25 Aprile, 2024
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La situazione del Covid in Italia, 9 Novembre 2020

CORONAVIRUS, IL BOLLETTINO DI OGGI 9 NOVEMBRE: 25.271 NUOVI CASI E 356 MORTI. FATTI 147.725 TAMPONI
IERI I NUOVI CONTAGI SONO STATI 32.616 (CON 191.144 TEST), I DECESSI 331. ALTRE 100 PERSONE IN TERAPIA INTENSIVA (2.849 IN TOTALE).
LA REGIONE CON PIÙ CASI RESTA LA LOMBARDIA (+4.777), SEGUITA DA CAMPANIA (+3.120), PIEMONTE (+2.876), TOSCANA (+2.244) E VENETO (2.223).
QUELLA CON MENO CONTAGI IL MOLISE (+98). IL GOVERNATORE MARSILIO: “ABRUZZO, UMBRIA, BASILICATA, LIGURIA E TOSCANA IN ZONA ARANCIONE”

I nuovi casi di coronavirus in italia nelle ultime 24 ore sono 25.271, sulla base di 147.725 tamponi, 356 i morti. Il totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza è di 41.750. Sempre nelle ultime 24 ore i pazienti guariti/dimessi sono stati 10.215. Ieri i nuovi contagi nelle 24 ore erano stati 32.616, su 191.144 tamponi, mentre le vittime erano state 331. La percentuale positivi/tamponi passa dal 17,06% di ieri al 17,1 di oggi.

Sono 100 le terapie intensive nelle ultime 24 ore per un totale di 2.749 In tutta italia. Ammontano a 27.636 invece i ricoveri ordinari, ieri erano 26.440. I malati in isolamento domiciliare infine sono 542.849.

La regione con più casi è sempre la Lombardia (+4.777), seguita da Campania (+3.120), Piemonte (+2.876), Toscana (+2.244) e Veneto (2.223). Quella con meno contagi il Molise (+98), unica con incremento a due cifre. Il totale dall’inizio dell’epidemia sale a 960.373. Sono 573.334 le persone attualmente positive in Italia.

In aumento i guariti, 10.215 (ieri 6.183), per un totale di 345.289. Per questo rallenta la crescita del numero degli attualmente positivi, +14.698 (ieri +26.100), arrivati a 573.334 in tutto.

Cinque regioni in zona arancione

“Il ministro Speranza mi ha anticipato poco fa l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

 

Undici regioni oltre la soglia critica dei posti letto disponibili

Continua a crescere il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti dell’area medica degli ospedali, raggiungendo a livello nazionale il 49% del totale di quelli disponibili, praticamente uno su due e ben oltre la soglia definita ‘criticà del 40%. A superare questo valore sono 11 regioni, dove, cioè la saturazione dei posti porta a far ricorso a quelli dovrebbero essere dedicati a persone con altre patologie. A rilevarlo sono i dati dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) aggiornati all’8 novembre, da cui emerge anche che i posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid toccano il 34% a livello nazionale, 4 punti oltre la soglia critica del 30%, superata, anche in questo caso, da 11 regioni.

L’appello dei medici ospedalieri: “Chiudere tutto subito”

“Lockdown subito”. È l’appello lanciato da Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri. “Con i dati preoccupanti dei contagi e delle morti e con le Regioni che contestano i numeri che le classificano zone rosse, l’unica soluzione è un lockdown nazionale di 6-8 settimane per appiattire la curva”, ha spiegato Palermo aggiungendo: “Siamo in enorme ritardo e non possiamo più assistere a questo rimpallo di responsabilità tra Regioni e governo”. Quando a marzo il governo ha chiuso tutto “stavamo meglio di adesso”, osserva Palermo, sicuro che “se si continua con questo trend è facile prevedere che bisognerà fare una qualche selezione tra chi può essere intubato e chi no. Torneremo alla medicina di guerra”.

La Federazione degli Ordini dei medici: “Il governo prenda subito decisioni importanti”

“Ci auguriamo che il ministro Speranza porti sul tavolo del governo le nostre richieste e ci aspettiamo già oggi una risposta alle nostre preoccupazioni”: lo ha dichiarato il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, intervenendo alla IV conferenza di Oncologia polmonare, organizzata dall’Istituto Tumori barese in collaborazione con l’ASLC, l’International Association for the Study of Lung Cancer e che si sta svolgendo online. Anelli ha ribadito che “se i numeri della pandemia continueranno a essere questi e i cittadini non prenderanno coscienza che devono ridurre gli incontri con altre persone, il governo dovrà prendere delle decisioni importanti che, secondo noi, contemplano anche il lockdown totale”. “Solo così – ha aggiunto – si può bloccare l’ascesa di questa curva e consentirci di arrivare a fine dicembre in maniera adeguata per affrontare la seconda parte della stagione invernale, quando arriverà anche l’epidemia influenzale. Altrimenti il sistema sanitario non reggerà”.

La Fondazione Gimbe: “roppo tardi per usare i pennarelli colorati”

“Troppi morti. Troppo tardi per usare i pennarelli colorati. Chiudere tutto”. Così su Facebook il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che posta un grafico con l’andamento dei decessi per Covid-19, un’elaborazione Gimbe dei dati della Protezione civile. Il numero dei morti è rapidamente aumentato dal 12 agosto, arrivando a 692 il 7 ottobre e toccando quota 6.031 l’8 novembre.

Ancora una vittima tra i farmacisti: è il 16esimo

“Si è spento oggi, a soli 52 anni, il nostro collega Pacifico Dubbioso, sedicesimo farmacista colpito dalla COVID-19 dall’inizio della pandemia”. Lo rende noto dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi).

Controlli polizia, in 3 giorni sanzionate 2.352 persone

Giro di vite nelle verifiche del rispetto delle misure anti Covid. Tra venerdì e domenica, dopo l’entrata in vigore del dpcm che individua tre aree di diversa criticità nel Paese, le forze di polizia in tutta Italia hanno controllato 215.609 persone, sanzionandone amministrativamente 2.352 (546 venerdì, 944 sabato e 862 ieri); ben 130 complessivamente i denunciati per aver eluso gli obblighi di quarantena imposti dalla positività accertata al virus. Sempre secondo i dati resi noti dal Viminale, tra venerdì e ieri sono stati 33.960 le attività e gli esercizi controllati; 228 i titolari sanzionati e 71 i provvedimenti di chiusura.

VALLE D’AOSTA

Continua a impennarsi l’andamentocdei nuovi positivi in Valle d’Aosta: nelle ultime 24 ore ne sono stati diagnosticati 201 su 272 persone sottoposte al test. I positivi attuali sono 2.266, di cui 159 ricoverati e 15 in terapia intensiva. Sono decedute due persone (207 in totale dall’inizio della pandemia). È quanto si legge nel bollettino dell’Unità di crisi. I guariti salgono a 1.863.

TRENTINO

Sono 257 i nuovi positivi in Trentino, di cui 134 individuati dal contact tracing, riportati oggi sul report dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Un numero in crescita rispetto a ieri, a fronte di quasi 1000 tamponi analizzati, per un bilancio che purtroppo appare più pesante sul fronte dei decessi, con 6 nuovi casi registrati. Tornando ai contagi, ci sono anche 2 piccolissimi, con meno di 2 anni e 54 persone che hanno più di 70 anni. Sono 3 i casi, fra ospiti e operatori, registrati nelle Rsa. Sale anche il numero di pazienti ricoverati che oggi sono 299, di cui 24 in rianimazione. Sul fronte scolastico, sono in corso accertamenti per la situazione di 28 nuovi casi fra bambini e ragazzi in età scolare dal cui esito dipenderà la decisione di porre in isolamento le rispettive classi (ieri quelle in quarantena erano 294). Guariscono, nel frattempo, altre 23 persone ed il totale di chi ha superato l’infezione sale a 7.598. Infine i tamponi che ieri sono stati analizzati dal Laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Santa Chiara: 993, che portano il totale dei test molecolari fatti dall’inizio della pandemia a quota 309.953.

ALTO ADIGE

Il bollettino quotidiano dell’epidemia in Alto Adige registra ancora 4 decessi e 583 nuovi casi positivi. Le vittime negli ospedali e nelle case di riposo, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sono ora 345. Nelle ultime 24 ore, i laboratori dell’Azienda sanitaria provinciale hanno processato 2.241, di cui 1.373 sono nuovi test. A Bolzano occupati il 99% dei posti letto da pazienti Covid.

Altri undici i casi di positività vengono segnalati nelle scuole in lingua italiana dell’Alto Adige. Dieci casi vengono segnalati in istituti di Bolzano: sette alla scuola primaria “Martin Luther King”, due nella scuola secondaria di primo grado “Alfieri” ed uno al Liceo “Torricelli”. L’undicesimo caso si è verificato nella scuola secondaria “Manzoni” a Bressanone. Negli istituti in lingua italiana, sempre a Bolzano, inoltre, alcune sezioni sono state poste in quarantena: due classi alla scuola primaria “Dante” (fino al 10 novembre compreso), una sezione alla scuola dell’infanzia “Città dei bambini” (fino al 12 novembre compreso), alla scuola dell’infanzia “Raggio di sole” (fino all’11 novembre) e alla scuola primaria “Don Bosco”.

Il lockdown duro in Alto Adige non è stato ancora deciso. Lo precisa l’assessore alla salute Thomas Widmann. “Domani presenterò in giunta provinciale i dati attuali sull’andamento epidemiologico e sulla situazione negli ospedali. Quindi chiederò provvedimenti più incisivi. Sarà però la giunta a valutare la situazione e a prendere la decisione definitiva”, aggiunge Widmann.

VENETO

Sono 2.223 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, che portano Così il totale dall’inizio pandemia il 21 febbraio scorso a 81.492 casi. Si segnalano inoltre 21 decessi in più rispetto a ieri, per Un totale di 2.595. Negli ospedali si registrano 113 nuovi ricoveri nei reparti non critici (per un totale 1.580), e 10 nuovi pazienti nelle terapie intensive, per un totale di 203.

PIEMONTE

Sono 2.876 i nuovi contagi in Piemonte, di cui 1.236 asintomatici. Il totale dei positivi da inizio pandemia è pari a 100.655, così suddivisi su base provinciale: 55.690 Torino, 12.872 Cuneo, 8.773 Alessandria, 7.385 Novara, 4.660 Asti, 3.677 Vercelli, 3.227 Biella, 2.652 Verbano Cusio Ossola, oltre a 645 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1074 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I decessi comunicati oggi dall’Unità di crisi sono 49, con il totale delle vittime che sale a 4.678. I pazienti guariti sono complessivamente 39.721 (+768 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 312 (+8 rispetto a ieri), non in terapia intensiva 4.540 (+173 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 51.404, mentre i tamponi diagnostici finora processati sono 1.162.525 (+13.036 rispetto a ieri), di cui 634.454 risultati negativi.

I ricoverati negli ospedali del Piemonte sono il 25% in più rispetto al picco della scorsa primavera nelle degenze ordinarie o di terapia sub intensiva. Nella terapia intensiva, invece, il picco dei mesi scorsi verrà raggiunto tra una settimana, con 400-450 pazienti, se la crescita dei contagi sarà lineare. Lo ha detto il coordinatore dell’area, Dea Gian Antonio Cibinel, nell’incontro della Commissione Sanità della Regione con i responsabili del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive. Nelle ultime due settimane la media dei pazienti in attesa di ricovero nei pronto soccorso è stata di 450-500.

LOMBARDIA

In Lombardia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 4.777 nuovi casi, con il totale che adesso sale a 276.531. Le vittime sono 99, portando il totale dall’inizio dell’emergenza a 18.442. I ricoverati nelle terapie intensive sono aumentati di 20 unità (670 il totale), mentre negli altri reparti si trovano complessivamente 6.414 pazienti affetti da Covd (+189). I guariti/dimessi hanno raggiunto un totale complessivo di 115.630 pazienti (+5.629), di cui 6.278 dimessi e 109.352 guariti.

I nuovi casi sono così divisi: 2.225 a Milano, di cui 837 a Milano Città, 154 a Bergamo, 355 a Brescia, 226 a Como, 113 a Cremona, 171 a Lecco, 138 a Lodi, 22 a Mantova, 874 a Monza e Brianza, 166 a Pavia, 73 a Sondrio e 141 a Varese.

Da domenica all’ospedale San Gerardo di Monza è stata presa la decisione di sospendere temporaneamente l’accettazione dei pazienti non gravi nei pronti soccorso. Lo rende noto la stessa Asst brianzola. L’Azienda gestisce anche un modulo di 10 posti letto in Fiera e si trova sotto particolare pressione, perché adesso la città è “l’epicentro dell’epidemia”, spiega il direttore generale Mario Alparone. Che lancia una disperata richiesta d’aiuto: “Ho già chiesto alla Regione Lombardia l’attivazione di forze esterne, come i militari e la Protezione civile”.

“In questo momento Codogno siamo noi e abbiamo bisogno della stessa attenzione che abbiamo dato noi in fase uno agli altri”. È quanto spiega Alparone alla luce della difficile situazione dell’ospedale San Gerardo. “Abbiamo assunto 110 nuovi operatori, di cui 40 medici e il resto infermieri, ma avendo 340 operatori positivi a casa, parliamo di una goccia in confronto ad un esercito fermo”, ha spiegato.

Nelle carceri della Lombardia sono 156 i detenuti positivi al Covid, 151 non necessitano di cure ospedaliere e sono quindi ricoverati in strutture interne mentre cinque persone sono ricoverate negli ospedali. I dati, che risalgono al 7 novembre, sono stati illustrati in sotto commissione Carceri del Comune di Milano da Pietro Buffa , Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria Lombardia.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 320 nuovi contagi (2.324 tamponi eseguiti) e 5 decessi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 15.048, di cui: 4.594 a Trieste, 5.984 a Udine, 2.709 a Pordenone e 1.579 a Gorizia, alle quali si aggiungono 182 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 7.929. Salgono a 46 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 319 i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 456, con la seguente suddivisione territoriale: 227 a Trieste, 113 a Udine, 104 a Pordenone e 12 a Gorizia. I totalmente guariti sono 6.663, i clinicamente guariti 97 e le persone in isolamento 7.467.

LIGURIA

Sono 538 i nuovi casi di positività in Liguria, secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 3.130 tamponi, 489.301 da inizio emergenza. Il numero dei ricoveri ospedalieri continua a salire: sono 1479 i pazienti, 64 in più di ieri. Di questi, 92 sono in terapia intensiva. Cresce anche il numero dei decessi: tra il 7 novembre e oggi il report segnala 21 morti. Si tratta di persone tra i 51 e i 94 anni. Le vittime, da inizio emergenza, sono salite a 1937.

Un ritardo nella trasmissione dei dati dalla Liguria a Roma e una acquisizione degli stessi con parametri non corretti. Sono queste le due ipotesi su cui lavora la procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta conoscitiva, senza ipotesi di reato, sulla gestione della seconda ondata del Covid.

EMILIA-ROMAGNA

“Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 73.432 casi di positività, 2.025 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.471 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 16,2 percento”. Lo ha riferito la Regione nel consueto bollettino sull’emergenza: “Purtroppo, si registrano 8 nuovi decessi. Le persone complessivamente guarite salgono a 28.978 (+238 rispetto a ieri)”.

TOSCANA

In Toscana sono 65.190 i casi di positività, 2.244 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono il 3,6% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono del 6,6% e raggiungono quota 19.116 (29,3% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.227.725, 13.690 in più rispetto a ieri. Sono 7.135 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 31,5% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 1.269 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 44.480, +2,4% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.776 (76 in più rispetto a ieri), di cui 234 in terapia intensiva (8 in più). Si registrano 33 nuovi decessi: 17 uomini e 16 donne, con un’età media di 82,4 anni. L’età media dei 2.244 casi odierni è di 45 anni circa.

UMBRIA

Superano oggi per la prima volta i 10mila gli attualmente positivi in Umbria, per l’esattezza 10.001, secondo il dato riportato sul sito della Regione. Nell’ultimo giorno sono stati infatti registrati 314 nuovi positivi, 15.253 totali, altri nove morti, 197, e 109 guariti, 5.055. Un quadro scaturito da 1.040 tamponi processati, 330.852 complessivi. I ricoverati in ospedale sono passati da 415 a 424, 64 dei quali in terapia intensiva (ieri 62).

Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ricoverato dal 3 novembre in Terapia Intensiva 2 presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia”, “nelle ultime ore ha subito un aggravamento complessivo del quadro clinico. Sono in corso gli approfondimenti diagnostici e tutte le cure del caso”. Lo comunica la Cei.

LAZIO

“Oggi su oltre 22mila tamponi nel Lazio si registrano 2.153 casi positivi, 16 decessi e 241 guariti”. Lo rende noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Calano sia il numero dei nuovi casi che il rapporto tra positivi e tamponi eseguiti – ha detto l’assessore – ora pari al 9%, ma bisogna porre fine agli assembramenti perché si fa presto ad andare in zona rossa”.

Nel Lazio sono attualmente positive 53.274 persone. Di queste, 2.998 sono ricoverate (ieri erano 2.923, quindi sono aumentate di 75 unità in 24 ore). I 2.998 pazienti ricoverati sono così suddivisi: 2.761 fuori dalla terapia intensiva (+75 nelle ultime 24 ore) e 237 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Lo ha reso noto la Regione. In isolamento domiciliare sono invece in 50.276. Per quanto riguarda il numero totale di casi Covid-19 esaminati nella Regione, oggi è arrivato a 67.967. Infine, il numero di deceduti fin qui è pari a 1.429, mentre il numero totale di guariti è di 13.264.
Zingaretti: “Troppi non hanno piena consapevolezza della tragedia che stiamo rischiando”
“Al momento il Lazio si trova nella zona gialla a livello di pericolo ma i numeri del contagio aumentano e quindi non è assolutamente pensabile abbassare la guardia. Nel weekend abbiamo assistito a scene di affollamento assurde che moltiplicano il rischio di trasmissione del virus. Sembra che troppi non abbiano piena consapevolezza della tragedia che stiamo rischiando”. Lo scrive in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

MARCHE

Da inizio epidemia nelle Marche sono 285 le morti connesse a ospiti o operatori di strutture extraospedaliere, protette per anziani o persone non autosufficienti. Lo ha riferito in Consiglio regionale l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini rispondendo ad un’interrogazione dei consiglieri Pd Manuela Bora, Fabrizio Cesetti e Antonio Mastrovincenzo nel corso della seduta consiliare straordinaria ‘monotematicà dedicata alla situazione Covid-19. Tra i deceduti ci sono un operatore e 285 ospiti delle strutture extraospedaliere.

Nel dettaglio sono morti 241 degenti di residenze per anziani non autosufficienti (162 deceduti in ospedale e 79 all’interno delle strutture) e 42 ospiti di residenze sanitarie assistenziali per persone non autosufficienti (18 in ospedale e 24 all’interno delle residenze). Attualmente, nelle strutture territoriali delle Marche sono ricoverate 119 persone: 49 nella Rsa di Galantara (Pesaro Urbino), 48 in quella di Campofilone (Fermo) e 22 nella Rsa di Chiaravalle (Ancona).

ABRUZZO

Sono complessivamente 15.143 i casi positivi registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 625 nuovi casi (di età compresa tra 6 mesi e 96 anni). Dei nuovi casi, 208 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 106, di cui 29 in provincia dell’Aquila, 16 in provincia di Pescara, 18 in provincia di Chieti, 43 in provincia di Teramo. (Il totale risulta inferiore di 1 unità in quanto è stato eliminato un caso risultato duplicato). Il bilancio dei pazienti deceduti registra 6 nuovi casi e sale a 602 (di età compresa tra 56 e 92 anni, 2 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Teramo, 1 in provincia di Pescara e 2 in provincia di Chieti). Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 4669 dimessi/guariti (+77 rispetto a ieri).

Il Comitato regionale emergenza-urgenza Abruzzo chiederà al presidente della Regione Marco Marsilio di adottare misure più restrittive per alcune zone. La richiesta è stata compilata e inviata anche al Cts regionale che si riunirà domattina. A quanto si apprende nel documento redatto verrà chiesto al vertice politico di adottare misure con particolare riguardo alle province di Teramo e L’Aquila, non propriamente delle zone rosse, ma limiti tra comuni e province, chiusure eventualmente di esercizi commerciali non indispensabili e aperture solo per negozi di prima necessità. Seppur in attesa dei dati serali la convinzione dei vertici delle emergenze è che al momento la regione nel complesso sia ancora da zona gialla.

CAMPANIA

Sono 3.120 i nuovi casi in Campania in 24 ore, di cui 2.710 asintomatici e 410 sintomatici, a fronte di 15.793 tamponi processati. Il dato è dell’Unità di crisi della Regione e porta il totale positivi a 90.039 su un totale tamponi pari a 1.139.496. Sono 18 i decessi registrati, per un totale di 844 dall’inizio delle pandemia. Le nuove guarigioni sono 434, per un totale di 16.875 dell’inizio della pandemia. Dei 590 posti letto di terapia intensiva, quelli occupati sono 191; i posti letto di degenza disponibili sono 3.160, di cui occupati 1.949.

BASILICATA

Dei 1.967 tamponi analizzati in Basilicata fra sabato scorso e ieri, 422 sono risultati positivi: lo ha reso noto la task force regionale, aggiungendo che “i lucani attualmente positivi sono 2.641”. Le altre cifre riguardano il numero dei morti (salito a 64) e quello dei guariti, che sono 735. Negli ospedali di Potenza e di Matera sono ricoverate 129 persone, diciotto delle quali in terapia intensiva. Dall’inizio dell’emergenza sono stati analizzati 116.105 tamponi, 111.826 dei quali sono risultati negativi.

Dovrebbero essere pronti entro fine mese gli ospedali da campo donati dal Qatar a Potenza e a Matera. Lo ha reso noto il commissario dell’ospedale San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera, oggi in conferenza stampa. Per ogni tendostruttura saranno disponibili 20 posti letto, mentre le altre due tende verranno utilizzate per i tamponi.

PUGLIA

Sono 730 i nuovi casi registrati in Puglia con 4.103 test per l’infezione. I casi sono così suddivisi: 276 in provincia di Bari, 62 in provincia di Brindisi, 81 nella Bat, 155 in provincia di Foggia, 98 di Lecce, 54 Taranto, 4 casi di residenti fuori regione. Sono stati registrati 7 decessi in provincia di Bari Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 605.356 test e risultate positive 28.431 persone. 7.774 sono i pazienti guariti. 17.813 sono i casi attualmente positivi.

CALABRIA

“In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 298.062 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 301.158 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive sono 7.908 (+443 rispetto a ieri), quelle negative 290.154”. Lo rende noto la Regione nel bollettino quotidiano.

I ricoveri sono passati da 249 a 272 (+23). L’aumento riguarda le malattie infettive (256 ricoveri complessivi), mentre resta invariato il numero dei ricoveri nelle terapie intensive (16). A Catanzaro i ricoveri sono 68 (di cui 8 in terapia intensiva), a Cosenza 100 (di cui 3 in terapia intensiva), a Reggio Calabria 75 (di cui 5 in terapia intensiva), a Crotone 20, a Vibo Valentia 9.

I vescovi: “Preoccupazione e profonda amarezza”

“Noi vescovi calabresi esprimiamo forte preoccupazione e profonda amarezza di fronte all’evoluzione delle vicende che riguardano la sanità e la tutela del diritto alla salute in Calabria”. Lo afferma il presidente della Conferenza episcopale della Calabria, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, sottolineando come la situazione nella regione, dichiarata zona rossa, e l’avvicendamento del commissario “dimostrano non soltanto la fragilità e l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale ma anche l’incompetenza e la mancanza di senso di responsabilità, che la seconda ondata della pandemia Covid-19 in atto ha definitivamente e inequivocabilmente palesato”.

SICILIA

Sono 1.023 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 8.458 tamponi effettuati; 27 i decessi di persone positive, che portano il totale a 703. Con i nuovi casi salgono così a 21.039 gli attuali positivi con un incremento di 427. Di questi 1.490 sono i ricoverati con un incremento di 63: 1303 in regime ordinario e 187 in terapia intensiva con un aumento di dieci ricoveri. I guariti sono 524. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 188, Catania 359, Ragusa 161, Messina 133, Trapani 6, Siracusa 99, Enna 77, Caltanissetta e Agrigento nessun nuovo caso.

SARDEGNA

Tredici morti e 327 nuovi casi di positività a fronte di 2927 tamponi. Sono i dati del bollettino quotidiano dell’Unità di crisi della regione Sardegna sull’emergenza Covid. Salgono così a 12.588 i casi di positività complessivamente accertati nell’Isola dall’inizio dell’emergenza. I morti salgono a 268. In totale sono stati eseguiti 296.721 tamponi con un incremento di 2.927 test. Sono invece 408 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+8 rispetto al dato di ieri), mentre è di 58 (+3) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 8.127. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.670 (+136) pazienti guariti, più altri 57 guariti clinicamente. Sul territorio, di 12.588 casi positivi complessivamente accertati, 2.547 (+82) sono stati rilevati nella Città metropolitana di Cagliari, 2.100
(+83) nel Sud Sardegna, 1.067 a Oristano, 1.503 (+35) a Nuoro, 5.371 (+127) a Sassari.

(La Repubblica)

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