18 Aprile, 2024
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Scrutini ai tempi del Coronavirus. Caos per le note ministeriali

Pubblicare o non pubblicare i risultati degli scrutini ai tempi del coronavirus?

E, in caso affermativo, come farlo? La questione, che non ha mai creato finora problemi di sorta, si sta trasformando in un incidente “diplomatico”. E, di fronte a due note ministeriali completamente contrastanti giunte a destinazione a dieci giorni di distanza, i dirigenti scolastici sono andati su tutte le furie. Letteralmente imbufaliti contro la ministra Lucia Azzolina. Dopo la circolare “chiarificatrice” di ieri, si è generato il caos. Perché intanto una parte dei presidi aveva già pubblicato gli esiti, mettendo in bella mostra sul web anche i voti insufficienti. E questa mattina, il presidente dell’Anp (l’Associazione nazionale presidi) ha preso carta e penna indirizzando una missiva al veleno all’inquilina di viale Trastevere.

Antonello Giannelli,

a capo dell’Anp, esprime “il più fermo disappunto” per le modalità adottate del ministero dell’istruzione in questa circostanza. “Ritengo – scrive alla ministra – del tutto inaccettabile che, su una materia delicata come quella della pubblicazione degli esiti degli scrutini, si impartiscano nuove istruzioni in palese contrasto con quelle già diramate, meno di due settimane addietro”.

Le note del ministero

Lo scorso 28 maggio, il direttore generale del ministero Maria Assunta Palermo, scrive ai dirigenti scolastici: “Nei casi (di) alunni ammessi alla classe successiva in presenza di voti inferiori a sei decimi in una o più discipline, anche i voti inferiori a sei decimi sono riportati, oltre che nei documenti di valutazione finale, nei prospetti generali da pubblicare sull’albo on line dell’istituzione scolastica”. Un albo pubblico.

In altre parole, dopo vent’anni di moratoria, si autorizzavano i presidi a pubblicare online i tabelloni con tutte le valutazioni, anche quelle negative. Perché nell’anno del Covid-19 tutti gli alunni saranno promossi, salvo casi particolari. Ieri, arriva la retromarcia con un’altra nota ufficiale di “ulteriori precisazioni e chiarimenti” che ha fatto saltare dalla sedia i capi d’istituto. La stessa Palermo scrive: “Al fine di assicurare il rispetto del quadro normativo in materia di protezione dei dati, si precisa che per pubblicazione on line degli esiti degli scrutini delle classi intermedie delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado si intende la pubblicazione in via esclusiva nel registro elettronico”.

E precisa che gli esiti degli scrutini “con la sola indicazione per ciascun studente ammesso e non ammesso alla classe successiva” vengono pubblicati, per ogni classe, nell’area riservata del registro elettronico, cui accedono tutti gli studenti della classe di riferimento. Mentre i voti in decimi, compresi quelli inferiori a sei decimi delle singole discipline, saranno visibili esclusivamente ai singoli studenti. In questo modo, un alunno non saprà il voto che ha attribuito l’insegnante ai propri compagni.

L’ira dei presidi

Giannelli, in merito all’ammissione agli esami di stato, bacchetta il ministero sostenendo che “il vigente quadro normativo conduce a conclusioni difformi da quelle della nota stessa”.

La protesta dei presidi, cui si è intanto aggiunta anche quella dei sindacati della scuola, nasce anche dalla circostanza che nel frattempo alcuni dirigenti scolastici hanno pubblicato i tabelloni. “Molti colleghi – polemizza Giannelli – hanno già celermente – e meritoriamente – provveduto secondo tali indicazioni e oggi si trovano ad essere smentiti dallo stesso ministero”.

All’artistico Olivieri di Brescia, una studentessa dell’ultimo anno è stata ammessa agli esami con sei insufficienze, di cui cinque gravi: un “due”, due “tre” e due “quattro”. Mentre un ragazzo del terzo anno dell’istituto industriale Polo 3 di Fano (PU) è riuscito a passare al quarto anno con appena tre sufficienze e ben sette insufficienze

(La Repubblica)

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