Dalla collaborazione tra Fondazione Agnelli e Future Urban Legacy Lab nasce lo strumento che aiuterΓ i presidi a organizzare gli spazi allβinterno dei loro istituti
Organizzare gli spazi allβinterno delle scuole in vista della ripresa delle lezioni a settembre sarΓ uno dei compiti piΓΉ difficili da affrontare in questo mese di agosto. Mantenere il distanziamento sociale tra gli studenti durante le lezioni, ma anche allβingresso, allβuscita e durante lβintervallo, richiederΓ abilitΓ notevoli. Questo anche a causa del variegato mondo della scuola, fatto di migliaia di edifici di diverse epoche storiche, con una distribuzione degli spazi molto differente.
Ora perΓ² presidi e dirigenti scolastici potranno contare su un nuovo strumento: βFare Spazioβ. Nato dalla collaborazione tra Fondazione Agnelli e Future Urban Legacy Lab, questo progetto fornisce una serie di consigli utilissimi su come riadattare gli spazi interni ed esterni delle scuole per sfruttarli appieno.Β Fondazione Agnelli ha infatti alle spalle un lungo lavoro di riflessione sul patrimonio scolastico italiano e sui principi didattici che devono dare forma ai luoghi di apprendimento. Full, dal canto suo, da anni lavora sul tema del riuso del patrimonio edilizio pubblico.
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Partendo su un campione di 3.200 edifici sui 40.000 circa che rappresentano lβintero patrimonio immobiliare scolastico, βFare Spazioβ ha individuato 5 diverse tipologie di edifici scolastici e sulla base di queste ha costruito una serie di ipotesi di lavoro per dividere o aggregare gli spazi, indicando anche βΒ altro strumento utilissimo βΒ il costo di unβeventuale trasformazione.
Sfruttare tutti gli spazi
Analizzando le scuole, βFare Spazioβ ha stabilito che in media le aule delle scuole italiane rappresentano il 28% della superficie totale. La stragrande maggioranza ha dimensioni ridotte, che non possono essere suddivise. Ma cβΓ¨ anche un buon 29% che supera i 50 metri quadri e che dunque possono trasformarsi in qualcosa di piΓΉ utile per mantenere il distanziamento sociale necessario.
Nelle scuole, tuttavia, ci sono anche altri spazi come sale insegnanti, palestre, laboratori, mense, addirittura corridoi e scale. Alcuni di questi possono essere riadattati.
SCHEMA
A Flourish data visualization
Sulla base di queste indicazioni sono stati studiati 14 progetti tra riorganizzazione degli spazi interni ed esterni. Una riorganizzazione ottenibileΒ attraverso 7 diversi dispositivi: segnaletica a pavimento o a parete, arredi, tende, pannelli divisori, coperture gonfiabili, coperture leggere o elementi per gli impianti. Ovviamente lβutilizzo di alcuni dispositivi piuttosto che di altri, i lavori da effettuare, possono avere costi anche molto diversi. Per questo βFare Spazioβ ha studiato uno schema che restituisce lβeventuale spesa da affrontare.
Ci sono 5 livelli di spesa:
- Costo fino a 5 euro a metro quadro
- Costo tra i 6 e i 20 euro a metro quadro
- Costo tra i 21 e i 40 euro a metro quadro
- Costo tra i 41 e i 55 euro a metro quadro
- Costo superiore a 55 euro a metro quadro
Le 14 proposte sono state divise tra spazi interni (9 progetti) e spazi esterni (5 progetti)
SCHEMI
A Flourish data visualization
Β«Settembre Γ¨ molto vicino βΒ ha dichiarato Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli βΒ per rispondere alle preoccupazioni delle famiglie occorre che si lavori tutti affinchΓ© la scuola riparta in sicurezza e si evitino nuovi lockdown. βFare Spazioβ dΓ un contributo che si riassume in tre idee: primo, le proposte vogliono essere tali da consentire interventi tempestivi; secondo, devono essere realizzabili con le risorse a disposizione; terzo, gli interventi devono essere reversibiliΒ». Lβidea di base, infatti, Γ¨ quella di poter riportare gli spazi delle scuole alla loro geometria originaria una volta che il Covid 19 sarΓ alle nostre spalle.
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Parla invece di βcassetta degli attrezziβ Matteo Robiglio, coordinatore di Full.Β Β«βFare Spazioβ Γ¨ pensato per aiutare chi, in ogni istituto scolastico, sta oggi lavorando al difficile compito di ripartire in sicurezza. Eβ uno strumento di empowerment per un lavoro che non puΓ² che essere decentrato, e siamo fiduciosi che lβautonomia scolastica dimostrerΓ anche in questa occasione la propria vitalitΓ e capacitΓ di iniziativaΒ».
(La Stampa)


