25 Aprile, 2024
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Usa, decine di vittime negli incendi sulla costa ovest.

 E adesso anche il fumo fa paura

Gli incendi continuano a devastare la costa ovest degli Stati Uniti, soprattutto la California settentrionale e l’Oregon. Il fuoco ha già causato decine di vittime, ma ora a spaventare è anche la grande quantità di fumo prodotto dai roghi, che sta mettendo a rischio la salute di milioni di americani che vivono nelle aree colpite. Per il momento si parla di 31 persone morte a causa delle fiamme, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi.

In Oregon più di 40 mila persone sono sfollate, mentre circa mezzo milione di abitanti vive in zone che hanno subito ordini di evacuazione. Le fiamme sono arrivate a lambire la periferia di Portland, ma la buona notizia è che il tasso di umidità è cresciuto e ha rallentato considerevolmente l’avanzata degli incendi.

La California conta in tutto 28 roghi attivi, che hanno bruciato oltre 11 mila chilometri quadrati di terreni. Sono 16 mila i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento, in uno stato che nell’ultimo mese ha registrato 22 morti causate dagli incendi. Domani nella penisola è atteso l’arrivo del presidente Donald Trump, per un punto della situazione con le autorità locali. Il suo avversario alle prossime presidenziali, il democratico Joe Biden, ha puntato il dito contro il cambiamento climatico, così come hanno fatto pure i governatori della California, dell’Oregon e dello stato di Washington, che appartengono al suo stesso partito.

Spiegano gli esperti che il fumo generato dai roghi sta avendo un duplice effetto: da un lato sta abbassando le temperature e aumentando l’umidità a livello del terreno, dall’altro invece sta peggiorando gravemente la qualità dell’aria. In Oregon l’indice di salubrità che va da 0 a 500 sabato mattina ha toccato quota 512.

(La Repubblica)

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