5 Dicembre, 2025
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Aumento dei disabili che cercano e che hanno un lavoro

Negli ultimi dieci anni la percentuale di persone con disabilità che cercano o hanno un lavoro è passata dal 43,7% al 52,2%, grazie a una buona sinergia tra politiche nazionali e regionali e a una cultura più inclusiva da parte delle società.

Nonostante questo però l’ingresso nel mondo del lavoro per queste persone è ancora critico, secondo un comunicato diffuso dai consulenti del lavoro e l’Anfass dopo la firma dell’accordo per agevolare i disabili al lavoro.

Stando ai dati Istat del 2022, su una popolazione di circa 3 milioni di persone con gravi disabilità solo il 33,5% (nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni) risulta occupata, contro il 60,2% delle persone senza limitazioni. Un dato allarmante anche se, a livello internazionale, l’Italia si distingue in maniera positiva per la sua maggiore capacità inclusiva nei confronti delle persone con disabilità meno gravi.

Secondo Eurostat è il Paese con il gap più basso d’Europa, il tasso di disoccupazione di chi ha disabilità non gravi è del 11,8% contro una media UE del 17,3%.

«Purtroppo, sono ancora troppo poche le persone con disabilità che riescono a trovare un’occupazione. Ma l’attenzione verso il fenomeno c’è, come dimostrano gli obiettivi posti alla base della riforma della disabilità e gli incentivi occupazionali introdotti nel Terzo Settore», ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca.

«Lavorare è per ogni cittadino un diritto-dovere e questo vale anche per le persone con disabilità, cittadini al pari degli altri – afferma Roberto Speziale presidente nazionale Anffas – Purtroppo ancora oggi, nonostante si tratti di un diritto sancito sia dalla nostra Costituzione che dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, il lavoro è un miraggio per molte persone con disabilità e in particolare per le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, frequentemente vittime di pregiudizi e stereotipi legati alle loro capacità. Invece, sono proprio loro a chiedere a gran voce un lavoro vero al fine di essere cittadini attivi e poter dare il proprio contributo alla società come tutti».

 

Claudia Reale

Redattrice L’agone

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