25 Aprile, 2024
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La cultura salpa con la Motonave Sabazia II

Ieri sulla Motonave Sabazia II, si è svolta la presentazione del Romanzo ‘Lo scorpione d’orato’ della scrittrice Marika Campeti, il secondo dei suoi 4 libri. Il prossimo in uscita a luglio sarà ‘L’ultimo respiro di Mara’.

L’evento è stato organizzato dalla Biblioteca Comunale di Bracciano ‘Bartolomea Orsini’, insieme a l’associazione L’agone Nuovo, con il contributo del gruppo delle lettrici ‘Voceallepagine’ che hanno apportato pathos all’incontro con delle letture del romanzo molto suggestive.

Presenti con i loro interventi l’assessora alle Politiche Culturali del comune di Bracciano Emanuela Viarengo; Giovanni Furgiuele, presidente de L’agone Nuovo e le bibliotecarie della biblioteca del comune di Bracciano, una delle quali ha introdotto la presentazione moderata da Marzia Onorato – collaboratrice della testata L’agone – che ha dialogato con l’autrice in una intervista che ha toccato molteplici aspetti de ‘Lo scorpione dorato’.

La cornice del lago ha sublimato la bella atmosfera vissuta dai presenti, un luogo non casuale ma con una forte liaison con l’ambientazione del romanzo di cui si è parlato e con ciò che rappresentano le acque del lago: meravigliosamente splendenti ma al contempo se ci si guardare attraverso sono torbide e poco trasparenti.

‘Lo scorpione dorato’ di Marika Campeti è un romanzo che attinge dalle storie vere del gruppo di volontari ‘Support and Sustain Children’ che opera con le loro missioni umanitari nei campi profughi al confine turco-siriano.

A chiunque sia appassionato o esperto di cinema non passa inosservata la struttura narrativa del romanzo, un intreccio che è un susseguirsi di flashback e flashforwad che danno ritmo alla narrazione come in un montaggio cinematografico di sequenze (scandite dai capitoli), una sorta di ‘montaggio parallelo’ – a volte – e ‘montaggio alternato’ altre, che lascia spazio a salti spazio-temporali. Un intreccio che crea suspense, spesso si passa dalla dimensione reale a quella onirica che irrompe prepotente e viceversa, e che solo alla fine disvela la fabula.

L’ambientazione della narrazione coinvolge Istanbul, Roma, Bracciano e in parte Milano, parla di bambini, uomini e donne e dei loro destini che si intrecciano nell’amore – a volte – quello materno, fraterno, matrimoniale o tra amanti e – a volte – nella violenza, quella barbara che vede carnefici perdere ogni dignità. Di questa violenza, nel romanzo, ne sono vittime le donne e le loro fragilità ma allo stesso tempo viene narrata la capacità forte di amore che porta alla resistenza e al sacrificio per l’altro, che sia per una figlia, una sorella o una bambina dei campi profughi mai conosciuto prima.

Il romanzo di Marika Campeti sostiene concretamente i bambini dei campi profughi al confine turco-siriano.

 

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