29 Marzo, 2024
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ACQUEDOTTO BIADARO: VALORI DI 51 microg/litro  IMPOSSIBILI IN QUALSIASI SITUAZIONE DI STRESS E CRITICITA’

ACQUEDOTTO BIADARO: VALORI DI 51 microg/litro  IMPOSSIBILI IN QUALSIASI SITUAZIONE DI STRESS E CRITICITA’ – L’AMMINISTRAZIONE FA ANALIZZARE L’ACQUA DA 2 LABORATORI ACCREDITATI ED I LIVELLI DI ARSENICO RISULTANO INTORNO AI 6 microg/litro – OTTENUTO IMMEDIATO NUOVO PRELIEVO DALLA ASL
L’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Sabrina Anselmo, ha inoltrato una comunicazione formale ad ASL ed ARPA Lazio immediatamente in data 18/4/2019, per spiegare i motivi per i quali un simile risultato è praticamente impossibile da misurare all’acquedotto del Biadaro.
La lettera è qui pubblicata per dare riscontri ai cittadini:
In sintesi, l’acqua prelevata dai pozzi dell’acquedotto del Biadaro prima che venga trattata dall’impianto di osmosi, presenta da sempre valori di arsenico compresi fra i circa 19 microg/litro provenienti dal Pozzo n. 3 fino ai 23 microg/litro del Pozzo n. 8 (vedi ultimi 2 allegati) con una media di circa 21 microg/litro, per cui anche ad impianto di osmosi spento questo sarebbe il livello massimo di arsenico presente.
Sempre nella giornata del 18/4/2019 sono state effettuate immediate campionature di acqua richieste dal comune a ben 2 laboratori accreditati che hanno certificato una concentrazione di arsenico pari a circa 6 microg/litro (vedi allegati), quasi 10 volte in meno rispetto al risultato di ARPA.
In conclusione, i valori determinati da ARPA LAZIO di concentrazione di arsenico pari a 51 microg/litro sono impossibili da raggiungere in qualsiasi situazione di stress e criticità in cui i pozzi potrebbero trovarsi a lavorare, soprattutto in tempi brevi, considerando infatti che la stessa ARPA Lazio circa 1 mese fa aveva certificato la potabilità dell’acqua proveniente dall’acquedotto del Biadaro.
Stesso ragionamento vale evidentemente per la concentrazione di floruri.
Abbiamo chiesto sempre il 18/4/2019  formalmente alla ASL di procedere con urgenza ad un immediato prelievo in contraddittorio con l’Ente comunale (poi eseguito) sia a valle della rete idrica che al pozzo o in alternativa di voler accettare quelle dei 2 laboratori accreditati da noi presentate unitamente alla nota autorizzandoci la revoca dell’ordinanza emessa e siamo in attesa di responso formale da ARPA Lazio e ASL.
L’amministrazione fa anche presente che fra le prescrizioni della ASL, proprio per la tossicità elevata di arsenico rilevata, c’era quella di diffondere immediatamente l’informativa alla cittadinanza (subito messa in campo sia sul sito istituzionale che sui social che con manifesti sulle plance in strada) e di “provvedere ad un rifornimento sostitutivo di acqua potabile” (autobotti) che è stato istituito con ordine di servizio dal Dirigente comunale preposto, che costerà ben 6.100 euro AL GIORNO.
Questo il motivo per cui questa volta è stato predisposto un piano con autobotti e non certo per questioni discriminatorie verso altre zone.
Una menzione negativa particolare la facciamo a coloro che hanno ricoperto ruoli amministrativi e si dicono profondi conoscitori della materia ma hanno preferito usare la notizia a fini personali senza guardare obiettivamente alla evidente incongruenza dei dati.

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