20 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Quel sogno chiamato disarmo

Le emergenze internazionali si susseguono a un ritmo frenetico. Alla guerra in Ucraina, scoppiata quando ancora non era del tutto riassorbita la pandemia, segue oggi la crisi dei migranti. Trovare il tempo per valutare i problemi, fermarsi per considerare le soluzioni, ragionare con le persone per sentire il loro parere, diventa sempre più difficile. Il Premio Archivio Disarmo-Colombe d’oro per la pace si propone di far riflettere sui grandi interrogativi dell’attualità internazionale: come fare un’informazione equilibrata e approfondita sui conflitti e sulle sfide di questo tormentato Terzo millennio.

Domani pomeriggio a Roma la Giuria del Premio, nella quale spiccano i nomi di giornalisti come Riccardo Iacona, intellettuali come Dacia Maraini ed esponenti della società civile come Andrea Riccardi, consegna la Colomba d’oro opera di Pericle Fazzini a tre giornalisti – Nico Piro, Lucia Sgueglia e Marco Tarquinio – e a Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Commenta il presidente di Archivio Disarmo, Fabrizio Battistelli:

“Nell’invasione russa dell’Ucraina il lavoro dei giornalisti si sta confermando complicato e pericoloso ma, ancora una volta, decisivo. Solo un’opinione pubblica informata può accompagnare le decisioni della politica. Ma anche la politica deve ascoltare i cittadini. La domanda più diffusa in Europa e in Italia è, come ha dimostrato le centomila persone che sabato scorso hanno manifestato a Roma, è quella di una soluzione politica che riporti la pace”

Un problema simile è l’altra emergenza, quella dei migranti e richiedenti asilo. “Ma – si chiede Battistelli – l’immigrazione è realmente un’emergenza? O è piuttosto un fenomeno strutturale che deve essere affrontato con le “armi” della razionalità e della cooperazione coi nostri partner europei?”

A questi interrogativi risponderanno i protagonisti di questa 38^ edizione delle Colombe d’oro per la pace.

 

Ultimi articoli