25 Aprile, 2024
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Regione fondi per la tassa rifiuti “puntuale”. Interviene Stronati. Commento de L’agone

Ora la palla passa al Comune

L’assessore Valeriani: “Il bando favorisce l’acquisto di sistemi, strumenti e tecnologie utili a verificare l’effettiva produzione di ogni utenza”

Pubblicato il bando per l’introduzione della Tarip, la Tariffa puntuale sui rifiuti urbani, nei Comuni del Lazio. Il provvedimento prevede un investimento regionale di 2 milioni di euro per permettere agli enti locali che parteciperanno di organizzare la tassa rifiuti sulla base della quantità di immondizia prodotta e non più sui metri quadrati dell’abitazione e sul numero di componenti familiari. Un chiaro incentivo a differenziare correttamente, a riciclare, a diminuire i consumi.

Un bando aperto agli enti locali della Regione al quale potrà partecipare ovviamente anche il Comune di Roma. D’altronde di “tariffa puntuale” si parla anche nella bozza del piano industriale di Ama (ancora da approvare) e l’obiettivo è sempre stato tra quelli annunciati anche dalla sindaca Raggi.

Le parole di Massimiliano Valeriani, assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti:

“La Tarip si fonda sul criterio della minimizzazione dei rifiuti e sul principio dell’equità: non sarà più calcolata sulla base della superficie dell’abitazione e del numero dei componenti familiari, ma sarà definita, oltre ad una quota fissa, secondo la quantità dei rifiuti prodotti” 

“Con questo contributo regionale vogliamo promuovere un nuovo modello di gestione dei rifiuti con l’obiettivo di giungere a un piano tariffario basato su sconti e agevolazioni per gli utenti che produrranno meno rifiuti: il primo bando con uno stanziamento di circa 2 milioni di euro destinato ai Comuni del Lazio permetterà di favorire l’acquisto di sistemi, strumenti e tecnologie utili a tracciare il ciclo dei rifiuti e a verificare l’effettiva produzione di ogni utenza”.

Interviene Enrico Stronati, consigliere di opposizione al Comune di Anguillara:

Porto all’attenzione dell’amministrazione comunale di Anguillara, nella persona del Consigliere delegato Emiliano Porcarelli e del Sindaco, questa notizia che – in parte – potrebbe contribuire a ridurre i costi della TaRi.

Ricordo a tutti che il nuovo bando sui rifiuti, il cui affidamento sarà reso pubblico a stretto giro essendosi conclusa la gara, prevede già la tariffazione puntuale e – quindi – all’interno dell’importo che il soggetto aggiudicatario avrà offerto, sono già inseriti i costi per avviare questo “nuovo” (e auspicabile) sistema di tariffazione. Partecipare al bando e – possibilmente – aggiudicarselo vuol dire ridurre l’importo a carico dei cittadini.

Commento del L’agone:

Aspettiamo da anni l’introduzione di questo criterio per il pagamento della tariffa, che in sostanza applica una regola d’oro ormai acquisita in tutta Europa da decenni: chi inquina paga.

Si tratta di affermare un principio etico fondamentale, e di incentivare il più possibile la pratica della raccolta differenziata portando vantaggi economici a chi la adotta: si misura la quantità dei rifiuti prodotti da ciascuna famiglia, in particolare quelli non riciclabili (indifferenziati), e si calcola la tariffa in maniera inversamente proporzionale ai rifiuti che non vengono differenziati.

In sostanza meno rifiuti, specialmente indifferenziati, vengo prodotti, meno si paga.

Naturalmente intervengo anche altri parametri alla determinazione della tariffa, ma quello ora indicato è il principale.

Ma come si calcola la quantità di rifiuti prodotti da ciascuna famiglia, per le varie tipologie con particolare riferimento a quelli non riciclabili?
20 anni fa, non ieri, in Italia, non in Germania, è stato applicato un metodo molto efficace, che consiste nel contare il numero di bidoncini – nel caso specifico quelli per l’indifferenziato – che nell’arco di un anno ciascuna famiglia mette fuori all’ingresso di casa perchè vengano svuotati dagli operatori ecologici.

A ogni famiglia, cioè, viene consegnato un bidoncino per l’indifferenziato dotato di un microchip, una specie di targa che identifica quella famiglia: quando l’operatore ecologico passa per svuotarlo, legge anche con un semplice lettore (una specie di pistola elettronica) quel microchip, e alla fine dell’anno si sa quante volte quella famiglia ha esposto per lo svuotamento il bidoncino dei rifiuti non riciclabili. Naturalmente occorre una organizzazione del servizio efficiente, e sistemi informatici di gestione idonei, peraltro assai semplici e commerciali.

Certo, non è la misura esatta dei chili di rifiuti prodotti, perchè si misura un volume (capienza del bidoncino moltiplicato le volte che esso viene svuotato); ma sicuramente è un criterio che con una ottima approssimazione consente di applicare la metodologia.

Certo, si potrebbero usare metodi più sofisticati, come è già stato fatto altrove, ma ci accontenteremmo volentieri di questo più semplice: se ne parla da anni, con risultati praticamente risibili.

Ci auguriamo che questa sia la volta buona. Perchè il migliore incentivo alla raccolta differenziata è proprio la tariffa così concepita; poi occorre aumentare la qualità dei rifiuti differenziati (plastica “sporca” difficilmente viene riciclata), ma per questo serve una crescita della coscienza collettiva unita a controlli più efficaci.

Il dramma dei rifiuti nel Lazio si risolve soltanto aumentando il riciclo: e ciò si fa aumentando la raccolta differenziata “di qualità”.

Chi ancora si affida a inceneritori e discariche o non ha capito, o fa finta di non capire, oppure punta ancora alla “economia dei rifiuti vecchio stile” che tanti danni ha fatto all’ambiente e alla salute dei cittadini

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