23 Aprile, 2024
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Regionali: l’ Antimafia presenta 13 impresentabili

Nove sono in Campania, tre in Puglia e uno in Val d’Aosta. Morra: i partiti non riescono ad autopurgarsi

Sono 13 complessivamente i candidati alle Regionali che non sarebbero candidabili ai sensi della legge Severino o del Codice di autoregolamentazione dei partiti. Lo ha reso noto il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra.

In particolare, sono 9 candidati in Campania (solo uno ai sensi della legge Severino), 3 in Puglia e uno in Valle d’Aosta (legge Severino).

In Campania ai sensi della legge Severino sarebbe “impresentabile” per una condanna a 6 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni Carlo Iannace (De Luca Presidente).

Otto risultano invece non conformi al  codice di autoregolamentazione perché rinviati a giudizio e con dibattimento in corso: Sabino Basso (“Campania libera – De Luca Presidente”); Orsola De Stefano (“Lega Salvini Campania”), Maria Grazia Di Scala (“Forza Italia Berlusconi con Caldoro”), Aureliano Iovine (“Liberaldemocratici Campania popolari moderati con De Luca”), Michele Langella (Campania in Europa” per De Luca), Monica Paolino (“Forza Italia Berlusconi con Caldoro”), Francesco Plaitano (“Partito Repubblicano Italiano”) e Francesco Silvestro (“Forza Italia Berlusconi presidente”).

In Puglia, i candidati alle Regionali  “non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviati a giudizio e con dibattimento in corso” sono:
Silvana Albani (“Puglia solidale Verde” per Emiliano presidente), Vincenzo Gelardi (“Partito del Sud Meridionalisti Progressisti” per Emiliano presidente) e Raffaele Guido (“Fiamma Tricolore” per Bruni presidente).

In particolare, Silvana Albani è imputata di “falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose”; Vincenzo Gelardi di “plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose”; Raffaele Guido di “plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose”.

Il candidato “impresentabile” alle Regionali della Valle d’Aosta e’ Augusto Arduino Rollandin (“Puor L’Autonomie – Per l’Autonomie”) che venne dichiarato sospeso a decorrere dal 28 marzo 2018 dalla carica di consigliere regionale e vicepresidente della Giunta regionale valdostana, con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri datato 3 maggio 2019.

“Cio’ per via – spiega la commissione – della condanna alla pena di anni 4 e mesi sei di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque, in quanto dichiarato colpevole dei reati di cui agli articoli 319 e 321 del codice penale”.

“Credo sia grottesco pensare di dover fare una legge per imporre ai partiti di non presentare candidati ‘impresentabili’:  non si può normare ciò che la  morale e il senso delle istituzioni democratiche dovrebbero far apparire doveroso”,  ha detto il presidente dell’Antimafia  Nicola Morra nel corso di una conferenza stampa a palazzo San Macuto.

“Molti gruppi politici – ha spiegato – hanno consultato la commissione per essere aiutati ad esaminare le offerte di candidatura ed evitare cosi candidature imbarazzanti ma lo sforzo avviato di ‘autopurgarsi’ non è stato perfetto”.

(Agi)

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