25 Aprile, 2024
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Salviamo il lago di Bracciano: una proposta di riutilizzo dell’acqua depurata del Cobis

Pubblichiamo uno studio da cui scaturisce la proposta di trattare ulteriormente – mediante osmosi inversa – l’acqua depurata dal COBIS per reimmetterla nel lago di Bracciano. Non è solo una ipotesi, ma uno studio di fattibilità completo, con l’indicazione delle soluzioni ingegneristiche, i costi, i dati di esercizio dell’impianto.

Questa è la sintesi dell’articolo; all’interno il link allo studio completo

Senza fare terrorismo ambientale è piuttosto probabile che il lago di Bracciano si vada rapidamente ritirando se sussistono le attuali condizioni idrogeologiche e di variazioni climatiche. Pensate a cosa potrebbe succedere al paesaggio e all’economia locale se il lago si andasse gradualmente prosciugando?

E’ necessario prevenire per tempo questa sciagurata eventualità, ed è proprio questo lo scopo dello studio-progetto eseguito da ricercatori che da sempre si occupano della gestione idrica e della progettazione e costruzioni di impianti di trattamento delle acque, in particolare di osmosi inversa.

L’acqua è una sostanza preziosa per la vita e per il Pianeta. La sua disponibilità, soprattutto quella dolce, quella dei fiumi, dei laghi e delle falde è a rischio anche a causa di comportamenti di Paesi come il nostro. E’ necessario quindi adottare tutte le misure possibili per non disperdere questo patrimonio per altro già a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Il nostro pianeta possiede sufficiente acqua potabile per far si che sia accessibile e pulita per tutti. Ma a causa di infrastrutture scadenti o cattiva gestione economica, ogni anno milioni di persone, di cui la gran parte bambini, muoiono per malattie dovute ad approvvigionamento d’acqua, servizi sanitari e livelli d’igiene inadeguati.

I mari contengono il 97,5% dell’acqua del pianeta ma si tratta di acqua salata, solo il 2,5% è acqua dolce, di cui il 70% è congelato nelle calotte polari. Solo lo 0,007% dello stock d’acqua mondiale è disponibile in fiumi, laghi e giacimenti sotterranei, comunque un valore piuttosto piccolo.

In questo articolo si riporta un esempio concreto di riutilizzo dell’acqua proveniente da un depuratore biologico (Cobis) per depurarla ulteriormente con tecniche di osmosi inversa, che genera un’acqua praticamente distillata, e reimmetterla nel lago di Bracciano.

Il Cobis  restituisce un’acqua depurata piuttosto purificata, con un COD compreso fra 20 e 50ppm di ossigeno, un BOD di circa 10-20ppm di ossigeno, quindi ben al di sotto della soglia dei 100ppm per il COD e di 50ppm per il BOD.

Il volume di quest’acqua è di circa 24.600m3 nelle 24 ore e deriva da un bacino di servizi di oltre 90.000 persone che comprende oltre ai tre Comuni del lago anche quelli di Manziana, Oriolo, Caprarola, il quartiere di Cesano ecc.

Attualmente l’acqua depurata del COBIS, dopo clorazione, viene riversata nel fiume Arrone che scarica a mare nei pressi di Maccarese.

Basterebbe semplicemente eseguire una seconda fase di depurazione, come l’osmosi inversa, per immettere quest’acqua chimicamente potabile nel lago di Bracciano e prevenirne il rischio di un progressivo prosciugamento.

Basterebbe trattare soltanto 6.000m3/giorno per restituirle a quelle del Lago, lasciando il resto delle acque del Cobis circa 19.000m3/ giorno sempre nel fiume Arrone che non si può prosciugare.

Lo studio tiene conto dell’assetto idrogeologico del territorio per evitare di non ridurre troppo i volumi di sversamento nel fiume Arrone liberando il lago di Bracciano dalla scomoda funzione di bacino di riserva idrica potabile per la città di Roma, cosa che ha portato all’attuale impoverimento delle acque del lago.

La proposta tecnica è centrata sulla progettazione dell’impianto di osmosi inversa (6.000 m3/giorno) che quindi andrebbero riversate nel Lago di Bracciano sul versante di Anguillara Sabazia. L’impianto di Osmosi progettato può essere allestito all’interno del Cobis perché è compatto e completamente automatizzato, quindi richiede pochissima manodopera, perchè è gestito da remoto. Il consumo energetico dell’impianto di osmosi sarà di 3.600kWh/giorno, equivalente ad un costo di circa 622 €/giorno, il costo dell’impianto è di circa 760.000 €.

Come sembra, l’ACEA si appresta ad inviare le acque depurate del Cobis direttamente ai giardini del Vaticano, dopo avere costruito un acquedotto ad hoc costato 40 milioni di €. Le acque del depuratore sono patrimonio della comunità locale quindi devono essere impiegate localmente come indicato da questo articolo

 

Link all’articolo dettagliato:

 https://www.lagone.it/wp-content/uploads/2020/06/Salviamo_Bracciano_Finale.pdf

 

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