6 Maggio, 2024
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Ultras nazi-fascisti inneggiano al duce, si picchiano tra di loro e aggrediscono stampa e polizia. Il video di questa “pacifica manifestazione”

L’AGONE CONDANNA I FATTI DEL CIRCO MASSIMO; ROMA NON PUO’ ESSERE OSTAGGIO DI NAZIFASCISTI.
Oggi pomeriggio a Roma, al Circo Massimo, la destra estrema ha manifestato aggredendo le forze dell’ordine e dei giornalisti con spinte e botte, con modi ed atteggiamenti da ventennio, inni al duce e saluti romani.
Esprimiamo la nostra grande e sincera solidarietà a forze dell’ordine e giornalisti, aggrediti mentre semplicemente svolgevano il loro lavoro: gli uni per garantire la sicurezza delle persone ed il rispetto delle regole basilari per manifestare, i secondi per dare informazione, come e’ doveroso in uno stato libero e democratico.
Chiediamo alle autorità preposte che i responsabili vengano identificati e puniti come meritano, e che si mettano in atto azioni volte ad impedire che costoro possano continuare a dare simili dimostrazioni di sé.

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Al Circo Massimo la vergognosa manifestazione dell’estrema dei, ossia i sedicenti ragazzi d’Italia in piazza contro le politiche del governo in tempi di Covid-19

La solita gazzarra fascista che le autorità non hano avuto né il coraggio e né la voglia di bloccare e che, in tempi di pandemia, rischia di trasformare questa vergognosa manifestazione in un altro focolaio di contagio.

Sono arrivati al circo Massimo al grido di ‘Duce, Duce’ dopo essersi fatti chiamare ‘Ragazzi d’Italia’, ma di ragazzi non hanno nulla essendo molti vecchi arnesi dell’estrema destra che nulla hanno a che fare con gli italiani cantati nell’inno dal rivoluzionario Goffredo Mameli che è morto per un’Italia unità ma democratica.

Sono arrivati a folti gruppi con bandierine tricolore e fumogeni. Sono gli estremisti di destra e ultras di varie curve, scesi in piazza per protestare contro le misure adottato dal Governo in questa fase dell’emergenza Covid. Tante magliette bianche, pochissime mascherine, teste rasate, tatuaggi, qualche bravvio teso e una presenza femminile pari a zero. Tra i presenti, anche il leader di Forza nuova Giuliano Castellino e ssponenti della curva nord della Lazio con le magliette raffiguranti Diabolik, così come veniva soprannominato il capo degli irriducibili, Fabrizio Piscicelli, ucciso in un agguato lo scorso anno e considerato al vertice di un clan criminale che gestiva, tra le altre cose, un traffico internazionale di droga.

Subito dopo è iniziato il parapiglia: una furiosa rissa tra gli organizzatori (i fascisti si sono picchiati anche tra di loro) ha dato il via agli scontri con la Polizia e tentate oggressioni alla stampa. I manifestanti hanno caricato i giornalisti in un primo momento per poi dare il via al lancio di bombe carta e bottiglie di vetro verso le forze dell’ordine, operatori e cronisti. L’arrivo degli agenti in tenuta anti sommossa, venuti in soccorso dei colleghi inizialmente esigui di numero, ha riportato una parvenza d’ordine.

A scatenare la rissa iniziale il leader di Forza nuova Giuliano Castellino e l’esponente dell’estrema destra Simone Carabella.

Da una parte Giuliano Castellino, esponente di spicco di Forza Nuova tra i promotori della manifestazione dei ‘Ragazzi d’Italia’ al Circo Massimo. Dall’altra Simone Carabella, personal trainer, personaggio pubblico come si definisce lui stesso su Facebook, impegnato politicamente con lo slogan ‘Ci riprendiamo tutto’ e già in strada a Tor Bella Monaca, prima di spostarsi in centro, con inno d’Italia e tricolori.
Arrivato in via della Greca, davanti ai giornalisti per raccontare il motivo della sua presenza anche lì, è stato allontanato da Castellino, scatenando così la guerriglia che di lì a pochi attimi ha distolto i partecipanti dall’obiettivo della manifestazione, trasformando molti in estremisti incappucciati liberi di sfogarsi contro le forze dell’ordine schierate per contenerli.
“Una botta di vita in mezzo a tanti pensionati” commentava qualcuno a fine guerriglia. Con buona pace di chi era venuto al Circo Massimo pensando di protestare contro le politiche governative e sostegni economici mai arrivati.

(Globalist)

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