Il 6 maggio nuovo sciopero indetto dalle sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL e ORSA. Lo sciopero di 8 ore coinvolgerà il personale ferroviario e degli appalti ferroviari a livello nazionale e investirà tutte le tratte nella fascia oraria compresa dalle ore 9.01 alle ore 16.59.
I motivi che hanno portato le sigle sindacali allo sciopero sono diversi. Infatti secondo i sindacati dopo diciotto mesi di trattative non si è giunti ancora a nulla.
In un comunicato di FAST, UGL e ORSA si legge «Dopo diciotto mesi di trattative, di documenti, di tavoli e promesse, siamo ancora fermi. Fermi di fronte a una controparte che elude le questioni cruciali del contratto: la retribuzione, i turni, le condizioni del personale mobile, della manutenzione rotabili, gli appalti, la sicurezza, l’eliminazione dei dumping contrattuali e le tutele per chi ogni giorno tiene in piedi la rete ferroviaria italiana sui binari, negli uffici, nelle sale e in tutto il reticolo territoriale».
Inoltre secondo i sindacati la risposta dell’azienda è stata sleale ed evasiva. «Hanno chiesto l’innalzamento della produttività sul personale mobile proponendo sinora in cambio soluzioni del tutto insoddisfacenti, se non peggiorative, delle condizioni di lavoro degli equipaggi. Una volontà di innalzare la produttività non per fare treni in più, visto l’ormai evidente saturazione della rete, ma semplicemente per mantenere, solo al loro interno, il controllo dei turni di lavoro e la flessibilità sulla vita dei lavoratori in maniera incondizionata».
I sindacati chiedono quindi per i lavoratori un contratto giusto con retribuzioni adeguate al proprio livello di responsabilità, orari e turni di lavoro sostenibili, che non logorino la vita di tutto il personale, garantendo un riposo adeguato settimanale che comprenda con certezza due giornate tutto l’anno, il riconoscimento delle professionalità, regole certe sugli appalti ferroviari per garantire qualità e sicurezza, un futuro chiaro per i lavoratori del Polo Merci, con un Ccnl e regole omogenee, un impegno concreto per introdurre una staffetta generazionale che consenta di anticipare l’entrata in quiescenza dei lavoratori.
Claudia Reale


