20 Aprile, 2024
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Rifiuti, il consigliere ex M5s smaschera Raggi: “Zingaretti non ha rispettato accordo? Allora sindaca blocchi la discarica”

Il presidente della Commissione regionale Rifiuti Marco Cacciatore a Raggi. Dure le critiche per le (non) azioni portate avanti sul tema rifiuti: “Nessuna promessa elettorale è stata rispettata”

Ora Raggi, quanto meno per coerenza, blocchi la discarica e salvi la Valle Galeria. È in sintesi il messaggio lanciato alla sindaca dall’ex consigliere grillino regionale Marco Cacciatore, in cima alla lista dei contrari a una nuova cava nel quadrante di Malagrotta. Attacca la sindaca con una lunga nota a lei diretta smontandone le posizioni contrarie espresse in queste ore al nuovo Piano rifiuti regionale, e in particolare evidenziando la possibilità ora per Raggi di fermare il progetto per la realizzazione del nuovo sito di smaltimento, da lei indicato, nella città di Roma.

“Pacta sunt servanda – scrive il consigliere – specie se di mezzo c’è l’interesse pubblico. E la Regione non ha rispettato i patti, secondo la sindaca. Ma i patti erano quelli coi quali la sindaca ha barattato la tutela di Malagrotta”. Già, perché lo scorso dicembre Comune e Regione hanno siglato un patto: il primo avrebbe scelto, come poi ha fatto, un sito per una discarica in città, in cambio di vedere cancellato per la Capitale il principio di autosufficienza nella gestione del ciclo rifiuti. E invece nel Piano rifiuti quello stesso principio è stato ribadito: Roma come tutti gli altri comuni dovrà pensare da sola, con propri impianti, a trattare e smaltire i rifiuti.

“Zingaretti non ha rispettato la parola data” ha tuonato subito Raggi, su tutte le furie. Ora però, è la provocazione dell’ex pentastellato, dovrebbe stralciare la delibera con la quale ha deciso per la discarica a Malagrotta.

“Un’amministrazione seria fa la propria parte, senza scaricare la propria inefficienza sugli altri, soprattutto al quarto anno di governo” continua Cacciatore, che proprio sulla questione rifiuti, dopo mesi di battaglie contro la discarica e di scontri interni, ha lasciato il gruppo 5Stelle regionale per approdare al Misto.

“Il Piano Rifiuti ha forse un unico pregio – prosegue poi il consigliere (che all’intero testo ha votato contro) – mette un freno a una situazione evidentemente distorta, quella per cui Roma fa gravare la propria inefficienza sui territori circostanti”. 

E ancora: “Raggi è scontenta perché ora, come tutti i Comuni, non le rimane che far aumentare la raccolta differenziata, anziché distribuire rifiuti da smaltire fuori da Roma” continua ancora l’ex pentastellato.

Poi, sul principio di autosufficienza, difende la scelta della maggioranza di centrosinistra. “Se la Regione è tornata sui propri passi perché costretta da una parte della maggioranza, è perché almeno ha avuto luogo un dibattito e un confronto anche con le opposizioni (detto da chi ha votato contro il Piano). Al contrario, nella Roma del nuovo che (dis)avanza, si decide nelle segrete stanze e poi si chiamano a raccolta gli adepti per dispensare la propria insostenibile verità”.

La conclusione poi è ancora più amara dell’incipit. “Cara Sindaca, guarda il tuo programma elettorale in tema rifiuti (e non solo). Poi guardati intorno, chiedi ai molti tra attivisti e portavoce municipali che sono usciti dal M5S di Roma, se gli impegni sono stati rispettati. Spero il buon senso possa illuminare la Sindaca, evitando di propinare ai romani una ricandidatura che mira a replicare una delle più infelici esperienze amministrative della Capitale (avanti-Cristo compreso)”. 

(RomaToday)

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