19 Aprile, 2024
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Cinema da Camera -9. DOPO L’AMORE del 2016 Joachim Lafosse  

di Marco Feole

Joachim Lafosse regista già in precedenza di relazioni umane, mette in scena appena due anni fa un dramma borghese diviso in più atti, dal contenuto vibrante. Dopo l’amore è un film che racconta con ottima proprietà senza cadere nel clichè, le paure e i dubbi di una coppia ormai arrivata all’epilogo.

Quindici anni di matrimonio e due bambine. Marie e Boris decidono di mettere fine alla loro relazione, in cui lei non sopporta più i comportamenti troppo infantili di lui, e quest’ultimo non perdona alla moglie di averlo lasciato. Il racconto del film è affidato alla coabitazione dei due in attesa del divorzio. Coabitazione costretta dal fatto che Boris disoccupato non può garantirsi un’altra occupazione. Nessuno dei due ha torto, ma entrambi hanno ragione.

Un ambiente fondamentale quella casa, terreno sulla quale si solidifica il rancore, e dove entrambi mostrano la propria posizione e il rispettivo orgoglio. Lui pretende la sua metà, ma cerca e vuole soprattutto che Marie ne riconosca il valore aggiunto che lui ha portato stando lì, vivendola e contribuendo alla costruzione della loro famiglia.

Troppo spesso forse in una coppia il denaro diventa il mezzo migliore per applicare potere sull’altro, per fargli pagare in maniera letterale i motivi di un fallimento. La rappresentazione registica dei protagonisti è tratteggiata da i loro difetti senza prendere nessuna posizione e senza nemmeno affidarla allo spettatore.

La fotografia di Jean Francois Hensgens è bella, e le colonne sonore azzeccate. Lafosse, che da sempre mette al centro dei suoi racconti la famiglia qui fa un ottimo lavoro registico. Segue con la camera i protagonisti per esaltarne i sentimenti e i silenzi. Kammerspiel ben diretto con piani-sequenza misurati e un finale “aperto” non solo all’interpretazione, ma anche nell’ambiente. Come per far finalmente respirare personaggi e pubblico, dopo una claustrofobica storia semplice ma difficile, troppo difficile da vivere.

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