29 Marzo, 2024
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Road to Venezia ’76 – uscita 14 – ROMA Alfonso Cuaron

di Marco Feole

Capita qualche volta di sentire la domanda: che cos’è il Cinema? E spesso credo che non ci sia modo migliore per provare a spiegarlo, citando o mostrando a chi lo chiede, il Cinema stesso. Una di queste meravigliose forme che quest’ Arte può avere, una delle ultime, si chiama Roma di Alfonso Cuaron.

La nostra “Road to Venezia 76” passa oggi di testimone dall’edizione 74 alla 75, e come già successo per la precedente, partiamo con il suo Leone d’oro.

Roma è un quartiere medioborghese del Messico, siamo nel 1970, e la città sta passando una pesante stagione di instabilità economico-politica. C’è una famiglia benestante di discendenza spagnola, nella quale lavora Cleo una donna indiana, domestica tuttofare che accudisce moglie, marito, quattro figli, la nonna e un cane. I compiti della domestica sono tanti e di tutti i tipi. Dal raccogliere i bisogni del cane in cortile, al mettere a letto i bambini. In un Messico dei primi anni Settanta in cui tutto coesiste.

Dopo 5 anni da “Gravity”, e quindi la sua definitiva consacrazione, Alfonso Cuaron torna a girare nella sua terra e lo fa mostrando a tutti, ancora una volta, che razza di regista è. Firma sceneggiatura, montaggio, fotografia e regia, in un film che non solo trionfa a Venezia, ma che per me conquista a mani basse la palma di miglior film dell’anno appena trascorso. In un bianco e nero dalla bellezza folle, dalla grana pastosa, nostalgica, Cuaron racconta il Messico delle sue origini, e un omaggio oltre che una dichiarazione di riconoscenza verso le tate che con amore e devozione hanno cresciuto i figli della borghesia messicana. Ma non è solo questo, perché oltre ad essere il suo film più intenso e personale, riesce ad essere dentro di sé anche profondamente politico, ma in maniera provocatoria.

Ho iniziato questo pezzo citando proprio la parola “Cinema” non a caso. Perché chi ha avuto la fortuna come me, di vederlo almeno la prima volta in sala negli unici tre giorni in cui è stato distribuito ha fatto l’unica cosa possibile e meritevole. Oltre che farsi un regalo. Il film è uscito su Netflix dal 14 di dicembre 2018, ma Roma è scritto, pensato e realizzato solo ed esclusivamente per il Cinema. Per una sala cinematografica. Perché è solo sul grande schermo che un’opera d’Arte cosi merita di essere ammirata, e non rilegata su un 32, 40 o 55 pollici che sia.

Un film semplicemente irresistibile, tre volte premio Oscar. Anche se all’appello manca quella statuetta di Miglior film che meriterebbe ad occhi chiusi.

Voi però gli occhi non chiudeteli, e se non lo avete ancora fatto, spalancateli per ammirare un film maestoso nella sua bellezza. Una bellezza in bianco e nero, di nome Roma.

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