Al Ministero della Cultura la FP CGIL Roma e Lazio si conferma ancora una volta il primo sindacato alle elezioni RSU, continuando il percorso di crescita iniziato nel 2022: la FP CGIL cresce sia in termini percentuali, passando dal 31% al 35% delle preferenze, sia in termini assoluti, guadagnando circa 300 voti in più rispetto alla tornata precedente.
“Sono 926 le lavoratrici e i lavoratori che hanno scelto le liste e i candidati della CGIL” – dichiara il sindacato – “un risultato importante che conferma un forte insediamento territoriale sia nei grandi accorpamenti che nei posti di lavoro più piccoli. Tra novembre e aprile sono state fatte assemblee capillari in tutti i posti di lavoro per spiegare le ragioni della mancata firma del Contratto Collettivo, una scelta che i lavoratori hanno compreso e premiato. In parallelo, la nostra azione quotidiana si è sostanziata nella vertenzialità diffusa, nella tutela collettiva e individuale e nel posizionamento costante a favore di un servizio pubblico culturale libero”.
La CGIL si attesta come primo sindacato al Parco del Colosseo, a Galleria Borghese, alle Biblioteche Angelica e Casanatense, alla Soprintendenza Speciale ABAP di Roma. Risultati ben oltre il 50% delle preferenze al Museo nazionale Romano, al Dipartimento per le Attività Culturali, agli Istituti Centrali per il Restauro e per la Grafica, all’ICCU e ICAR e alle Soprintendenze per la città metropolitana di Roma e Rieti, per Viterbo e l’Etruria Meridionale, Archivistica e Bibliografica del Lazio.
Primo sindacato ex aequo anche a Villa Adriana-Villa d’Este, Museo Etrusco di Villa Giulia, all’ICPAL e alla Galleria Nazionale d’arte moderna, dove si registra una crescita esponenziale rispetto al 2022. La CGIL registra una grande crescita anche alla Direzione Musei del Lazio, al Dipartimento Tutela, al DIAG, all’Archivio Centrale dello Stato, al Vittoriano e Palazzo Venezia.
“Abbiamo eletto – conclude il sindacato – 66 rappresentanti RSU, di cui più della metà sono donne, e 38 delegati alla prima esperienza, segno di un continuo rinnovamento della nostra Federazione e di un dialogo con i lavoratori neoassunti degli ultimi 2 anni e mezzo. Questo risultato ci inorgoglisce, ma ci consegna la responsabilità di continuare il presidio dei posti di lavoro della cultura che sono, e devono restare, presidi di democrazia e luoghi di diritti per le lavoratrici e i lavoratori”.