18 Aprile, 2024
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Bracciano, post-alluvione: la macchina operativa, i danni da riparare, le sinergie da (ri)costruire

Tra falle e fanghi, scampati nuovi eventi climatici catastrofici, Bracciano torna alla sua routine. Le previsioni meteorologiche stavolta in parte smentite, hanno lasciato spazio a cieli appena nuvolosi, anche se la Protezione Civile della cittadina è rimasta in stato di allerta per prevenire e agire per eventuali emergenze nel weekend festivo appena evaporato.

Qualche tubo sgocciola e il sollievo si fa strada dissipando il terrore di una seconda inondazione anche nel condominio di Via delle Ferriere 14. Il paesaggio da trincea che da lunedì 10 aveva tramortito e scandito giorni e notti per gli inquilini della palazzina, si sta performando su una nuova quotidianità. Mentre i sacchi di sabbia sistemati dai residenti e poi dalla stessa Protezione Civile, intervenuta appena avvisata del pericolo a cui il palazzo era sottoposto dopo la prima invasione di acque fangose, rimangono a barricare l’entrata del condominio, sono arrivati gli interventi tanto attesi. A seguito dei sopralluoghi dell’assessore ai lavori pubblici di Bracciano, Remo Eufemi, giovedì 13 (appena informato sui fatti) e di tecnici del comune, una squadra di operai ha sondato i terreni pubblici e privati intorno al condominio per rintracciare le possibili cause dell’inondazione. E dopo la stasi ferragostana hanno iniziato ieri i lavori di riparazione.

Ad originare la cascata d’acqua e il suo effetto valanga-di-fango e la successiva perdita di acque miste (reflue e fognarie) sul retro del cortile del condominio, un domino di eventi. L’entità della bomba d’acqua scrosciata su Bracciano lunedì scorso ha devastato un muro di confine sul retro del cortile suddetto, bloccando una condotta per le acque di scolo, che si sono quindi aperte altre vie di deflusso, sia rovesciandosi violente nel parcheggio del condomio e negli scantinati, allagandoli, sia erompendo, con la forza delle pressione e dei detriti, nelle fognature in un terreno privato confinante, e provacando ulteriori perdite di acque fangose, che sono tornate a riversarsi nei giorni successivi nel cortile/parcheggio di Via delle Ferriere. Attualmente, segnalati e compresi i danni, e iniziate le riparazioni, sono finite le invasioni di acque indesiderate nel condominio, che dopo le difficoltà di comunicazione e l’ingorgo nei soccorsi, i residenti hanno trovato quiete. Un problema di agile risoluzione che sarebbe stato affrontato immediatamente, come ha riferito lo stesso assessore Eufemi giunto sul posto di persona dopo essere stato avvertito, seguendo passo passo le richieste da parte dei residenti e i lavori.

Ciò che non funziona e non ha funzionato è da una parte il sistema di collegamento tra i corpi della funzione pubblica, dai vigili del fuoco ai vigili urbani, passando per gli stessi intermediari degli uffici comunali, tra mancanza di personale, burocrazie paralizzanti, scartoffie che restano tali, ferie, assenza di collegamenti diretti. Dall’altra il rituale di passaggi e permessi che si sovrappongono bloccando un flusso già difficoltoso. “Per questo” ha affermato l’assessore Eufemi “a volte gli amministratori che decidono di incarnare pienamente il proprio ruolo devono scendere in campo, piedi nel fango e dirigere ogni fase e settore di propria competenza” per compensare i vuoti gravosi di quel “sistema” che organico non è ma dovrebbe diventare per garantire sicurezza e servizi reali. “La malattia dell’Italia è la burocrazia e la mancanza di gioco di squadra, di serietà e razionalizzazione responsabile del lavoro ad ogni livello” ha continuato Eufemi. “Eventi eccezionali come quello avvenuto durante la cosiddetta tempesta d’acqua a Bracciano, al condominio di Via delle Ferriere, sono ovviabili e risolvibili anche in brevissimo tempo se i servizi comunicano correttamente tra loro con rapidità, efficienza e senso del dovere. E’ necessaria una vera sinergia tra uffici, corpi e servizi e che ognuno di essi lavori a pieno regime rispettando i reciproci compiti. E’ vero che andrebbero contemporaneamente snelliti inutili passaggi burocratici, proprio per evitare di accrescere i problemi anziché convogliare le energie per dissiparli o addirittura prevenirli”.

Sarah Panatta

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