29 Marzo, 2024
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Crimi: “Non possiamo fare un tagliando a ogni elezione.

Il Mes? Non va utilizzato”

Il reggente dei 5Stelle: «Stiamo lavorando al Recovery plan. Qualsiasi stop and go potrebbe essere rischioso per il Paese. Gli attacchi a Emiliano non lo sono al Pd come alleato di governo»

«Non si può fare il tagliando a ogni elezione locale, amministrativa, regionale o suppletiva che sia, altrimenti non ne usciamo più». Vito Crimi non usa giri di parole durante il programma “Start” di Sky Tg24 per chiarisce che «questo Governo è il migliore possibile». «Stiamo lavorando al Recovery plan – spiega – che dovrà essere presentato a breve, quindi riteniamo che qualunque stop and go possa rallentare un processo di individuazione delle misure di investimento dei fondi che arriveranno. Potrebbe essere quindi rischioso per il Paese. Non abbiamo mai messo in agenda il tema del rimpasto e nessuna delle altre forze politiche di maggioranza l’ha mai posto». Niente rimpasto dunque a sentire il reggente del Movimento 5Stelle che dedica un passaggio al meccanismo di stabilità europea, ovvero a quei 37 miliardi che secondo il Pd tanto servirebbero al sistema sanitario italiano ancora sotto stress per via della pandemia. «Abbiamo detto che il Mes è uno strumento inadeguato e che non va utilizzato, ribadisco questa posizione che è la posizione del M5S». e questa, conclude Crini «è è la posizione che continueremo a mantenere e ovviamente qualcuno deve convincerci della bontà dell’utilizzo del Mes, e della non esistenza delle condizionalità». Insomma, i 5Stelle filano dritti per la loro via. Del resto, «noi arriviamo al voto più vivo che mai, al contrario di quello che qualcuno spera», al di là di possibili tensioni con Di Battista (che in tanti hanno ipotizzato), anzi aggiunge Crimi, «sono ben contento che scenda Alessandro in piazza. Gli attacchi a Emiliano non lo sono al Pd come alleato di governo».

Infine alla domanda se Conte chiamerà o meno Salvini e Meloni sul fronte del piano europeo, Crimi replica: «Non credo il Governo ha l’onere di assumersi la responsabilità di scelte e indirizzi strategici e di creare le proposte da portare in Parlamento, dove discutere e accogliere critiche, proposte e modifiche. In quella sede ci sarà spazio per Salvini».

(La Stampa)

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