20 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Coronavirus Roma, “Non è assembramento, è solo percezione”…

…e l’Atac diventa negazionista

Mentre l’amministratore unico dell’azienda di trasporto smentisce ciò che è sotto gli occhi di tutti, i passeggeri continuano a viaggiare ammassati su autobus e metropolitana. Rischiando quotidianamente il contagio. La furia degli utenti:

 

La calca sulla ferrovia Roma-Lido? Solo “percezione”. L’assembramento per entrare nella metro A di San Giovanni? “Percezione” anche questa. E i bus e i tram stracolmi anche devono essere una “percezione”, che è la parola usata ieri dall’amministratore unico di Atac, Giovanni Mottura, che, intervenendo alla presentazione dei nuovi mezzi entrati in servizio a Ostia ha parlato della capienza dei trasporti. “Ci stiamo attenendo in maniera rigorosa alle indicazioni del Governo e del Comitato tecnico-scientifico, che ha stabilito che il riempimento dei mezzi all’80% è un trasporto sano e fisiologico”, ha detto, aggiungendo, appunto, che “ovviamente, la percezione su un mezzo che ospita 80 persone invece delle 100 possibili è quella di essere molto vicini. Ma assicuro che ci sono tutti i mezzi in campo e gli sforzi possibili perché il trasporto sia in sicurezza”.

Le sue parole hanno fatto andare su tutte le furie gli utenti, che hanno cominciato a pubblicare sui social foto di assembramenti.

E c’è ben poco da dire, perché sono le immagini che parlano: passeggeri che, come anche prima del Covid-19, sono stretti sui mezzi come sardine. L’unica differenza? La mascherina, solo strumento anti-contagio.
“Facciamo entrare i liceali alla stessa ora dei lavoratori, poi facciamo saltare le corse e ciaone al distanziamento”, scrive per esempio Beatrice A., pubblicando una foto di un bus pieno. Rob, invece, che si trova sul tram 8, è più ironico: “Scusate — e tagga Palazzo Chigi, il Ministero della Salute, il Comune di Roma e l’Atac — ma ce stamo all’80% (di capienza, ndr)? Perché ce sta uno che chiede se può salire. Che famo? Lo famo salì?”. La foto, anche in questo caso, è eloquente.

E ancora. Un altro utente si sfoga: “30 minuti di attesa per salire sulla metro A Rebibbia”. Ed è lo stesso tempo, più o meno, che ci si impiega al mattino per accedere a quella di San Giovanni (sempre la A), come dimostra un video girato lunedì scorso e pubblicato su “Welcome to favelas”. Fonti interne dell’Atac fanno sapere che, almeno sulle metro, le validazioni sono al 50% rispetto al periodo pre-Covid: ma il problema in questo caso è la calca – o, meglio, l’assembramento, per usare termini più attuali – che si crea fuori dalle fermate e sulle scalinate.

Infine, contro l’affollamento dei mezzi pubblici si scagliano anche presidi, docenti, famiglie e studenti:

“I bus all’80%? — si chiede Luca Ianniello, della Rete degli Studenti Medi —. Non diciamo sciocchezze. Abbiamo una lunga lista di segnalazioni che riceviamo quotidianamente dagli studenti: il dato di fatto è che a scuola si sta distanziati e le regole vengono rispettare, ma ogni giorno poi si rischia il contagio sui mezzi pubblici. Come denunciamo dall’inizio dell’anno, non vediamo un grande riscontro del grande lavoro decantato dall’Atac”. (credit foto e video: Massimiliano Zossolo – Welcome to Favelas)

(La Repubblica)

Ultimi articoli