16 Aprile, 2024
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Il “Tour de France” dei piccioni sconvolto da 11 morti sospette

L’avvelenamento, forse accidentale, di alcuni volatili spinge la federazione francese a ritirare tutti i duemila esemplari che avrebbero partecipato al più importante torneo internazionale del settore

La morte di 11 piccioni per sospetto avvelenamento ha spinto l’intera delegazione francese ha ritirarsi dal torneo di Barcellona, il più importante del settore a livello internazionale. Gli animali sono stati trovati morti lunedì mattina nella città francese di Chereng, dove stavano sostando in attesa che fossero legati alle loro zampe i rilevatori di velocità necessari per monitorare i tempi dei 15 mila piccioni che si erano registrati per la gara, un volo di 1.062 chilometri attraverso i Pirenei. Altri sette volatili sono in gravi condizioni, ha fatto sapere il Club des Internationaux Francais (Cif), che ha quindi deciso il ritiro di tutti i duemila uccelli appartenenti alla delegazione transalpina per preoccupazioni legate alla “sicurezza e alla “equità della competizione”.

Un’autopsia effettuata con mezzi di fortuna da un veterinario fiammingo ha rilevato tracce di un fluido per motori denominato AdBlue negli intestini degli animali.

Il timore è che una latta del liquido non pulita a dovere fosse stata utilizzata da un volontario maldestro per dare da bere ai piccioni. Dai toni utilizzati dalla federazione francese emerge però il sospetto che l’avvelenamento sia stato intenzionale. Né ha aiutato a rasserenare gli animi la reazione di scherno giunta da alcuni avversari, bollati come “avvoltoi” e “parassiti” dal presidente del Cif, Phillippe Odent.

Eventuali responsabilità potrebbero però non essere mai accertate.

“Nessuno avrebbe voluto questo, siamo tutti devastati, per questo non andremo a verificare chi esattamente abbia usato quella latta fatale”, ha fatto sapere Luc de Geest, esponente de Cureghem Center, l’organizzazione che da 50 anni organizza la competizione. Odent, da parte sua, ha cercato di non esacerbare le tensioni, dicendosi anch’egli convinto che un “errore fatale” sia la spiegazione più plausibile e invitando gli appassionati a non gettarsi in una caccia al colpevole.

“È la cosa peggiore che sia mai accaduta in 50 anni di torneo”, chiosa De Geest, “in un anno in cui il coronavirus ha posto grandi restrizioni alle gare di piccioni, Barcellona avrebbe dovuto essere una festa, invece ha peggiorato ancora quello che era già un disastro”. La gara si svolgerà comunque sabato 1 agosto, come previsto. Il torneo di Barcellona è talmente importante per gli amanti del settore che i piccioni vincitori sono stati battuti all’asta per cifre giunte fino a 200 mila dollari.

(Agi)

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