5 Dicembre, 2025
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LA RETE DELLE ISTITUZIONI SI CONSOLIDA. All’Istituto Mattei di Cerveteri si riunisce il Tavolo Interistituzionale

Si è riunito, il giorno 11 marzo, nell’ISIS Enrico Mattei, il Tavolo Interistituzionale costituito nel 2022 grazie a un progetto ideato dalla ASL RM 4, dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, che hanno stipulato un protocollo d’ intesa con lo scopo di dar vita a una RETE antiviolenza. Al suo interno, vi sono numerose e diverse figure professionali che, in collaborazione con enti e associazioni locali, danno supporto alle donne vittime di violenza di genere in modo da garantire loro un’assistenza tempestiva, completa e integrata. Trattare gli incontri di sensibilizzazione nelle scuole è importante perché consente di affrontare l’argomento in maniera più diretta ed efficace e di trovare immediata risonanza nei ragazzi.

 

L’abbrivio all’incontro è stato dato dalla dirigente scolastica dell’istituto Mattei di Cerveteri, Loredana Cherubini, la quale ha ricordato che l’iniziativa mette insieme le massime rappresentanze istituzionali locali riconoscendo alla scuola la dignità di assumersi l’onere di un cambiamento culturale urgente e necessario.

L’agone era ritualmente presente con il suo presidente Giovanni Furgiuele, a portare la sua testimonianza di vicinanza ai temi trattati.
Dopo i saluti della padrona di casa, la parola è passata al direttore sanitario della ASL RM 4, Simona Ursino, che ricordando le finalità e la genesi di quel consesso, ha sapientemente moderato l’intero svolgimento dei lavori.

Breve e illuminante è stato il dialogo della Sindaca di Cerveteri, Elena Maria Gubetti che ha chiesto ai circa 200 alunni, di classe quarta e quinta, presenti nell’aula magna dell’istituto, in quanti sapessero che nel loro Comune è attivo uno sportello e un centro antiviolenza.
Nessuna mano alzata, solo la domanda, spontaneamente fatta da una studentessa, sulla differenza esistente tra uno sportello antiviolenza e un centro antiviolenza.
La prima cittadina ha rimarcato l’importanza che il cambiamento debba partire proprio dalla consapevolezza e a questo si devono educare proprio loro, i giovani.

 

 

Un discorso professionalmente misurato e molto umano, quello  della neo nominata direttrice generale della ASL RM 4, Rosaria Marino, che ha ringraziato tutti i soggetti attivi del progetto per l’impegno profuso fin qui.
Ha chiesto di spostare l’attenzione oltre che sulle vittime di violenza, anche su chi, quegli agiti malsani, li compie alimentando quei sentimenti di paura e di vergogna che bloccano la vittima all’interno di rapporti sbagliati.
Ha rappresentato la complessità dell’aiuto quando, oltre ai danni fisici, ci si debba occupare anche dei danni psicologici; ma ristrutturare la psiche, il pensiero, è complesso; servono più interventi per allontanare la vittima dal luogo della sofferenza, per reintrodurla nella società, per darle, attraverso il lavoro, l’indipendenza economica, … Ecco l’importanza dei Tavoli Interistituzionali e del lavoro in Rete. La dott.ssa Marino, provenendo da una grande realtà come quella della Capitale, riconosce nei luoghi di provincia il grande vantaggio di poter entrare più facilmente in empatia istituzionale.

Il Procuratore della Repubblica di Civitavecchia, Alberto Liguori, ha preso la parola ringraziando tutti i presenti in sala e quanti partecipano alla Rete, i  dirigenti, i medici,  tutta la polizia giudiziaria, i membri della sua Segreteria, la dottoressa Frattin che opera nel settore violenza. Con un linguaggio chiaro e articolato, egli ha parlato ai giovani di libertà costituzionali; libertà di pensiero, di circolazione, libertà sessuale. Ha citato la recente Legge per cui l’autore di femminicidio è punito con l’ergastolo e ricordato ai ragazzi che, quando usciranno dalla scuola, si getteranno nel mondo e saranno soli, quindi dovranno aver imparato a gestire, a 18-19 anni, sia il corpo sia la psiche.
Egli ha accennato alla recente revisione normativa che equipara le pene per i femminicidi a quelle previste per i reati di mafia; ha sottolineato, allarmato, come i reati di violenza domestica e di genere siano in forte crescita, arrivando a circa 6 casi al mese nel territorio di competenza della Procura che dirige.
Ha enucleato numeri da capogiro, il dott. Liguori, affermando che su quasi 650 casi ve ne sono oltre 200 per i quali si è resa necessaria l’inflizione di misure cautelari, dal carcere ai divieti di avvicinamento.
Riprendendo la provocazione della sindaca Gubetti, il Procuratore ha ritenuto grave che i ragazzi disconoscano la presenza di centri antiviolenza nel loro Comune. “La prima prevenzione siete voi”, ha detto ai ragazzi.
Ha lasciato, quindi, la parola a uno dei suoi Sostituti Procuratori, la dott.ssa Martina Frattin che ha sostenuto l’indispensabilità dell’educazione in ogni rapporto, a scuola come in altri contesti di accrescimento e sviluppo, ricordando come purtroppo spesso l’educazione manchi nei contesti familiari.

La PM ha raccontato un caso pratico e si è commossa al suo epilogo; la sensibilità di un magistrato – ha ribadito il Procuratore – può farceli sentire più vicini nella lotta a questa barbarie che è la violenza di genere.

 

La sintesi metaforica dei casi reali analizzati è che la violenza è incrementale e spesso è negata, ma sono i casi in cui, troppo spesso, arriva al dramma.
Il messaggio che è passato è chiaro: la prevenzione dà i suoi frutti quando la vittima si vuole bene, ovvero si confida e si affida. Quindi, ha concluso il dott. Liguori, è importante ricordare un “leitmotiv”: parlarne, parlarne, parlarne.

 

 

 

Gli autorevoli interventi sono stati intervallati da poesie e brani recitati da alcuni alunni dell’istituto, organizzati dalla prof.ssa Temperi; le vibrazioni delle corde di un violino hanno raggiunto tutti, dopo la declamazione dell’ultima strofa della poesia manifesto in memoria di Giulia Cecchettin, ”Quiero ser la Ultima”, diventata una denuncia contro il femminicidio.

 

 

 

Tutti in piedi, commossi, anche quando la dott.ssa Ursino, come da tradizione del Tavolo Interistituzionale, ha ricordato le 22 vittime registrate dal 16 ottobre, data dell’ultima riunione.

Le psicologhe dello sportello di ascolto della Procura di Civitavecchia, Miriam Santilli ed Elisa Caponetti, hanno incentrato il loro focus sull’importanza  di intervenire sia sul trattamento degli autori di violenza, per abbattere le recidive, sia sul continuum delle esperienze arricchenti nate nei percorsi PCTO delle scuole superiori.

Puntuali e sintetici anche gli interventi della psichiatra del Centro di Salute Mentale di Ladispoli, dott.ssa Celozzi e della neuropsichiatra infantile Dott.ssa Vitale. Per la dott.ssa Celozzi “la rete non è qualcosa di formale ma operativo e deve pertanto essere propulsiva, passando attraverso la formazione, la definizione di procedure e la conoscenza del territorio. La dott.ssa Vitale ha accennato al fenomeno complesso della violenza in età evolutiva; sia essa violenza subita o assistita, genera disturbi emotivi e influenza l’apprendimento.

 

Ileana Aiese Cigliano, presidente del Centro Antiviolenza “Le farfalle” di Cerveteri, ha esposto i compiti del Centro e messo in guardia i giovani: la genesi della violenza è lenta e parte da atteggiamenti che inizialmente non destano preoccupazione. Il direttore dei servizi Sociali responsabile dei consultori Asl Rm4, dott.ssa Gabriella Lotti, ne ha messo in evidenza l’importanza come punto di ascolto rivolto ai giovani dai 14 ai 24 anni. Il consultorio è anch’esso un anello della Rete antiviolenza.

La virtuosità di un territorio è marcata anche da come le istituzioni che lo rappresentano siano in grado di coalizzarsi per sconfiggere i mali che lo affliggono e questo può renderci orgogliosi di appartenervi. I lavori del Tavolo sono terminati con l’impegno di un prossimo appuntamento a maggio.

Gianluca Di Pietrantonio
Redattore L’agone

 

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