23 Aprile, 2024
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Il Santo Padre: «La vostra creatività cambierà il mondo»

Quanto è accaduto nel mondo in questo anno e mezzo ha “segnato” la storia dell’umanità. Il Covid ha inciso sulle nostre vite e ha messo a nudo le nostre sicurezze. La pandemia ha obbligato a sperimentare nuovi vaccini e nuovi percorsi terapeutici. Ai “pronto soccorso” degli ospedali le persone sono accorse in massa in preda a “fame d’aria” e “febbre alta”. Immenso il lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari. È stato mobilitato l’Esercito per il trasporto delle salme e al cimitero è stato necessario “prenotarsi” per la sepoltura. Obbligato il lockdown, il Governo ha dovuto ristorare imprese e lavoratori. La scuola ha introdotto la didattica a distanza. Il tema “giovani e adolescenti” non ha avuto spazio nel dibattito pubblico. È mancata l’attenzione e la cura del danno psicologico e depressivo specie su anziani e ragazzi. Sui loro volti non abbiamo letto i disagi, il loro bisogno di svago, di amicizia, di affetti; abbiamo invece notato, su alcuni, comportamenti insoliti, svogliatezza, poca attenzione, bisogno eccessivo di cibo, di alcol, di farmaci e in altri casi irascibilità e insofferenza.
Le parole del Papa
Ai giovani ha parlato il Papa in udienza privata in occasione del 25° anniversario del Progetto Policoro, nato il 14.12.1995, dal saerdote. Mario Operti di Savigliano (Cuneo), con lo scopo di aiutare i giovani disoccupati del Mezzogiorno; e oggi opera in tutta Italia.
Il Papa ha richiamato la “Caritas in Veritate” 32, di Benedetto XVI e l’ha arricchita con le sue riflessioni sui giovani “creativi e coraggiosi”.
«A voi giovani non manca la creatività: vi incoraggio a lavorare per un modello di economia alternativa a quella consumistica, che produce scarti. La condivisione, la fraternità, la gratuità e la sostenibilità sono pilastri su cui fondare un’economia diversa. È un sogno che richiede audacia, infatti sono gli audaci a cambiare il mondo e a renderlo migliore. Siete chiamati a esserlo in un modo nuovo perché questo importante anniversario capita in un periodo di forte crisi socio-economica a causa della pandemia».
Poi ha aggiunto: «Ci sono giovani che hanno smesso di sognare. È triste, perché la vocazione di un giovane è sognare… Vi incoraggio a sognare insieme (Lett. enc. Fratelli tutti – 8) e vi incoraggio a fare chiasso. I giovani devono fare chiasso». È la conferma del mio sentire sui giovani capaci nella storia di ogni tempo di essere costruttori di nuovi processi.
Il libro di Daniele Grassucci
Un’ulteriore conferma sulle potenzialità dei giovani ci viene dal libro di Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net e autore, insieme allo scrittore Federico Taddia, di “Chi sono? Io. Le altre. E gli altri”, in libreria edito da De Agostini.
Una foto inedita degli adolescenti italiani (Generazione Z), fatta da circa trentamila di loro che rispondono alle 100 domande proposte su scuola, lavoro, tutela ambientale; dall’amicizia all’amore, dalla fede alla felicità, dal futuro all’impegno nel presente.
Le risposte hanno svelato l’anima, ferita ma determinata, di una generazione che in questi ultimi mesi, spesso in silenzio, ha pagato un prezzo alto, subendo forse più di tutti la reclusione forzata imposta dall’emergenza sanitaria.
Questi adolescenti del terzo millennio che potremmo chiamare “Generazione Greta” (Attivista svedese per la giustizia ambientale e Fondatrice del movimento giovanile Fridays For Future) hanno molto da dire e, ancora di più, da fare, soprattutto per “salvare” il pianeta; un’urgenza che per primi sono stati capaci di imporre all’agenda della politica mondiale. Federico Taddia, ricorda come, quest’anno di pandemia abbia reso gli adolescenti più consapevoli, da porsi domande decisive sulla vita. I ragazzi si sono interrogati sul “senso” di ciò che stava loro capitando e sulle situazioni nuove, come la didattica a distanza. Per Taddia “non vogliono essere omologati e sono alla ricerca di una propria specificità”, mentre per Grassucci “si sentono sottovalutati”. Emerge nel libro che i ragazzi hanno una grande voglia di fare, e gli intervistati pensano di poter essere protagonisti di grandi cambiamenti nel futuro, anche sulla scia di Greta Thunberg. “Forse hanno capito che ora è il loro turno per salvare il pianeta, e che è l’ultima possibilità non solo sul tema della sostenibilità, ma anche nella lotta alla corruzione, nel rivoluzionare la scuola, nel ripensare il concetto di famiglia, nell’arginare omofobia e razzismo che ritengono incompatibili con la loro idea di società e di mondo”.
Franco Marzo

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