17 Aprile, 2024
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Mattarella: riapertura scuola = ripresa a piena vita dell’Italia

Mattarella inaugura l’anno scolastico a Vo’

La ministra Azzolina commossa: rialziamo la testa

Bambini seduti ai loro banchi monoposto con la mascherina, un cartellone «la scuola è aperta a tutti» all’ingresso, un vociare sommesso e un applauso scrosciante che accoglie il capo dello Stato Sergio Mattarella, che fa il suo ingresso nell’istituto Guido Negri di Vo’, seguito dal governatore Luca Zaia, dalla ministra Lucia Azzolina e dalla presidente del Senato, Casellati. «Buongiorno presidente è un onore averla qui nella nostra Agorà, dove impariamo molte cose», lo accoglie la Preside stimolando i bambini a raccontare le loro esperienze. «Benvenuto a Vo’ nella nostra scuola, sono un piccolo robot», lo accoglie un “assistente” elettronico costruito dai ragazzi. «Complimenti ragazzi, bravi».

Mattarella a Vo’ Euganeo per la cerimonia di apertura dell’anno scolastico

Ed è una ministra dell’Istruzione visibilmente commossa quella che scende dal palco della cerimonia, dopo aver spronato alunni, docenti e il governo stesso. «È arrivato il momento di riportare la scuola al centro del sistema Paese. Di rilanciarla come istituzione di primaria importanza dove davvero si gettano le basi dell’Italia di domani. Ogni minuto perso ritarderà i progressi di una nazione intera. Per questo dico, adesso alziamo tutti bene la testa e guardiamo avanti: Itaca è proprio là. La nostra casa, il nostro futuro. Andiamo a riprenderceli. Facciamo tutti insieme il tifo per questa ripresa».

«La riapertura della scuola rappresenta la ripresa a piena vita dell’Italia». Così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, celebra l’inizio dell’anno scolastico nella cerimonia a Vo’. «Avete sofferto ragazzi e abbiamo sofferto tutti per gli impedimenti e le limitazioni. la scuola è uno specchio della società. ecco perché questi giorni in cui le scuole ripartono sono giorni di speranza». Il presidente della repubblica inaugura l’anno scolastico e ricorda a tutti come «anche la chiusura delle scuole e altre misure hanno contribuito a salvare vite umane». E come «la scuola serve anche a formare cittadini consapevoli e a sconfiggere l’ignoranza con la conoscenza». Prendendo spunto dai terribili fatti di cronaca di questi giorni, Mattarella sottolinea che «la scuola è antidoto al virus dell’intolleranza. Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato con crudeltà per aver difeso un amico contro la violenza. E bisogna contrastare chi predica o eccita la violenza nei social». E rivolto i ragazzi, fa notare che «quel che è accaduto è stato come una lezione di vita, mesi duri per tutti: ma a subire le conseguenze più importanti sono stati gli studenti con disabilità. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti deve essere inderogabile a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno».

«Anche dalle esperienze più negative si possono ricavare lezioni. Ad esempio, la didattica a distanza è stata una grande sfida, a cui non eravamo preparati, ma che ci ha fornito strumenti utili per il futuro». Affronta anche il tema della didattica a distanza il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «In generale, l’uso delle tecnologie digitali ha fatto compiere a tutta la nostra comunità dei progressi che ora possono aiutare il lavoro e migliorare i modelli sociali. I giovani sono più avanti nella conoscenza e nella pratica dei mezzi informatici, e quanto è stato sperimentato a scuola allarga ulteriormente le possibilità di incontro, di confronto, di studio. Nulla potrà mai sostituire il contatto tra le persone, il tenersi per mano. Tuttavia questa diffusione dello strumento digitale rappresenta un’opportunità che non va dismessa, ma coltivata e inclusa nella didattica e nei processi formativi».

Scuola, Azzolina commossa a Vo’ Euganeo: “Facciamo tutti il tifo per la ripresa”

«Questo periodo ha sottolineato, con grande evidenza, l’urgenza e la necessità assoluta di disporre della banda larga ovunque nel nostro Paese». E’ uno degli appelli lanciati dal capo dello Stato nel suo intervento a Vo’. «Il lockdown ci ha mostrato anche che hanno sofferto pesanti esclusioni i ragazzi senza computer a casa, quelli che erano privi di spazi sufficienti, coloro che già vivevano una condizione di marginalità. Dobbiamo evitare che il divario digitale diventi una frattura incolmabile», spiega Mattarella. «Per fortuna l’iniziativa di tanti insegnanti, l’impegno dei compagni di classe, l’azione positiva di associazioni di volontariato ha evitato, in molte circostanze, ingiuste emarginazioni, riuscendo a fornire i mezzi necessari alla connessione. E’ questa una frontiera nuova della lotta all’abbandono scolastico, e alla marginalità sociale, che resta un obiettivo esigente per la scuola».

«Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato con crudeltà per aver difeso un amico contro la violenza». E’ un omaggio al ragazzo ucciso di botte dal branco di picchiatori uno dei punti più sentiti del discorso del capo dello Stato a Vo’. «Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. La scuola, la cultura, il confronto continuo sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione. Per questo occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. E bisogna contrastare chi predica o eccita la violenza nei social».

(La Stampa)

 

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