19 Aprile, 2024
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Nazionale, i 28 convocati di Mancini: fuori Kean, dentro Politano. Sensi ancora in bilico

Se il centrocampista dell’Inter non recupera è pronto Cristante. Dubbi per gli acciaccati in difesa: precettati sia Toloi sia Gianluca Mancini. Raspadori si arrende. Entro la mezzanotte del 1° giugno gli ultimi due tagli. Il ct: “Arrivare ai 26 è la scelta più difficile”

Mancini le aveva definite scelte dolorose. Le prime le ha fatte, con una sorpresa ma non troppo: dentro Politano e fuori Kean, il peggiore degli azzurri nel 7-0 con San Marino, ultima prova prima delle convocazioni dei 26 per l’Europeo. La scelta è dolorosa, ma il dolore è soprattutto del ventunenne attaccante del Psg, 9 gol stagionali in Ligue 1 e 3 in Champions: è passato dal ruolo di frequente partner di Mbappé e Neymar a quello di illustre escluso in Nazionale. Di fatto, dopo la pausa per coronavirus a inizio marzo, non è più tornato ai livelli dei mesi precedenti. Nell’ultima settimana di marzo era subito rientrato a casa per affaticamento, appena dopo la chiamata per il trittico di partite con Irlanda del nord, Bulgaria e Lituania. Adesso, fuori forma, gli è stata fatale la pessima prestazione con San Marino, sia da centravanti sia da ala destra. Gli altri tagli ufficiali sono quelli di Cragno tra i portieri, Ferrari e Biraghi tra i difensori, Castrovilli tra i centrocampisti, Grifo tra gli attaccanti. Resiste per ora Cristante, in attesa di notizie sul recupero di Sensi, mentre Raspadori, in assenza di garanzie sulla guarigione dal suo infortunio, non è riuscito a difendere il ruolo di aspirante Paolo Rossi. In difesa il ballottaggio tra Toloi e Gianluca Mancini proseguirà ancora per alcune ore: da verificare le condizioni di qualche pedina del reparto, a cominciare dal terzino sinistro Spinazzola. Di sicuro c’è che i centrali, al momento, sono ben 6. 

Lo sprint di Politano

Il listone iniziale dei 35 per l’Europeo si è dunque ridotto a 28 giocatori, in attesa della definitiva lista dei 26, da comunicare all’Uefa entro la mezzanotte dell’1 giugno. Mancano ancora 2 giorni e appunto 2 tagli: i suddetti Cristante a centrocampo e un difensore (il ct ne ha chiamati 10) sono gli indiziati. La situazione di Cristante è legata al recupero di Sensi dal suo infortunio muscolare. Del pollice verso a Kean l’avvisaglia era stata la sostituzione nell’intervallo dell’amichevole con San Marino, dopo un primo tempo deludente da centravanti e nel finale da ala destra. Gli ha soffiato il posto proprio il suo sostituto a Cagliari, Politano.

L’esterno del Napoli, reduce da un’eccellente stagione con Gattuso, si è guadagnato il diritto di infilarsi in extremis tra gli eletti entrando molto bene al posto di Kean, con tanto di doppietta. Oltre al decisivo stato di forma, è risultata fondamentale la sua capacità di inserirsi subito nel gioco, anche quando parte della panchina: risorsa preziosa in un torneo breve, prevalente sulla considerazione che può essere impiegato solo come esterno destro o sinistro. L’eclettismo e la condizione di veterano del gruppo sono state invece le qualità vincenti di Bernardeschi, efficace anche da falso centravanti e al limite da incursore di centrocampo. Per il resto il no al romanista Mancini avrebbe rappresentato l’altra scelta difficile del ct, perché il suo omonimo è nel giro della Nazionale dal 2018, ha debuttato nel marzo 2019 e grazie anche al passato da centrocampista è duttile e adatto all’impostazione da dietro, canone tattico del commissario tecnico. L’atalantino Toloi – oriundo brasiliano, solo dal febbraio 2021 cittadino italiano e debuttante trentenne a fine marzo – è ancora più eclettico e più esperto: centrale di ruolo, può fare con disinvoltura il terzino. Mentre continua il monitoraggio medico sulle condizioni dei 10 difensori, rimane comunque incertezza sulla decisione finale tra Toloi e Mancini.

Immobile o Belotti, duello a Bologna

Pessina, compagno di Toloi nell’Atalanta è stato a sua volta autore dello sprint per una maglia e anche nel suo caso il sorpasso sembra dettato dalla duttilità. Classico jolly di centrocampo, ha convinto tuttavia il ct come incursore e vice naturale di Barella. Da quella posizione ha segnato la sua doppietta a San Marino. Nel reparto, però, c’è ancora un’incognita. E’ Sensi il vice designato del regista Jorginho, che arriverà all’Europeo da fresco campione d’Europa come il suo compagno del Chelsea Emerson Palmieri. Ma l’interista non può ancora fugare i dubbi sul recupero dal recente infortunio ed è per questo che la lista resta provvisoria. Se Sensi sarà recuperato pienamente, starà fuori Cristante. Altrimenti, se il ct decidesse di portarlo comunque, si potrebbe tornare all’originario ballottaggio tra Pessina e Cristante per la settima maglia a centrocampo: con Verratti che rischia di non essere pronto per l’esordio, a centrocampo gli acciaccati già in partenza sarebbero 2 e Jorginho non avrebbe un vero vice in squadra. Ecco perché, anche se adesso Pessina è in vantaggio,  Cristante coltiva ancora speranze come vice del vice (Sensi) di Jorginho. Si è invece interrotto il sogno di Raspadori, ventunenne centravanti del Sassuolo, attualmente in Slovenia da acciaccato con l’Under 21, per la fase finale dell’Europeo di categoria.. Ora la Nazionale si radunerà a Roma, all’Acqua Acetosa, registrerà negli studi Rai di Saxa Rubra il programma “Notti azzurre” (in onda martedì 1 giugno in prima serata) e da domani sera sarà in ritiro a Coverciano, per preparare l’ultima amichevole prima del torneo. Il 4 giugno, a Bologna, si giocherà Italia-Repubblica Ceca.

Mancini, nel frattempo, avrà scelto i suoi 26  e la formazione titolare del Dall’Ara non si dovrebbe discostare troppo da quella del debutto all’Europeo, l’11 giugno all’Olimpico con la Turchia: l’attesa è per il duello classico tra centravanti Immobile-Belotti. Eventuali cambiamenti tra i 26 saranno possibili solo in caso di gravi infortuni o di Covid.

“La scelta per arrivare ai 26 è la cosa più difficile”

“La scelta per arrivare ai 26 della lista dei convocati per l’Europeo è la cosa più difficile per me. Già lo è stato lasciare fuori sei ragazzi dal primo pre-raduno, e ancor di più vale per gli altri due che dovrò escludere per la lista definitiva da consegnare entro martedì prossimo alle 24. Tutti meritavamo di starci”, spiega il ct Roberto Mancini, in collegamento con Che tempo che fa su Rai 3. Presente in studio, il capo delegazione degli azzurri, Gianluca Vialli, che ha definito la nazionale una squadra “forte e competitiva. C’è molto entusiasmo e ci divertiamo nel gruppo. Roberto ha creato una atmosfera in cui mi trovo benissimo – ha sottolineato Vialli -. Credo che ci siano buoni presupposti per l’Europeo”.

“Ci sono nazionali che sono avanti a noi come preparazione e risultati recenti, Francia, Portogallo, Belgio o Inghilterra – ancora mancini-. Credo però che, come sempre deve accadere, l’Italia abbia il dovere di partire per cercare il massimo risultato, e poi siamo sicuri di avere un’ottima squadra”.

La lista dei 28. Quella dei 26 dovrà essere comunicata all’Uefa entro la mezzanotte dell’1 giugno. Eventuali sostituzioni saranno possibili per infortuni gravi o Covid entro il 10 giugno, 24 ore prima di Italia-Turchia dell’11 giugno all’Olimpico.

(La Repubblica)

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