Venerdì 4 aprile si è concluso ad Anguillara Sabazia il progetto Children in the Climate Crisis, promosso da Fidelia APS e Spazio Porta del Parco, finanziato dal programma europeo Erasmus+. Coordinato dall’Università di Bonn, il progetto ha riunito otto organizzazioni partner provenienti da diversi Paesi europei Germania, Estonia, Irlanda, Polonia, Spagna in un percorso educativo che ha saputo parlare ai giovani con il linguaggio dell’esperienza, della relazione e della creatività.
È stata una giornata intensa, viva, piena di scambi autentici. Durante la mattinata i ragazzi hanno partecipato all’”affresco climatico”, un laboratorio scientifico sotto forma di gioco, che li ha condotti passo dopo passo a comprendere l’intricata rete di connessioni tra attività umane e crisi climatica. Un’attività che ha saputo trasformare la complessità in consapevolezza, suscitando curiosità, entusiasmo e voglia di approfondire.
La visita al suggestivo Palazzo Baronale ha regalato un momento di bellezza e radicamento territoriale: accolti dal sindaco Angelo Pizzigallo, i partecipanti hanno potuto ammirare gli affreschi della loggia, lasciandosi incantare dalla storia che abita quei luoghi. Proprio in quell’occasione, i partner europei hanno sottolineato quanto sia importante preservare e sostenere spazi come quello gestito da Fidelia presso lo Spazio Porta del Parco, che da quattro anni accoglie e promuove progetti di valore sociale e culturale. Il loro appello al sindaco è stato chiaro: certe realtà meritano continuità.
Progetti come Children in the Climate Crisis hanno un valore immenso, non solo per l’educazione ambientale che propongono, ma anche per la capacità di creare legami autentici tra i giovani, che diventeranno protagonisti del cambiamento. Le istituzioni dovrebbero intervenire per sostenere queste esperienze, garantendo che possano continuare a crescere e svilupparsi. È fondamentale che spazi come questo, che generano valore sociale e culturale, trovino continuità, perché sono un’opportunità unica per i giovani e per la comunità.
Il pomeriggio ha lasciato spazio all’ascolto e alla condivisione con un sentiment group meeting che ha dato voce ai ragazzi. Le loro parole hanno restituito il senso profondo dell’esperienza: la gioia di conoscersi, di stringere legami sinceri con coetanei di altri Paesi, di vivere giorni intensi in un contesto come quello del campeggio, dove ogni momento diventa occasione di scoperta e crescita. La diversità si è fatta ricchezza, lo stare insieme è diventato ponte tra culture, e l’apprendimento ha preso forma nella relazione.
Anche se il futuro dello Spazio Porta del Parco rimane incerto, l’energia generata non si esaurisce. Resta nei sorrisi, nei ricordi condivisi, nelle nuove consapevolezze nate da questa esperienza. Un progetto che ha saputo intrecciare educazione ambientale, emozioni e senso di comunità, lasciando nei ragazzi e in chi ha avuto il privilegio di accompagnarli, un’eredità preziosa: quella di sentirsi parte attiva di un cambiamento possibile.
Paola Forte
Redattrice L’agone