20 Aprile, 2024
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Riforma Delrio: tronca in audizione sul ruolo di Roma Capitale

Il commissario straordinario di Roma capitale è intervenuto sulla proposta di legge regionale n. 269 in attuazione della riforma Delrio: osservazioni “tecniche”

“Il vero punto nodale è il peso che s’intende dare alla peculiarità di Roma capitale”. Con queste parole il prefetto Francesco Paolo Tronca ha concluso il proprio intervento sulla proposta di legge regionale d’adeguamento della legislazione regionale ai dettami della cosiddetta legge Delrio. Il commissario straordinario di Roma capitale è giunto alla Pisana accompagnato dal sub-commissario Ugo Taucer e dal segretario generale Serafina Buarnè. Sulla proposta di legge regionale n. 269 all’esame della I commissione, Affari istituzionali, presieduta da Baldassarre Favara (Pd), e della IV, Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), riunite in seduta congiunta, Tronca si è limitato a esprimere alcune osservazioni di carattere generale, sottolineando i limiti del proprio mandato e la titolarità della politica a entrare nel merito del provvedimento.

Premettendo che rispetto alla proposta in discussione “ci sono valutazioni prettamente politiche in cui, come organo tecnico, non posso addentrarmi”, il prefetto Tronca ha concentrato in tre punti le proprie osservazioni: il peso dato dall’articolo 3 del provvedimento a Roma capitale nei meccanismi di consultazione degli enti territoriali; la definizione degli ambiti territoriali ottimali per materie importanti come rifiuti e trasporto pubblico locale; la parte normativa riferita alle risorse a disposizione di Roma capitale (articolo 15 della pl 269). “La concertazione nell’ambito del Cal (Consiglio delle autonomie locali) – ha detto Tronca – rende di fatto, a mio parere, il peso specifico di Roma capitale equiparato al peso specifico degli altri comuni. Il perché e il per come non spetta a me. È frutto di una scelta politica, tecnica, di una prima stesura che va rivista? A voi la valutazione. È una cosa che ho rilevato, ma non entro nel merito”.

“Considerato che gli Ambiti territoriali ottimali perimetrano il territorio su cui sono organizzati i servizi pubblici integrati – ha proseguito Tronca – pensiamo a servizi importantissimi quale quello del ciclo dei rifiuti o del trasporto pubblico locale, fondamentale per il cittadino e per il livello di qualità della vita di tutti gli ambiti, forse in questo Roma capitale dovrebbe vedersi attribuito un ruolo un po’ più significativo non dal punto di vista politico ma da quello gestionale e organizzativo, perché è la cabina di regia di questi settori che sono essenziali per la vita quotidiana. Tutto questo non mi sembra che emerga in modo significativo dall’articolato della proposta di legge.”. Riguardo all’articolo 15, Tronca si è così espresso: “Non mi sembra, da tecnico, che risultino particolarmente chiare le modalità con cui vengono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie a Roma capitale a far fronte alle nuove funzioni amministrative che le vengono attribuite, ma questo vale anche per altri comuni, e non solo per Roma. Il pensiero è corso a immaginare che si potrebbe prevedere un rinvio a successivi e distinti provvedimenti attuativi di dettaglio che permettano una pesatura di queste risorse finanziarie, indispensabili per svolgere le funzioni previste in più, che sono robuste, complesse e richiedono un impianto gestionale adeguato. Le nuove funzioni, se vengono attribuite, devono funzionare a perfezione e servono risorse per farle funzionare. La mia proposta – ha concluso Tronca – è quella di immaginare di concertare in modo più analitico ogni valutazione di merito per consentire una attenta e necessaria analisi economico-organizzativa che tenga conto della complessità di Roma capitale.”.

Nel corso dell’audizione il capogruppo del Pdl, Antonello Aurigemma, si è detto d’accordo al 99% dell’intervento di Tronca, in particolare sul punto che è la politica che deve dirimere queste questioni. Secondo Aurigemma, visto che manca la politica di una parte importante del territorio interessata dal provvedimento, è necessario riflettere se è il caso di soprassedere per il momento e discutere nuovamente quando nel comune di Roma tornerà a esserci un interlocutore politico. Perché “questa norma senza Roma è nulla”, come ha sottolineato Francesco Storace (La Destra).

A ricordare le finalità della pl 269 è intervenuto l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. La cosiddetta legge Delrio (Legge n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) impone alle regioni di ridisegnare confini e competenze dell’amministrazione locale, in attesa della riforma del titolo V della Costituzione. Di qui la pl 269 d’iniziativa della Giunta regionale, concernente il “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alla Città metropolitana di Roma Capitale, a Roma Capitale e riallocazione delle funzioni amministrative a livello locale”.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i consiglieri Riccardo Valentini (Pd), Fabrizio Santori (Gruppo Misto), Pietro Sbardella (Gruppo Misto), Gianluca Perillli (M5s), Daniele Fichera (Psi per Zingaretti), Giancarlo Righini (FdI).

Dopo l’audizione ci sono stati alcuni interventi sull’ordine dei lavori ed è stato stabilito di iniziare la discussione generale martedì 17 novembre, alle ore 15.

 

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