il Giardino Verano di Roma, è stata avviata la raccolta firme per l’istituzione nel Lazio del Servizio di Assistenza Psicologica Primaria, per garantire a tutti i cittadini e le cittadine del territorio regionale la possibilità di avere lo psicologo delle cure primarie. Evento cui hanno partecipato la segretaria nazionale del PD Elly Schlein e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, primo firmatario della proposta. Una bella piazza, partecipata, piena di energia, per una proposta, come già detto, che coinvolge in maniera attiva la cittadinanza, riaffermando l’importante valore della comunità.

La legge di iniziativa popolare, presentata dalla consigliera del Partito Democratico Sara Battisti e sottoscritta da tutte le forze di opposizione al Consiglio Regionale del Lazio, richiede la sottoscrizione di 10.000 firme per poter essere messa all’ordine del giorno.

L’idea nasce con la collaborazione di molti che si occupano di tale materia, a partire dall’ordine degli psicologi, ma anche di altri che lavorano nel settore da molto tempo. Una legislazione doverosa, come ci dicono i dati: solo nella nostra Regione infatti circa 1.5 milioni di persone soffrono di disturbi mentali. Depressione, ansia e stress su tutti, con giovani e donne che rappresentano il target più colpito. Da qui l’iniziativa della consigliera Sara Battisti, per rispondere a queste esigenze

Da qui l’iniziativa della consigliera Battisti, per rispondere a queste esigenze: sostenere il diritto alla salute mentale avvicina le cure ai cittadini e al territorio, mettendo al centro il paziente e le persone. Rafforzare il sistema pubblico e territoriale è la chiave di volta per il rilancio dell’ecosistema sanitario da qui al futuro. La legge prevede che ci sia uno psicologo di base ogni 25.000 abitanti.

Occorre prestare attenzione alle esigenze dei cittadini e ai loro bisogni: oggi, in troppi e in troppe non riescono a poter iniziare un percorso di cura e assistenza a causa della mancanza di figure professionali e servizi nei territori. Se invece ne hanno la possibilità economica, si rivolgono per forza di cose al privato. Una sperequazione inaccettabile che alimenta diseguaglianze e problemi nel tessuto sociale.

Tale approccio riguarda quini l’universalità delle cure mediche ai cittadini, ma anche alla rimozione di possibili freni inibitori, causati da stereotipi sbagliati, verso chi si rivolge ai professionisti del settore. Il mondo cambia, nuove necessità avanzano e servizi di salute mentale siano accessibili e gratuiti, radicati sul territorio. Su questo la Giunta Rocca è fortemente indietro, sorda e cieca, davanti ai bisogni di cura della salute mentale dei cittadini. Tema, fra gli altri, di cui non vogliono occuparsi e sul quale non prestano alcuna attenzione.

“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”. Lo diceva Enrico Berlinguer, ormai qualche anno fa. Ma ancora oggi questa frase non ha perso nulla della sua essenza e del suo significato profondo. Ora è il momento della spinta dal basso, dai territori, dalla comunità, per far sì che questa legge arrivi il prima possibile in Consiglio Regionale. Noi abbiamo preso un impegno e lo porteremo avanti. 

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