E mentre tanti studenti e studentesse si godono il calore estivo altri, costretti a dover fronteggiare i famigerati “esami di maturità”, hanno solo rimandato l’appuntamento col mare. Eppure, quello conclusivo del secondo ciclo di istruzione è un rito necessario, per il quale tanti sono passati e tanti ancora passeranno.
Non unicamente per il voto che, cercando di rappresentare l’andamento didattico di un ragazzo, non ne coglie le sfumature e forse ne analizza troppo superficialmente la maturità, quanto per la necessità di porre le prossime generazioni dinnanzi alle sfide della vita. Perché le difficoltà sono necessarie alla crescita e gli esami con i quali ci si scontrerà in futuro non si limiteranno ad essere soltanto scritti.
Qui sta il valore della scuola: nozioni e conoscenze sono passeggere, appartengono a esperienze dimenticabili e, a distanza di anni, risultano sfuggenti. Metodi e sistemi hanno invece un valore inquantificabile e sono utili tanto per gli esami di oggi, quanto per le sfide di domani. Nel trascorrere le ultime ore tra i banchi di scuola sarà quindi necessario dosare le energie, scrivere con coscienza e dimostrare – in fine – di essere “maturi”, prima di concedersi a quella beata nostalgia e realizzare che, in un misto di gioia e tristezza, è finita.
Nello scrivere ciò, la redazione del “L’agone”, non può che augurare buoni esami di Stato a tutti.


