28 Marzo, 2024
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Da banchi a mascherine, il ‘glossario’ per rientro a scuola

 

C’è un nuovo vocabolario che tutti devono conoscere per affrontare il nuovo anno scolastico, il primo ai tempi del coronavirus. Parole chiave che possono aiutare a districarsi nelle nuove disposizioni

Pochi giorni e si riapriranno le aule scolastiche in tutta Italia, dopo i lunghi mesi di stop. L’emergenza Covid ha cambiato radicalmente le modalità con cui si starà in classe, e tra la paura del contagio e, più pragmatici ma non meno concreti, problemi logistici per gli operatori scolastici e gli stessi genitori, c’è un nuovo vocabolario che tutti devono conoscere per affrontare il nuovo anno scolastico, il primo ai tempi del coronavirus. Parole chiave che possono aiutare a districarsi nelle nuove disposizioni.

Temperatura

Come controllare se gli studenti hanno la febbre? Il report dell’Istituto Superiore di Sanità dal titolo ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia’ chiarisce questo e tanti altri punti sul piano sanitario. Ogni mattina saranno gli stessi genitori, a casa, a misurare la temperatura del figlio prima di andare a scuola. Mentre in caso di malore in classe, il compito spetterà al personale scolastico individuato, “mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto che andranno preventivamente reperiti”. La soglia limite, come sempre, è 37,5 gradi. 

Mascherine

Uno dei temi più dibattuti in questi mesi: come e quando far indossare le mascherine ai bambini e ai ragazzi? A scuola, come ha recentemente chiarito il Comitato tecnico-scientifico, si dovranno indossare le mascherine (preferibilmente le chirurgiche) negli spazi comuni e negli spostamenti (per andare alla cattedra o in bagno, ad esempio), mentre possono essere rimosse “in condizioni di staticita’”, ossia seduti al banco, se c’e’ il rispetto della distanza di almeno un metro. Da evitare le situazioni che possono portare alla diffusione di aerosol, come il canto.

Il Cts sottolinea in ogni caso che “l’uso delle mascherine è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus (es. igiene dell’ambiente e personale, ricambio d’aria, sanificazione ordinaria…)”.

In presenza di alunni disabili, se la disabilità non è compatibile con l’uso continuativo della mascherina, non sarà necessario indossarla. Nelle scuole dell’infanzia, poi, per i bambini sotto i 6 anni, non è previsto l’uso delle mascherine che invece saranno indossate dal personale non essendo sempre possibile garantire il distanziamento, vista l’eta’ degli alunni e la loro necessita’ di movimento.

Sintomi

E’ una delle questioni piu’ spinose, specie con l’inverno (e le sue mille infezioni, a partire dall’influenza stagionale) alle porte: a quali campanelli d’allarme prestare attenzione? Ovviamente alla febbre anzitutto: con oltre 37,5 gradi il bambino deve rimanere a casa, e i genitori contattare il pediatra di famiglia.

Ma anche, scrive l’Iss, a tutti gli altri sintomi “sospetti”: nei bambini febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale; nei più grandi febbre, brividi, tosse, difficolta’ respiratorie, perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea. Un range molto vasto, che ha fatto lanciare ai pediatri l’allarme: il rischio e’ che nel giro di un mese le classi siano vuote o quasi.

Contagio

Il documento dell’Iss dedica un dettagliato prontuario su cosa succede se c’è un sospetto caso Covid in classe o in presenza di un caso confermato. L’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per Covid-19, che ogni istituto deve avere, il quale a sua volta telefona ai genitori. Il bambino va ospitato in una stanza dedicata o in un’area di isolamento.

Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione. I genitori poi devono contattare il pediatra o il medico di famiglia per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso.

Il medico, in caso di sospetto Covid (ma con un range cosi’ vasto di possibili sintomi il sospetto e’ praticamente automatico) il medico richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica alla Asl, che provvede all’esecuzione del tampone e all’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti. Se il test e’ positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata.

Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi), con due tamponi negativi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al DdP l’elenco dei compagni di classe nonche’ degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi.

Tutti i contatti saranno posti in quarantena per 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso positivo. Se invece il caso sospetto si rivela negativo, il bambino deve rimanere a casa, ovviamente, fino a guarigione clinica e puo’ rientrare solo con un nuovo test negativo.

Quarantena

Se in una scuola c’è un caso positivo, non scatta in automatico la chiusura dell’intero istituto: valuta la Asl, che “valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti”, mentre “la chiusura di una scuola o parte della stessa” dovrà essere valutata “in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità”.

Docenti

Se un professore o un operatore scolastico accusa sintomi a casa non deve andare al lavoro e contattare il medico di famiglia, che nel caso avvisa la Asl cui spetta l’esecuzione del tampone. Se invece accade mentre l’operatore è a scuola, deve subito rientrare a casa e chiamare il medico.

Test

Lo standard rimane il “classico” tampone rinofaringeo, basato sul riconoscimento molecolare del virus. I test sierologici, utili invece a rilevare un’infezione pregressa ma anche come primo screening, che in caso di positivita’ va confermato tramite tampone, sono invece su base volontaria e caldamente consigliati agli operatori scolastici, che hanno aderito al momento a macchia di leopardo sul territorio.

La speranza sono i test rapidi, capaci di dare la risposta nel giro di mezz’ora ma ancora meno sensibili del tampone classico: “E’ prevedibile che nuovi sviluppi tecnologici basati sulle evidenze scientifiche – scrive l’Iss – permetteranno di realizzare test diagnostici rapidi con migliore sensibilita’. La disponibilita’ di questi test dopo opportuna validazione potra’ rappresentare un essenziale contributo nel controllo della trasmissione di SARS-CoV-2”.

Dad

Gli studenti torneranno in classe e ritroveranno il ‘piacere’ delle lezioni in presenza, anche se la didattica a distanza non sarà archiviata: è previsto infatti che venga utilizzata in modo complementare e integrato, nella scuola secondaria di secondo grado, come si legge nel Piano scuola 2020/2021 del 26 giugno 2020 e come ribadito nelle Linee guida per la Didattica digitale integrata. Solo in caso di una nuova sospensione delle attività in presenza, dovuta a motivi emergenziali legati al Covid, si farà ricorso alla Dad per tutti gli altri gradi di scuola.

Banchi

Dopo mesi di polemiche sui banchi monoposto con le rotelle, il ministero dell’Istruzione ha più volte spiegato di non aver obbligato le scuole a comprare quella tipologia specifica di banco ma di aver ricevuto dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza l’indicazione per il banco monoposto come una delle misure utili per consentire il distanziamento tra gli alunni.

Sui banchi lo Stato ha deciso di avviare una gara europea, attraverso il Commissario straordinario di Governo, per un acquisto massivo di banchi monoposto. Le scuole hanno potuto scegliere fra quelli tradizionali e quelli innovativi attraverso una apposita rilevazione. Il Commissario Arcuri fornirà alle scuole circa 2,4 milioni di banchi monoposto (di cui circa 2 milioni tradizionali e circa 400.000 sedute innovative); la consegna degli arredi partita dai primi giorni di settembre e proseguira’ fino al mese di ottobre in base ai criteri prestabiliti, favorendo prioritariamente le aree che sono state più colpite dall’emergenza.

Trasporti

Misurazione della febbre prima di salire sullo scuolabus, sanificazione dei mezzi almeno una volta al giorno, obbligo di mascherina per gli alunni di oltre 6 anni, salite e uscite a bordo scaglionate, distanziamento, eventuale differenziazione delle fasce orarie, capienza massima del mezzo per non oltre 15 minuti. È quanto prevedono le linee guida del ministero dei Trasporti per il trasporto degli alunni che frequentano fino alla scuola secondaria di primo grado, in vista della ripresa dell’attivita’ didattica su tutto il territorio nazionale. Sui mezzi pubblici Tpl la capienza massima ammessa e’ dell’80% prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti.

Help desk

Se una scuola ha qualche dubbio in merito alle misure di sicurezza da adottare a chi si rivolge? Il ministero dell’Istruzione ha attivato un help desk e le scuole potranno chiamare ogni giorno al numero verde 800.90.30.80. Il servizio raccoglie quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza e fornisce alle istituzioni scolastiche assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo.

Lezioni

La flessibilità sarà una parola chiave anche per quanto riguarda la durata delle lezioni che potranno durare anche meno di un’ora per una più efficace organizzazione delle attività didattiche. E flessibile sarà anche l’orario di ingresso: non si entrerà a scuola alle 7 a meno che, nel caso dei piu’ piccoli, non sia previsto un servizio di pre-scuola a cui le famiglie decidano di aderire. Nel caso delle alunne e degli alunni più grandi, invece, le scuole potranno organizzare ingressi scaglionati per evitare assembramenti.

Mense

La mensa sarà assicurata prevedendo differenti turni tra le classi. Dove i locali mensa non siano presenti o vengano ‘riconvertiti’ in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l’attivita’ didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l’opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto.

Call veloce

Per ovviare al rischio della carenza del personale docente, è stata istituita la ‘call veloce’, una procedura che ha consentito ai docenti collocati in posizione utile nelle graduatorie concorsuali e nelle graduatorie ad esaurimento di poter esprimere, volontariamente, l’opzione per l’immissione in ruolo in una Regione diversa da quella della graduatoria di appartenenza, velocizzando la loro assunzione e andando a coprire posti che altrimenti resterebbero vuoti. E a fronte di chi ha parlato di flop, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha spiegato che “oltre 2.500 docenti hanno inoltrato domanda” che sono in fase di verifica e che si tratta di uno “strumento nuovo”.

Aiuto psicologico

Per supportare alunni e personale scolastico già nel mese di maggio sono stati stanziati 3 milioni di euro per l’istituzione di sportelli di ascolto psicologico e per altre forme di intervento di aiuto socio-educativo sulla persona. Tante scuole hanno partecipato al bando e ottenuto i finanziamenti. Inoltre, il ministero dell’Istruzione, sulla base della convenzione con il Consiglio nazionale Ordine degli psicologi, ha promosso azioni di sostegno psicologico per fronteggiare le situazioni di criticità conseguenti alla situazione di isolamento vissuta che saranno coordinate dagli Uffici scolastici regionali e dagli Ordini degli psicologi regionali.

(Agi)

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