13 Giugno, 2025
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14-18 maggio prima edizione di BAW – Bracciano Art Week

Dal 14 al 18 maggio 2025 si terrà la prima edizione di BAW – Bracciano Art Week, quattro giorni in cui arte, musica, cinema e libri animeranno il centro storico di Bracciano.

Con la direzione artistica di Maria Ludmila Pustka per le Arti Visive e di Massimiliano Ionta per le Arti Digitali, la prima edizione di BAW si svolge nell’anno Giubilare ed ha scelto come tema Contemporary Bloom, un richiamo alla fioritura dell’arte contemporanea. BAW si estenderà per tutto il centro storico di Bracciano: dal Palazzo Comunale al Complesso di Santa Maria Novella, dalla Chiesa della Visitazione al Giardino del Lago, dal Teatro “Delia Scala” alle Mura Rinascimentali, passando attraverso i luoghi meno noti della città.

Bracciano Art Week si propone di trasformare il Centro Storico di Bracciano in uno spazio espositivo dinamico, integrando il patrimonio storico della città con installazioni e opere di artisti italiani e internazionali, rinnovando il ruolo culturale di Bracciano con una colorazione diversa. “Contemporary Bloom” presenterà opere di scultura, installazioni visive, multimediali e sonore, immerse nei luoghi storici della città. L’iniziativa fonde arte e contesto urbano, creando un ponte tra passato e presente, con un’esperienza immersiva fruibile ad un pubblico eterogeneo”.

Alla prima edizione partecipano artisti italiani e internazionali presentando opere site-specific integrate nel tessuto urbano, con installazioni, sculture, opere di arte visiva, multimediali, letterarie e di sound art.

Anita Genca racconta l’universo femminile attraverso una pittura pop surrealista vibrante, unendo natura e simbolo in storie di resilienza. B.Zarro, con opere provocatorie come Capitale Operaio, La Crocifissione e Blooming Virgin, denuncia le derive sociali e spirituali con un linguaggio iconico e urbano. Carmine Leta, in Moebius, celebra l’unione degli opposti con sculture in ferro che esplorano il concetto di vuoto e infinito. Chiara Anaclio, con il caos creativo, esplora il confine tra reale e virtuale, ispirandosi al Manierismo per racconti visivi intensi. Claudio Marani, con L’angelo caduto, unisce metallo e cera, creando un’installazione che evoca la caduta dell’angelo e il dolore umano. Il Collettivo CoALa, presenta Configurazione #3, una fusione di pittura e scultura che indaga la fragilità umana in un contesto collettivo. Il Progetto Pollaio reinterpreta il vecchio pollaio come metafora della città contemporanea, interrogandosi sulle dinamiche sociali e l’abitare, il Collettivo MUDA, trasforma l’ambiente urbano con un’opera site-specific per il campo di basket comunale.

Carlo Carfagni, con 5 pani e 2 pesci, simbolizza il miracolo e la speranza, moltiplicando il significato del gesto religioso. Massimo Caso trasforma le emozioni in paesaggi astratti, dove l’acqua diventa simbolo di introspezione spirituale. Massimo Melloni, in Prèfiche, esplora il dolore eterno delle donne in lutto, proponendo un’interazione tra gesto e memoria. Le opere di Peter Flaccus, recenti e di grandi dimensioni, sono il frutto di oltre trent’anni di sperimentazione con la tecnica dell’encausto, in cui l’artista combina pigmenti intensi per creare composizioni astratte ispirate ai fenomeni naturali. Emiliano Zucchini esplora il vuoto digitale con Void Cube, un’opera sonora e interattiva che rivela la potenzialità nascosta nell’assenza. Stefano Iraci, con Ex Voto, intreccia pittura, scultura e suono, creando un rito immersivo che indaga il dolore e la memoria collettiva. Rossana Borzelli, con Sagome. Ritratti, restituisce l’identità di figure femminili attraverso segni essenziali. Jaana Lönnroos, in Stanze interne, riflette su memoria e nostalgia, creando paesaggi emotivi sospesi tra il personale e il collettivo. Leena Knuuttila, in Ex voto natura, celebra le forze primordiali della natura con un’installazione che fonde sacralità e fragilità naturale. Maria Carla Mancinelli, con Noli me tangere, esplora l’incontro tra umano e divino, esprimendo la fragilità dell’esistenza attraverso figure essenziali. Maix Mayer, con Barosphere_1 esplora il dialogo tra il modernismo architettonico italiano e il linguaggio audiovisivo, ispirata dalla residenza dell’artista all’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo nel 2021 e con ARt Week propone una scultura virtuale partecipativa. Nanna Susi, ha creato tre dipinti in cui le immagini femminili evocano sogni, preoccupazioni e una riflessione sul tempo, con il rosario come simbolo di fede e spiritualità quotidiana. Paolo Frattari, con Confessionale, indaga l’introspezione umana, fondendo corpo e spirito in un’unica scultura meditativa. Pietro Simonelli esplora il mito e la natura con le sue sculture in ceramica smaltata, che rivelano la tensione emotiva tra forma e colore. Paavo Halonen, con Ecce Avis, crea una natura morta vivente che simbolizza la speranza e la rinascita attraverso materiali raccolti sul lago. Flavia Martinelli, con le sue installazioni sospese come Pensieri Appesi e Inafferrabile presenza dell’essere, intreccia poesia e memoria in un dialogo silenzioso con il vento. The Astronut crea un’installazione immersiva che fonde realtà aumentata e suono, portando alla luce la connessione tra ecologia e tecnologia. Point Zero Collective, con Nova – Beyond the Light, offre un viaggio sensoriale nel cosmo, in un tempo sospeso tra luce e ombra. Riccardo Pasquini, in Metamorfosi, si ispira a una scultura seicentesca, riletta in chiave contemporanea attraverso l’intreccio di reti metalliche e figure dipinte, dove trasparenze e rivelazioni si fondono in un gioco di presenza e assenza.

Cinque rassegne collaterali arricchiscono e completano il programma di BAW, offrendo al pubblico un’esperienza culturale ampia e multidisciplinare: Fioritura di Visioni, in cui la regista Rosa Russo guida lo spettatore in un viaggio immersivo attraverso cortometraggi, opere di finzione e documentari, dove realtà e immaginazione si contaminano, generando nuove prospettive narrative; Bracciano Film and Arts, ideata e curata da Michele Princigalli, una panoramica dinamica e trasversale sul linguaggio audiovisivo contemporaneo, con una selezione di film, videoclip, documentari e fiction provenienti da contesti diversi; Florilegium Musicae, a cura di Monica Limongelli, un itinerario sonoro che attraversa sette secoli di musica, dal XIV al XXI secolo, intrecciando stili, epoche e suggestioni; Parole in Mostra, rassegna editoriale a cura di Anna Ramella, che presenta le autrici Cecilia Sodano con “La chiesa Colleggiata di Santo Stafano Protomartire a Bracciano”, Daria Sanminiatelli con “Ti devo dire una cosa” e Lavinia Roncoroni con “Piccola orsa”; Territorio In tesi: gli studenti di NABA – Nuova Accademia di Belle Arti presentano le loro tesi improntate alla riqualificazione del territorio, Collettiva presenta Progetto Pollaio, Lapo Bevilacqua presenta Margini, Cecilia Salerno presenta Hangar Rosso.

Tutti gli eventi sono aperti al pubblico e ad ingresso gratuito.

BAW ha chiesto a tutti gli artisti partecipanti di adottare criteri di sostenibilità, sia nella scelta dei materiali che nella progettazione degli allestimenti, privilegiando soluzioni a basso impatto ambientale. Questo impegno ecologico è condiviso da Polenghi Spinagallo e Futura Gardening, partner dell’iniziativa.

Giancarlo Polenghi è uno dei maggiori produttori italiani di succo di limone di alta qualità in Europa. L’azienda è una family company nata nel 1976 da un’intuizione commerciale del founder Giancarlo Polenghi, che in pochi anni si è affermato sul mercato internazionale. Gruppo Polenghi è uno dei migliori esempi dell’eccellenza italiana nel mondo che vanta un export in oltre 90 paesi, servendo i primi 20 retailers internazionali. Con 50 anni di presenza sul mercato, Polenghi offre un’ampia gamma di prodotti a base di limone, pensati per ogni necessità e gusti all’insegna dell’innovazione, sostenibilità e sviluppo di una filiera etica e rispettosa del territorio. Fiore all’occhiello della linea senza conservanti e 100% naturale è Polenghi Spinagallo, il succo biologico ottenuto esclusivamente da limoni siciliani “Femminello Siracusano”. I limoni sono raccolti a mano, coltivati senza pesticidi e spremuti a freddo per preservare le qualità nutrizionali del frutto.

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