26 Aprile, 2024
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Paola Lorenzoni: “La mia vita tra palcoscenico e insegnamento”

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Paola Lorenzoni, come si è avvicinata al teatro, qual è stata la sua formazione e quali le esperienze più importanti che hanno caratterizzato la sua carriera di attrice?

«Da bambina, come tanti giovani che vivono in provincia, sognavo di diventare una diva, e in particolare, ho sempre amato il teatro. Per fare questa professione ho dovuto lottare molto, ma lentamente ho iniziato con la recitazione, partendo dalla Maremma e con il debutto di testi classici negli scavi etruschi di Roselle. Ho studiato alla Scuola Internazionale dell’attore diretta da Alessandro Fersen, dove ho conosciuto mio marito, Mario Prosperi, e a 22 anni sono entrata a far parte di una famiglia teatrale molto importante. Sono diventata direttore artistico di una rassegna di drammaturgia italiana e sono stata legale rappresentante dell’associazione “Drama Studio” CHE aveva sede al Teatro Politecnico di Roma, che gestiva mio marito. La mia formazione si è concentrata sul teatro classico e contemporaneo. Nel 2003 ho creato l’associazione “L’Esclusiva”, per le rassegne e gli spettacoli, che prende il nome da “L’Esclusa” di Luigi Pirandello. Sono andata per l’Italia in tournée con molti spettacoli importanti, tra i quali “I Giganti della Montagna” con Mariano Rigillo, “Le Pillole d’Ercole” con Maurizio Micheli, “Anfitrione” con la regia di Michele Mirabella, “La fiaccola sotto il moggio” con Flavio Bucci. In seguito, con Pierluigi Pirandello e Antonia Brancati, siamo andati in Sicilia, partecipando al Festival pirandelliano di Agrigento. Successivamente abbiamo fatto rassegne di teatro anche in Toscana, Capri e nel Lazio. Nel 2011 ho iniziato a lavorare con Alberto Bevilacqua».

In cosa consistono i corsi e lezioni private che tiene?

«Dal 2007, oltre alla mia attività di attrice, mi sono concentrata sull’insegnamento, con lezioni individuali e corsi di teatro, dizione, recitazione e uso corretto della voce, per istruire non solo chi ha come ambizione quella di diventare attore ma tutti e di tutte le età perché penso che parlare bene e avere una voce pulita sia una cosa importante. Oltre che a Roma, tengo lezioni ad Anguillara e nel territorio. I miei corsi sono sia individuali che di gruppo, oltre agli aspiranti artisti, sono rivolti anche ai professionisti come imprenditori, commercianti, giornalisti, relatori, e più genericamente, a persone che lavorano nell’ambito della comunicazione. Inoltre, tengo dei corsi di scrittura drammaturgica, di scrittura di testi teatrali e scrittura creativa».

Cosa l’ha portata a trasferirsi da Roma ad Anguillara e quali potenzialità vede nel territorio del lago di Bracciano per quanto riguarda un progetto sul teatro?

«Io amo Roma, ma ho scelto di spostarmi verso la provincia e in particolare, verso il lago di Bracciano, che reputo un posto meraviglioso e con il quale ho avuto un incontro magico. Nella mia ricerca professionale, questo lago mi ha cullata e abbracciata e ho pensato che sarebbe bello costruire un teatro del lago, oltre alle realtà già presenti. Ho scelto questo posto pensando al mio progetto anche per la sua vicinanza con Roma, con l’intento trovare nel territorio una serie di sinergie. Sarebbe interessante creare delle rassegne e una circuitazione di spettacoli nel territorio che viaggino itineranti nei paesi del lago e vicini al lago, sia con attori amatoriali che gli artisti professionisti provenienti da fuori, per fare degli scambi e creare contaminazioni. Sarebbe interessante anche fare dei seminari, per insegnare ai ragazzi non solo le arti sceniche ma anche le materie tecniche, fare dei corsi di formazione per i tecnici audio e luci, per imparare a gestire e a promuovere un teatro».

Alessia Rabbai

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