23 Aprile, 2024
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Viaggio (siculo) d’istruzione e d’emozione

Qualcuno le chiama ancora gite scolastiche, quei tradizionali viaggi di fine anno, tanto cari agli studenti di ogni ordine e grado, che per due anni sono stati prescritti dalla pandemia. Ogni istituto propone mete e itinerari diversi, scelti con criteri differenti, talvolta anche poco attinenti all’ indirizzo scolastico, se non addirittura distanti da propositi formativi e culturali.

La Dirigente del Vian, Lucia Lolli, invece, non sbaglia un colpo; sono rientrati ieri a Bracciano e Anguillare i circa 200 studenti che hanno aderito alla proposta scolastica di partecipare a due tragedie al teatro greco di Siracusa, il “Prometeo Incatenato” di Eschilo e la “Medea” di Euripide. Come un generale a capofila delle sue truppe, la prof.ssa Lolli ha accompagnato i suoi studenti nel viaggio di 5 giorni, iniziato all’alba del giorno 12; quattro autobus Gran Turismo si sono diretti alla volta di Napoli, dove la sera dello stesso giorno si sono imbarcati per la Sicilia.

Parole d’ordine “crescat scientia vita excolatur” (lascia che la conoscenza cresca, che la vita si arricchisca). In una Napoli vestita a festa per la vittoria dello scudetto, i liceali del Vian hanno riempito il tempo d’attesa per l’imbarco serale visitando il Duomo, la Galleria, i luoghi caratteristici del centro ma soprattutto incantandosi di fronte a “Le sette opere di Misericordia”, un olio su tela realizzato i primi del ‘600 da Caravaggio, esposto nella Chiesa alla Quadreria del Pio Monte della Misericordia. Dopo una traversata notturna in nave, per gli studenti di Bracciano e Anguillara la Sicilia si è concessa in tutto il suo fascino di terra antica e travagliata, crocevia di popoli e di culture. La visita di Palermo ha anticipato l’arrivo a Siracusa, dove si sono aperte per i ragazzi le porte del meraviglioso Parco Archeologico e per due sere consecutive il suggestivo Teatro Greco li ha riportati indietro di migliaia di anni.  La sera del 13 hanno assistito al “Prometeo Incatenato”, atto unico diretto da Leo Muscato sulla traduzione di Roberto Vecchioni, che ha fatto registrare oltre 3500 spettatori paganti. La rappresentazione ha colpito gli spettatori proprio per la tematica trattata, che vede al centro l’uomo a confronto con la sua sete di conoscenza e la sua voglia di progresso che, sfidando il potere degli dei, possono essergli fatali. L’apoteosi, però, gli alunni l’hanno vissuta la sera successiva, quando, seduti sulle stesse millenarie scalinate di pietra del teatro, hanno assistito alla Medea di Euripide. Andata in scena per la prima volta ad Atene nel 431 a.C, la tragedia ha reso incontenibili lustrori di emozione negli occhi dei ragazzi, soprattutto nel finale ove viene inscenato il matricidio di Medea. La trasformazione degli stati d’animo della protagonista è stata empatizzata dai presenti, trascinandoli dalla disperazione di una donna ferita, all’odio e al desiderio di vendetta nei confronti del marito fedifrago, a cui sacrifica i figli per arrecare lui lo stesso dolore ricevuto. Tragedia antica di un dramma quanto mai attuale, che trova L’Agone nelle linee d’avamposto di contrasto. L’intera esperienza del viaggio d’istruzione è stata vissuta in chiave emotiva dai liceali, che hanno apprezzato la proposta culturale della Preside coinvolgendola nel loro entusiastico stare insieme in leggerezza, che si è intessuto tra le maglie delle diverse visite educative. La pioggia, che ha caratterizzato l’ultima giornata a Piazza Armerina, a Noto e il viaggio di rientro, non ha potuto sbiadire le tinte calde dell’incantevole esperienza, grazie alla quale i ragazzi tornando indietro di migliaia di anni hanno potuto imparare e predisporsi al futuro con propositi saldi e occhi puliti. L’esserci stata spero che mi abbia permesso di rendere suggestivo quello che non vorrei sembrasse solo un resoconto.
Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice Lagone

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