Si è celebrato oggi in tutta Italia il Giorno del Ricordo, la ricorrenza istituita per onorare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, una delle pagine più dolorose e complesse della storia nazionale del Novecento.
Roma Capitale, corona al monumento “Esilio”
A Roma, la giornata si è aperta nel quartiere Giuliano-Dalmata, nel IX Municipio, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento “Esilio”, simbolo del dramma delle comunità italiane costrette a lasciare Istria, Fiume e Dalmazia. Il sindaco Roberto Gualtieri, intervenendo durante la celebrazione, ha sottolineato come il Ricordo non possa essere interpretato come un gesto di parte, ma come un dovere morale che riguarda l’intera Repubblica. Ha ricordato che la memoria, per essere tale, deve essere collettiva e condivisa. Il primo cittadino ha annunciato anche un viaggio della memoria che coinvolgerà ragazze e ragazzi romani nei luoghi delle foibe, includendo una tappa a Gorizia e Nova Gorica.
Municipio XV, omaggio ai Giardini di Vigna Clara insieme agli studenti
Nel Municipio XV, le celebrazioni si sono svolte la mattina alle 10 presso i Giardini di via De Viti De Marco a Vigna Clara, dove dal 2022 è presente una targa dedicata alle vittime delle foibe e dell’esodo. Alla commemorazione ha partecipato un gruppo di studenti e studentesse del territorio, coinvolti nella lettura e nel racconto delle vicende storiche che hanno portato alla tragedia del confine orientale.
Il presidente del Municipio, Daniele Torquati ha ricordato come, già dal febbraio 2022, sia stato scelto di istituire un momento annuale di memoria nel quartiere, per ribadire che il ricordo è un impegno civile e culturale da coltivare insieme. Un esercizio che può essere faticoso, come spiegano spesso gli amministratori locali, ma che non è mai inutile.
Una legge del 2004 per custodire una memoria nazionale
Il Giorno del Ricordo è stato istituito dalla legge n. 92 del 30 marzo 2004, con l’obiettivo di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. La data scelta, il 10 febbraio, coincide con la firma del Trattato di Parigi del 1947, che sancì il passaggio dell’Istria, del Quarnaro, di Zara e di gran parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia.
Alla ricorrenza è legata anche una medaglia commemorativa destinata ai familiari delle persone uccise o infoibate tra il settembre 1943 e il febbraio 1947. Un riconoscimento che contribuisce a restituire dignità a migliaia di storie rimaste a lungo sommerse e che oggi trovano spazio nella memoria repubblicana.
Fabio Rollo



