18 Aprile, 2024
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Coronavirus, assembramenti nelle città: stretta dei sindaci sui locali e aumento dei controlli. Sileri: “Preoccupano anche spiagge”

Tante persone, anche senza mascherina, segnalate sul lungomare di Napoli. Multa a 18 cittadini in tre ore a Bari. Ancora affollate le strade di Foggia. Gli assembramenti serali nel centro delle città continuano a essere la maggiore preoccupazione dei sindaci impegnati nel far rispettare le norme per il contenimento del contagio da coronavirus. Ormai, da Nord a Sud, aumentano le ordinanze e vengono intensificati i controlli introdotti per evitare affollamenti: a Perugia bar e locali devono chiudere alle 21 in centro e nell’area di Fontivegge. Ieri dal capoluogo umbro non è arrivata nessuna segnalazioni di problemi. Stessa decisione presa a Brescia dal sindaco Emilio Del Bono dopo che venerdì la gente ha riempito Piazzale Arnaldo e due vigili sono stati aggrediti. “Se i contagi dovessero risalire, le regole potrebbero cambiare“, ha detto il viceministro della Salute Paolo Sileri, ospite di Agenda su SkyTg24. Sileri ha sottolineato che “preoccupano gli assembramenti sulle spiagge” degli ultimi giorni.

“Ho visto assembramenti anche in città, anche in capoluogo della nostra regione”, dice il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini intervistato nella stessa trasmissione. Aggiungendo: “Non vorrei che per qualche irresponsabile i sacrifici venissero vanificati“. Un invito alla prudenza rivolto ai cittadini e in particolare ai giovani anche dal viceministro dell’Interno, Matteo Mauri: “Chiediamo responsabilità ai cittadini. Perché è vero che adesso si può uscire, ma bisogna mantenere il distanziamento e indossare la mascherina e alcuni, in particolare i più giovani, non sembrano essere molto sensibili al rispetto di queste indicazioni”, ha detto ospite di Skytg24. “Quindi – ha spiegato Mauri – è sopratutto a loro che chiediamo grande cautela, perché purtroppo a tornare indietro non ci si mette niente”.

Da Andrea Romizi a Perugia fino ai sindaci del Nord, molti primi cittadini hanno scelto la strada delle limitazioni, dopo aver visto i primi episodi di assembramento. A Verona Federico Sboarina ha imposto fino al 2 giugno l’obbligo di consumazione delle bevande solo seduti ai tavolini. Anche a Bergamo si è deciso di rendere pedonale la Corsarola in città alta. L’altra strada scelta dai sindaci è l’aumento dei controlli. “Sul rispetto delle norme, i sindaci si stanno muovendo in maniera molto determinata – ha commentato il viceministro Mauri – I controlli ci sono, finora sono stati tantissimi, oltre 14 milioni, e continueranno soprattutto per evitare la possibilità di assembramenti”.

Sabato sera diverse segnalazioni sono arrivate da Napoli,

dove sul lungomare il traffico è rimasto bloccato fino alle 4 del mattino, proprio il gran numero di persone presenti, anche senza mascherina. I marciapiedi sono stati utilizzati come corsie preferenziali da auto e moto, nonostante i locali della movida abbiano rispettato il limite della chiusura alle 23. Il Comando della Polizia municipale in una nota è intervenuto per precisare però che “alla Centrale operativa di via de Giaxa risultano solo due chiamate riguardanti il centro storico e via Petrarca, dove si è proceduto a chiudere gli esercizi e disperso alcuni assembramenti“. Due interventi ordinari nella notte sul lungomare: il primo ha riguardato l’aggressione ad una coppia da parte di un ex fidanzato, mentre l’altro è stato effettuato per sedare una rissa per motivi di viabilità.

Segnalazioni di assembramenti anche a Bari

dove in sole tre ore, dalle 21 a mezzanotte, gli agenti della Polizia locale hanno effettuato centinaia di controlli, sanzionando 18 cittadini che non mantenevano la distanza sociale. Tutti sono stati multati con un verbale di 400 euro ciascuno per aver violato le prescrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. Affollato di giovani, ma anche di tante famiglia, il centralissimo corso Vittorio Emanuele di Foggia. Assembramenti segnalati in piazza Mercato, zona di ritrovo di migliaia di giovani, gran parte dei quali senza mascherine.

Intanto la Regione Marche

segnala che negli ultimi 7 giorni il 75% dei casi è under 35. “È importantissimo non vanificare i risultati ottenuti nei mesi precedenti – ha detto il governatore Luca Ceriscioli – e quindi è indispensabile che nella fase 2. Queste regole riguardano tutti, nessuno escluso, i giovani come i più adulti. Non possiamo permetterci di tornare indietro. È responsabilità di ciascuno di noi, nell’interesse di tutti, osservare queste regole”, ha concluso.

(Il fatto Quotidiano)

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