Negli anni i servizi israeliani hanno compiuto diversi omicidi mirati – mai smentiti nΓ© confermati – per fermare i programmi nucleari nemici e non solo. Potrebbe essere anche il caso dell’uccisione del numero due di Al Qaeda avvenuta, secondo il New York Times, ad agosto a Teheran per mano di due agenti del MossadΒ
La linea politica diΒ IsraeleΒ Γ¨ sempre stata quella di non confermare, nΓ¨ smentire i raid militari e gli omicidi mirati condotti dalleΒ forze armateΒ e dalΒ MossadΒ per fermare i programmi nucleari dei suoi nemici e non solo. E cosΓ¬ sarΓ – probabilmente – anche per l’uccisione lo scorso agosto a Teheran, per mano di due agenti israeliani, delΒ numero due di Al Qaeda,Β Abu Muhammad al-Masri, secondo quanto ha scritto ilΒ New York Times. L’omicidio Γ¨ stato giΓ Β smentito dall’Iran.
Di seguito le principali operazioni segrete attribuite a Israele negli ultimi 40 anni.
OPERAZIONE BABILONIA
IlΒ 7 giugno 1981, i cacciabombardieri israeliani percorsero 1.600 chilometri per bombardare il reattore nucleare iracheno aΒ Osirak, aΒ ovest di Baghdad. Morirono dieci soldati iracheni e uno scienziato francese. L’attacco suscitΓ² una diffusa condanna internazionale, anche da parte degli Usa e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. Nel 2007 la televisione israeliana ha trasmessoΒ per la prima volta le immagini riprese dall’aviazione israeliana durante il raid. L’allora primo ministro,Β Menachem Begin,Β ha dichiarato che Osirak era sul punto di diventare operativo, il che avrebbe permesso all’Iraq diΒ Saddam HusseinΒ di produrre bombe atomiche.
LE UCCISIONI DEI FISICI IRANIANI
NelΒ gennaio 2010,Β Massoud Ali Mohammadi, un professore di fisica delle particelle all’UniversitΓ di Teheran, Γ¨ stato ucciso dall’esplosione di una motocicletta fuori dalla sua casa nella capitale. Il professore aveva anche lavorato per i Guardiani della rivoluzione, i pasdaran. I leader politici e i media ufficiali in Iran hanno subito accusato i servizi segreti israeliani e statunitensi, ritenuti anche responsabili del rapimento dello scienziato nucleareΒ Shahram Amiri, scomparso nel maggio 2009.
NelΒ novembre 2010, due scienziati con ruoli chiave nel programma nucleare iraniano sono stati presi di mira a Teheran da due attacchi dinamitardi di cui l’Iran ha incolpato Israele e Stati Uniti. Uno degli scienziati,Β Majid Shahriari, Γ¨ stato ucciso. Un anno dopo,Β il 12 novembre 2011, un’esplosione in un deposito di munizioni dei pasdaran nella periferia di Teheran ha ucciso almeno 36 persone tra cui il generaleΒ Hassan Moghadam, responsabile di programmi di armamento per l’UnitΓ d’Γ©lite, in un’operazione che si ritiene sia stata condotta dal Mossad insieme alla Cia.
InΒ Siria, Israele ha cercato di evitare il coinvolgimento diretto nella guerra civile scoppiata nel 2011, ma riconosce di aver compiuto decine di attacchi aerei per fermare l’avanzata del gruppo sciita libaneseΒ Hezbollah.
BLITZ DI UN COMMANDO A DUBAI
Nel gennaio 2010Β un leader di Hamas,Β Mahmoud al-Mabhouh, viene assassinato in un hotel di Dubai. La sofisticata operazione Γ¨ stata attribuita da un commando di 18 agenti del Mossad tra cui due donne, in gran parte con falsi passaporti di Paesi occidentali, che riuscirono a far perdere le loro tracce.
ATTACCO INFORMATICO
Sempre nel 2010Β un potente virus informatico chiamatoΒ StuxnetΒ ha attaccato gli impianti nucleari iraniani nel tentativo di fermare il programma atomico del Paese. Stuxnet ha influenzato il funzionamento dei siti nucleari iraniani, infettando migliaia di computer e bloccando le centrifughe utilizzate per l’arricchimento dell’uranio. Anche in questo caso, Teheran ha accusato Israele e gli Stati Uniti.
OPERAZIONE FRUTTETO
Allβalba del 6 settembre 2007Β un raid delle forze aeree israelianeΒ distrusse un reattore a grafite raffreddato a gas diΒ Kibar, traΒ RaqqaΒ eΒ DeirΒ Ezzor, inΒ SiriaΒ che secondo gli 007 israeliani e la Cia era in grado di produrre il plutonio necessario per una bomba atomica. I caccia –Β quattro F-15 e quattro F-16Β – entrarono nella notte nello spazio aereo siriano allβaltezza diΒ TartusΒ e si diressero in profonditΓ nel deserto per colpire il sito con 17 tonnellate di bombe. Poi risalirono fino alla Turchia e con un lungo giro ritornarono alla base. Lβordine fu dato dall’allora premier israeliano,Β EhudΒ Olmert, dopo che gli Usa non avevano accettato di partecipare all’attacco. L’operazione Γ¨ stata ufficialmente confermata dagli israeliani solo undici anni dopo, nel marzo 2018.
(Agi)


