L’evoluzione del sistema sociosanitario richiede continui adattamenti per migliorare l’efficienza, la qualità dei servizi offerti e la sostenibilità economica. Per far fronte a tutto questo, la Regione Lazio, ha espresso la preferenza per la costituzione di “Consorzi”, soggetti aventi personalità giuridica, nel rispetto dell’autonomia degli enti locali nella individuazione delle forme di gestione previste dal TUEL (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali).
Ed è tempo di tramutare l’intenzione in azione: il comitato istituzionale del distretto sociosanitario Roma 4.3 ha stabilito di transitare da Distretto sociosanitario a Consorzio sociosanitario assicurando il mantenimento in capo ai comuni consorziati dei poteri di indirizzo politico e di controllo della programmazione, della gestione degli interventi e dei servizi sociali del piano di zona.
La legge quadro n. 238, del novembre 2000, prevedeva la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, definendo le linee guida per l’assistenza sociale la cui finalità è garantire a tutti i cittadini un sistema integrato di interventi e servizi sociali che promuova il benessere e l’autonomia. Nel 2016, venivano stabiliti i principi fondamentali e gli obiettivi del sistema integrato, indicando come obiettivi:
-la predisposizione di un piano sociale regionale
-la valorizzazione del ruolo della famiglia
-la garanzia dei diritti dei minori
-il coinvolgimento del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza
-la collaborazione tra i diversi attori del sistema integrato
-la promozione dell’autonomia individuale e della coesione sociale
oltre ai servizi per le persone con disabilità, le persone anziane e altri soggetti in difficoltà.
Nel 2017, la Regione Lazio ha suddiviso il territorio (escludendo Roma) in 36 Distretti sociosanitari, attraverso i quali, i comuni hanno esercitato in forma associata, le funzioni e i compiti relativi alla programmazione e gestione dei cosiddetti LEPS (Livelli essenziali delle prestazioni sociali). Il nostro Comune, insieme ad Anguillara Sabazia, Manziana, Canale Monterano e Bracciano rappresenta l’ambito territoriale del distretto sociosanitario Roma 4.3.
Lavorare in forma associata, ha finora rappresentato, il dare seguito a quanto deciso e gestito
dall’Ufficio di Piano, un gruppo di lavoro organizzato all’interno del Comune di Bracciano, capofila del Distretto, che ha curato sia la parte operativa che quella economico – amministrativa.
Ma quando si parla di servizi fondamentali, a cosa ci si riferisce?
-sportelli di segretariato sociale, dove le famiglie in difficoltà trovano accoglienza e orientamento -servizi sociali professionali, con assistenti sociali, almeno uno ogni 5000 abitanti
-PUA,. Punto Unico d’accesso per facilitare l’integrazione tra sanità e assistenza
-PIS, servizio di pronto intervento sociale per le emergenze
-Sostegni economici per chi è in difficoltà, per chi è in situazioni fragili
-Strutture per centri diurni o residenziali, per varie forme di disagio.
L’attuazione di tutti questi interventi è sostenuta economicamente da fonti di finanziamento di natura comunitaria, regionale e nazionale, con ogni Distretto, deve elaborare un Piano di Zona, cioè un documento che programma gli interventi sociali nei vari Comuni, in base ai bisogni della popolazione. L’ultimo aggiornamento del Piano, approvato dal Comitato Istituzionale formato dai Sindaci dei Comuni del Distretto, è di aprile 2024 e ha riguardato il periodo 2024-2026.
Non dimentichiamo che le politiche sociali distrettuali, sono sempre state integrate da una serie di interventi comunali, per la realizzazione di attività specifiche del territorio come, per esempio, l’assistenza scolastica ed i nidi.
Ed allora, quali novità dal cambiamento che porterà ad operare come Consorzio?
La transizione comporterà la creazione di una serie di opportunità, elementi fondamentali del cambiamento.
Maggiore autonomia gestionale: agire facilitando l’adozione di strategie innovative, la pianificazione di servizi su misura e una gestione più efficace delle risorse, svincolandole dal bilancio del comune capofila.
Semplificazione amministrativa: l’organizzazione come consorzio può ridurre la complessità burocratica, centralizzando la gestione di servizi e risorse, e migliorando la cooperazione tra i diversi enti aderenti.
Efficienza economica e di servizio: attraverso economie di scala e risorse condivise, il consorzio può ottimizzare i costi, migliorare la qualità delle prestazioni e garantire una risposta più tempestiva ed efficace alle esigenze della popolazione.
Opportunità di finanziamento: i consorzi possono accedere più facilmente a fondi nazionali ed europei dedicati alla cooperazione tra enti locali e alla promozione di progetti innovativi nel campo sociosanitario.
Strategico il lavoro fatto durante quest’ultimo anno, tra uffici e comitato istituzionale, per la stesura dello Statuto del nuovo Consorzio Sociosanitario – “quattropuntotre” – un vero e proprio ente pubblico con propri organi e regole, che emana i propri atti amministrativi e gestisce in via diretta le risorse al fine di fornire i servizi sociali necessari. Importante considerare che lo studio di fattibilità “Economico Finanziario” conferma che operando come consorzio, si risponde in maniera più efficace alle esigenze del territorio, avendo la possibilità di personalizzare gli interventi, senza creare nuovi costi.
Anche per quanto riguarda gli aspetti occupazionali che questa transizione comporta, sono state adottati accorgimenti e decisioni per le quali tutti gli operatori del Distretto Sociosanitario 4.3, vedranno la loro posizione riconosciuta nella nuova realtà rappresentata dal Consorzio, mantenendo il loro impegno e le azioni già intraprese e riconoscibili dalla comunità.