18 Aprile, 2024
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il Museo di Vigna di Valle ha riaperto i cancelli: importanti novità per i visitatori

Dopo una lunga pausa, dovuta ad importanti lavori di ristrutturazione per la riqualificazione ed adeguamento delle proprie strutture espositive, con una cerimonia riservata alle Autorità locali, il giorno 27 ottobre scorso il Museo di Vigna di Valle, fiore all’occhiello dell’Aeronautica militare sul nostro territorio, ha riaperto i cancelli presentando importanti novità.

L’Aeronautica Militare anticipa, così, un piccolo assaggio del progetto che intende realizzare per celebrare il proprio Centenario che ricorrerà il 28 marzo 2023.

Il countdown è partito il primo luglio del 2020 ed è scandito da un orologio virtuale presente sul sito ufficiale della Forza Armata che, giorno dopo giorno, segna l’avvicinarsi di questo importante traguardo.

Il 31 ottobre  scorso, poi, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare ha riaperto al pubblico.

I grandi lavori effettuati hanno portato enormi vantaggi ai visitatori che possono ora godere al meglio la vista dei velivoli e dei cimeli che raccontano la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini e delle donne che ne sono stati protagonisti.

Dal 31 ottobre l’orario di visita del Museo sarà quello consueto, e cioè orario continuativo dalle ore 10:00 alle 16:00.

Ad accogliere gli ospiti i due padroni di casa: Il Comandante del Centro Storiografico e Sportivo dell’ Aeroporto di Vigna di Valle il Colonello Rosario D’Auria e il Direttore del Museo Storico, il Colonnello Adelio Roviti.

La cerimonia di riapertura è stata presieduta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso che oltre ad essere al vertice della nostra Arma azzurra è appassionato di storia dell’Aeronautica e anche pilota in attività dei velivoli storici della prestigiosa pattuglia “Legend” composta da alcuni tra i più significativi velivoli che hanno segnato la storia del volo in Italia.

“Conoscere il nostro passato attraverso i velivoli storici esposti, che sono il cemento su cui si poggia la nostra storia, ci aiuta a guardare al nostro futuro nel modo migliore e più professionale possibile. Attraverso questi cimeli non vediamo solo materiali ma il valore che essi racchiudono… “.

Con queste parole il Generale Rosso ha voluto sottolineare l’importanza di mantenere vivi, oggi come nel passato, i valori che caratterizzano le istituzioni e le Forze Armate, “…impegnate a servire al meglio il nostro Paese, con passione, competenza e comunità d’intenti…”.

“Riaprire il Museo, pur con tutte le limitazioni imposte da questo difficile periodo – ha continuato il Generale Rosso – è ancora più importante adesso che ci stiamo avvicinando ad un traguardo fondamentale della nostra Forza Armata: la celebrazione del nostro Centenario. Il 2023 non è così lontano. Quello di oggi è un piccolo passo per costruire il percorso che ci avvicinerà sempre di più a celebrare i nostri cento anni”.

L’apertura del Museo ha svelato gli ultimi due gioielli che arricchiscono il già nutrito numero di velivoli della “Squadra azzurra: l’F-16 Fighting Falcon ed il Breguet 1150 Atlantic.

Due macchine, queste, che hanno scritto importanti pagine della storia contemporanea della Forza Armata, rispettivamente nell’ambito della difesa aerea – ruolo in cui l’F-16 ha assicurato il proprio servizio nel periodo intercorso tra la cessazione dal servizio dell’F-104, nel 2004, e l’entrata in attività dell’Eurofighter, nel 2012 – e nell’ambito del  pattugliamento aereo antisommergibile, che ha visto operare l’Atlantic nel Mar Mediterraneo e fuori area nel corso di ben 45 anni di vita operativa, dal 1972 al 2017, un traguardo questo di tutto rispetto in cui ha brillato la capacità logistica e manutentiva della Forza Armata che ha assicurato la continuità del servizio H24, cioè senza alcuna interruzione, giorno e notte.

Già L’Agone ha raccontato lo spettacolare trasferimento dall’aeroporto di Pratica di Mare a Vigna di Valle, effettuato con un elicottero del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco della cellula dell’Atlantic nel 2018, in volo grazie ad una speciale imbragatura .

​Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare fu inaugurato nel 1977 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.

Con i suoi 13.000 metri quadrati di superficie espositiva coperta, è uno dei più grandi ed interessanti musei del volo esistenti al mondo. Esso ha il compito di raccogliere, restaurare, conservare, esporre e valorizzare il materiale aeronautico di interesse storico e documentario proveniente da rinvenimenti o donazioni da parte di privati. Attraverso molteplici attività interne ed esterne, è centro propulsore di storia e di cultura aeronautica sotto il profilo scientifico, didattico e divulgativo.

Il Museo è articolato in quattro grandi padiglioni espositivi ed accoglie al suo interno circa 80 velivoli oltre ad una cospicua collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini e delle donne che ne furono protagonisti.

Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai pionieri, ai dirigibili, alla Prima Guerra Mondiale, all’epopea dei voli polari del Generale Nobile, alle grandi crociere di massa, alla Coppa Schneider, ai velivoli tra le due Guerre, alla Seconda Guerra Mondiale e ai grandi aeroplani, per terminare con l’ultimo padiglione illustrante la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare.

​​​Il Museo Storico trova la sua collocazione nell’ambito dell’Idroscalo di Vigna di Valle, il più antico in Italia, sito sulla sponda sud del lago di Bracciano dove, nel 1904 per volontà del Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris, padre riconosciuto dell’aviazione italiana, fu impiantato il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico.

Qui volò nel 1908 il primo dirigibile militare italiano, l’N.1, opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni.

Divenuto successivamente, e fino al 1945, Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale, fu anche sede dell’88° Gruppo Caccia Marittima e nel dopoguerra del Comando del Soccorso Aereo con l’84° Gruppo Idrovolanti.

Fanno da cornice al Museo, voluto e realizzato dalla Forza Armata per dare degna collocazione al patrimonio aeronautico italiano, le costruzioni e le strutture dell’Idroscalo, oggi unico sito di questo genere in Italia che ancora mantenere intatte ed operative le caratteristiche architettoniche tipiche di un insediamento aeronautico sviluppatosi in un arco temporale che va dall’origine fino agli anni sessanta del secolo scorso.

Abbiamo rivolto al Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare alcune domande.

 

L’Agone: Lei ha parlato di cuore, di passione e di storia. Quanto sono importanti questi fattori per il territorio. Quanto è importante parlare della nostra storia e far conoscere gli uomini e i mezzi che hanno caratterizzato il nostro sviluppo tecnologico in campo dell’aviazione e non solo?

“I motivi sono tanti. L’Aeronautica, come tutte le altre Forze Armate, è legata al territorio. La vostra gente è vicina al territorio e ci sentiamo parte della comunità locale. C’è proprio un senso di presenza e di appartenenza che lega l’Aeronautica, con i vari Enti, al territorio.

L’Aeronautica è qui da tantissimi anni, ben più di 100 anni, e quindi questo legame è davvero profondo, è sentito e, mi permetto di dire, anche condiviso. Noi siamo vicini alla gente e l’Aeronautica si sente parte integrante di questo meraviglioso territorio, ma riceviamo anche dalle Istituzioni e dalla popolazione stessa apprezzamento e consapevolezza dell’importanza di questo legame.

Un’altra cosa fondamentale è la valorizzazione del nostro territorio. Bisogna valorizzare bene tutte le ricchezze del territorio italiano. Questo straordinario cotesto può offrire ricchezze geografiche, ambientali, gastronomiche, storiche ed archeologiche e ognuna di esse può beneficiare anche di un altro tassello importante, un valore aggiunto fondamentale: la storia dell’Aeronautica che nasce in questo Ente dove l’Aeronautica ricorda i suoi valori e le sue tradizioni. Quindi qui c’è un riferimento importante per il territorio a livello locale ma, ancor di più, c’è la possibilità di valorizzare un territorio per tutti i cittadini e tutti gli italiani che si sentono vicini alle Istituzioni e all’Aeronautica Militare.

L’Agone, da anni, ricerca ogni opportunità per fare sistema e crediamo molto nella sinergia tra le istituzioni e la stampa. Possiamo essere veicolo e traino, insieme per valorizzare il nostro territorio.

“Per me non è un’opportunità, ma è un dovere ed un obbligo non solo morale. Parliamo di benessere per l’economia del nostro territorio. Laddove si riesce a fare sinergia, fare squadra, mettere insieme le risorse più sane del Paese, si offrirono alla popolazione anche opportunità di lavoro, comunque di economia, di indotto, e penso che sia una responsabilità che tutte le Istituzioni devono sentire, a maggior ragione in un momento come questo. Quindi cooperare è un dovere morale e civico. Credo che proprio nella difficoltà vengano fuori queste spinte e viene fuori questa consapevolezza in maniera maggiore. Sono un’ottimista.

Quando parlo di cuore, credo in questi concetti. Ho visto come, nel reagire al Cvoid-19, la professionalità e competenza diviene parte integrante del nostro mondo.

Quindi offrire competenza e dedizione io lo ritengo un atteggiamento che do quasi per scontato, perché la pretendo da mio personale. Ciò che non posso pretendere ma è quello che ho ricevuto e che mi riempie di orgoglio, è la generosità e la passione, non solo dell’Aeronautica, ma dell’italiano. Questo è il motivo per cui ritengo che ogni Italiano che opera anche oltre confine, come noi nelle missioni fuori area si fa apprezzare. L’italiano ci mette del proprio perché è generoso.

Questo è motivo di orgoglio dell’essere italiani, prima ancora che militari e dell’Aeronautica, una ricchezza per me fondamentale, che dobbiamo condividere, che vedo nei giovani e che mi fa essere positivo ed ottimista, nonostante tutto, per il futuro del nostro Paese.”

Grazie Generale Rosso, con l’auspicio di averLa presto e spesso tra noi.
Federica D’Accolti

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Il Museo sarà visitabile tutti i giorni a partire dal 31 ottobre, dalle 10:00 alle 16:00 (ad eccezione dei lunedì feriali, il 1° gennaio, il giorno di Pasqua e il 25 dicembre), con ingresso gratuito ed accesso regolamentato nel rispetto delle normative sul contenimento del COVID-19. Previa prenotazione, sarà possibile inoltre fruire di visite guidate gratuite per gruppi organizzati. L’accesso al museo sarà consentito esclusivamente tramite l’ingresso militare sito in Via Circumlacuale – Bracciano.

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