Papa Leone XIV ha raccolto la sfida lanciata da Papa Francesco. Qualcuno dice non del tutto.
La polvere che si è alzata per l’elezione del Papa si sta lentamente posando dopo che domenica 18 maggio è iniziato il pontificato di Leone XIV, anche se da tutto quello che i media sono riusciti a recuperare da quell’universo parallelo che è la rete, molto già sappiamo. Conosciamo ovviamente dove è nato e dove ha vissuto, gli Stati Uniti, e l’origine della sua famiglia, padre di origini italiane e francesi e madre di origine spagnola, insomma è figlio di quella mescolanza di culture che hanno caratterizzato fortemente gli Stati Uniti d’America. Quindi il Papa conosce il mondo, è stato anche missionario in Perù, e con esso dovrà confrontarsi, un mondo popolato da una Umanità che mai come ora ha nelle mani il proprio destino. Papa Francesco durante il suo pontificato ha indicato con forza alcuni dei mali che affliggono l’umanità, l’enciclica Laudato si’ ha fortemente posto all’attenzione i temi ambientali come fondamentali per conservare la capacità del pianeta ad essere abitato dagli uomini anche nel futuro. L’immagine di Trump e Zelensky seduti uno di fronte all’altro nella Basilica di San Pietro durante i funerali di Papa Francesco rappresenta il potente messaggio che la Chiesa ha dato contro le guerre che affliggono il mondo.
Papa Leone XIV nelle sue dichiarazioni ha raccolto la sfida lanciata da Papa Francesco, qualcuno dice non del tutto, mandando già nei primi discorsi dei messaggi forti e chiari. Nell’incontro con la stampa ha ricordato i giornalisti che vengono arrestati per aver detto la verità, aggiungendo un concetto fondamentale per la democrazia “Solo i popoli informati possono fare scelte libere”. In troppe parti del mondo l’informazione non è libera e tale mancanza di libertà è uno degli elementi su cui si poggiano i regimi autoritari.
da quanto le immagini della parata nella Piazza Rossa e l’elezione del Papa fossero stridenti, avvenimenti quasi contemporanei hanno messo a confronto uno stato che mostra con arroganza la propria potenza militare e una comunità felice per la elezione del successore di Pietro. Il Papa non ha esercito, non ha divisioni da schierare, ma rappresenta un credo per il quale il perdono e la misericordia sono per tutti, anche per quelli che commettono degli errori, piccoli o grandi che siano.
Salvatore Scaglione


