23 Aprile, 2024
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Bracciano – Un cittadino che vorrebbe capire

Anna Orsini

Caro Guareschi,
mi permetto di scriverle, a tanti anni di distanza dalla sua dipartita, perché mi trovo a vivere, con altre
persone, una surreale vicenda che tanto ricorda, nelle dinamiche, quelle tra Don Camillo e l’Onorevole
Peppone.
Cambiano, ovviamente, i personaggi: qui abbiamo un sindaco e un comandante dei vigili molto, molto
“permalosi”, gli abitanti di una piazzetta che sarebbe un vero gioiello e…un ristoratore famelico di spazi e di
presunti diritti.
Per farle meglio capire, entrerò direttamente nella vicenda che si intreccia (o qualcuno ha tentato di
intrecciare) con quella di uno o più topi apparsi, come ogni estate, nei paraggi.
La piazza, cui ho accennato, è piazza Saminiati, nel centro Storico di Bracciano proprio accanto al castello. E’
un vero palcoscenico che ha, per quinte, antichi palazzi che la circondano per tre lati e, davanti, tre gradini
per accedervi.
Gli abitanti, da più di quarant’anni, cercano di migliorarne l’aspetto, altrimenti grigio e austero, con vasi di
piante e ciotole fiorite. Per farla breve, la piazzetta è diventata l’angolo più fotografato da tutti i turisti (e le
spose) provenienti da numerose parti del mondo!
Ma alcuni non apprezzano, anzi molti “rosicano” (la prego di scusare il gergo romanesco, quanto mai
esplicativo!), considerando il viverci, una sorta di privilegio immeritato!
Gli abitanti, difendono questa ricchezza che, invece, è di tutti, contro ogni uso improprio, sin dal 1990, non
solo per la sua intrinseca bellezza, ma per i vincoli di legge che la proteggono.
Circa un anno fa, in corrispondenza dei gradini, hanno aperto un ristorantino (in verità l’ultimo di una lunga
serie).
Da buon vicinato, abbiamo fatto gli auguri ai gestori e chiarito, in premessa, i limiti del luogo. Promesse di
lealtà e di correttezza, tradite nel totale silenzio, qualche mese dopo, con il posizionamento di otto tavoli
lungo i gradini, in modo quanto mai precari e ad impedimento del passaggio. Sulla carta, a parte aver
tradito la parola data (ma questi sembrano valori ormai scomparsi!), ne avevano diritto per aver ottenuto
l’autorizzazione, da parte dell’amministrazione, per occupazione di suolo pubblico per cinque tavoli (ne
metteva otto).
Gli abitanti del posto, si sono attivati presso le autorità comunali, denunciando l’irregolarità della
situazione, consapevoli della normativa sul caso. Ne è nato un nutrito scambio di opinioni da ambo le parti:
– esistono dei vincoli (noi)
– non ci sono vincoli paesaggistici (comandante dei vigili)
-no, infatti si tratta di vincoli culturali ed architettonici (noi)
-mi fido dell’ufficio tecnico (comandante dei vigili)
Di fronte a questa incauta posizione, mi attivo personalmente e invio all’amministrazione (sindaco e
comandante dei vigili), gli articoli di legge alla base di tali impedimenti.
Nessuna risposta.
Mi faccio prendere dagli scrupoli e pongo il quesito anche al MIBAC, la cui risposta fotocopia le mie
osservazioni e fa chiarezza ufficiale.
Invio nuovamente tutto all’amministrazione.

Nessuna risposta.
Il ristorante affastella gli ospiti su tavoli larghi quanto i gradini, che sono per giunta in pendenza, ma è a
posto: ha chiesto un permesso e l’ha ottenuto.
Chiedo di conoscere chi ha fatto il sopralluogo con tanta carenza di discernimento!
Invio tutta la documentazione della piazza, dal 1990 appunto, alla Soprintendenza e ad Italia Nostra.
Dal comune, nessuna nuova.
Intanto gli ospiti del ristorante apprezzano la bellezza del luogo, ma a ringraziarli sono soprattutto i gestori,
(come fosse farina del loro sacco) che hanno contribuito a rovinarlo!
Mi consulto con il mio avvocato che riscontra, nel permesso concesso, reati di omissione e abuso; presento
esposto denuncia contro i responsabili di questa situazione, comunque silenti!
Nel frattempo, lungo la strada che delimita la piazza, appaiono dei topi: ci sono e ci sono sempre stati, se ne
faccia una ragione la sospettosa tizia che sparge veleno, nel centro storico, come una saliera!
Alcuni residenti appongono un cartello sul muro, per denunciarne la presenza: se qualcuno mi chiedesse
ora, se intendessimo, con quello, anche disturbare il “tronfio” e sleale ristoratore, non avrei alcuna
difficoltà ad ammetterlo: i topi (uno infilatosi nel discendente di una gronda) sono arrivati a “cecio”(mi
perdoni , ancora una volta, caro Guareschi, il gergo poco elegante), magari a seguito dei forti odori di cucina
che, da ogni parte, si propagano sulla piazzetta……..
Da quel momento si è scatenata una sorta di guerriglia che, se non fosse ridicola, sarebbe tragica…ma forse
lo è…..perchè le istituzioni, responsabili di questa situazione e ,fino ad allora inesistenti, sono entrate in
campo sfoderando tutto l’armamentario a disposizione quasi che il cartello fosse lo scandalo e non la loro
insipiente inadempienza!
Una prima volta è stato tolto il cartello (da chi?)
Noi abitanti, l’abbiamo sostituito con altri due.
Un blitz della macchina della polizia municipale (intervento velocissimo contro ogni aspettativa!), l’ha
strappato sotto gli occhi esterrefatti della vicina; l’altro hanno dovuto lasciarlo perché è affisso sul mio
portone, luogo privato e ancora (me lo auguro) tutelato dalle leggi dello stato.

La baraonda si è spostata sul web: un vero ciclone di pareri contrastanti, fino alle “comari” di Sant’Ilario
(De Andrè) che ciaccolano furiosamente senza minimamente conoscere i fatti: anzi una li sa, ma soffia sul
fuoco per bieco opportunismo, gli altri per pura vaghezza intellettuale!
Ma nessuno, dico nessuno, in tutto questo “bla, bla, bla” ha chiesto: ma i topi ci sono?
Troppo semplice? Troppo basic, troppo primitivo, per menti tanto elaborate!
Ma non voglio perdermi e torno alla vicenda.
Nel frattempo arriva l’intimazione, da parte della Soprintendenza, a togliere i tavoli dalla piazzetta perchè
privi dell’autorizzazione per i luoghi tutelati (tutti i centri storici antichi lo sono), come avevo a lungo
sostenuto, ma, ahimè, occorre togliere anche i vasi.

Noi ci siamo adeguati, a malincuore, e abbiamo chiesto l’autorizzazione per allinearli, almeno, lungo i muri,
ma un vortice di ordinanze sindacali , destinate a residenti e proprietari ancora da rintracciare, impedivano
anche questo!
Oggi la piazzetta è spoglia e grigia (per la gioia di menti maligne!) come lo sono i vecchi angoli senza cura:
nessuna voce dalla piazza virtuale. Forse perché la maggior parte nulla ha da dire, e parla (o sparla?) per
autocompiacimento: ma dire e parlare sono due cose diverse.
Mi chiedo perché un cartello, certamente poco raffinato, abbia potuto motivare sul web tanti commenti
privi di discernimento….chi dà fuoco alle polveri?
Caro Guareschi, mi rendo conto quanto, questa realtà ti sia sconosciuta . Allora le dispute erano
ravvicinate; ci si metteva la faccia, si chiedevano i perché, si discuteva sulle ragioni, si cercavano
spiegazioni: a volte si arrivava allo scontro, ma spesso, il tutto, si chiudeva pacificamente con bonaria
saggezza.
Oggi le dispute sono on line, dove non ci si conosce, dove non si conoscono neanche le realtà e le ragioni di
cui si discute, né si vuole conoscerle: si parla del nulla per autocompiacimento o…..per profonda solitudine.
Non ci sono, in questa piazza, scontri fisici, ma il buonsenso è raro e la scempiaggine feroce!
In questa storia di paese, caro Guareschi, avresti senz’altro saputo cogliere il senso del ridicolo che io fatico
a trasmettere a chi ne ha mosso e muove i fili in modo scomposto: guerra alle piante, guerra per un
cartello…tutto questo, in realtà, forse tenta di coprire , altre responsabilità……
Il 13-09-2019 ho inviato una sorta di ”memoria”( che allego) al Comandante dei Vigili: sono ancora in attesa
di risposta….
Intanto, sono comparsi “inviati” che fotografano il cartello sul mio portone e, subito dopo, guarda caso,
tornano a controllare il luogo dove metto i contenitori (vuoti, lavati e rovesciati) della spazzatura.
Vuoi vedere, caro Guareschi, che il mio cartello ”attenzione topi, si prega di chiudere il portone”, in questo
mondo sbilenco, potrebbe diventare, viste le premesse, un nuovo elemento di macabra attrattiva?
Non mi rimane che aspettarmi comitive di curiosi o di turisti con tanto di macchina fotografica e…….ma a
questo punto mi domando: dove sono i veri Topi?

Allegato: Comandante dei Vigili di Bracciano

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