23 Aprile, 2024
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“Non è un caso che l’onda lunga dell’infezione avvenga nei Paesi negazionisti”, dice Bonanni

L’epidemiologo, ordinario di Igiene all’Università di Firenze, afferma che la pandemia ora “si è spostata da New York, dove è arrivato il virus, negli Stati a sud e ovest, come è normale che sia”

“È l’onda lunga dell’infezione: non è un caso che succeda nei Paesi più negazionisti”. “Negli Usa è uno tsunami”. Paolo Bonanni, epidemiologo, ordinario di Igiene all’Università di Firenze, afferma che la pandemia ora “si è spostata da New York, dove è arrivato il virus, negli Stati a sud e ovest, come è normale che sia” la l’errore semmai “è stato sottovalutare la situazione di New York con una riapertura un pò troppo affrettata in alcuni Stati”.

Quindi Bonanni, in un’intervista a Il Corriere della Sera, punta l’indice accusatore contro il presidente Trump che “ha fatto male a non ascoltare gli esperti” mentre “il virus sta circolando molto negli Stati Uniti”. Poi osserva: “Abbiamo visto in Italia che l’uso diffuso della mascherina ha contribuito moltissimo al rallentamento dell’epidemia, va però indossata bene. Vedo anche da noi un certo rilassamento, molte persone portano la mascherina sotto il mento. In un mondo globalizzato basta una scintilla per far ripartire i contagi”, osserva l’epidemiologo.

Il fatto che poi Stati Uniti, Sudafrica, Brasile, India e Perù siano i Paesi più colpiti anche dopo parziali lockdown, fa osservare e dire a Bonanni che “Spagna, Romania, i Balcani e anche la Francia preoccupano con i nuovi focolai”.

E mette sull’avviso: “Ognuno di noi deve essere responsabile e non abbassare la guardia. Il servizio sanitario deve essere capace di testare e tracciare chi arriva dall’estero. Contenere una decina di focolai è possibile, se diventano 200-300 torniamo alla situazione di marzo e un nuovo lockdown sarebbe un suicidio per il nostro Paese”.

(Agi)

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