20 Aprile, 2024
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Regione Lazio: approvate norme su legalità e trasparenza

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato all’unanimità la proposta di legge di iniziativa della Giunta n. 243 del 14 aprile 2015 concernente: “Disposizioni a tutela della legalità e della trasparenza nella Regione Lazio”.

La proposta di legge iniziale – approvata all’unanimità in I Commissione – aveva lo scopo di inserire un rappresentante del Centro operativo di Roma della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) nell’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità.

La presentazione di circa 60 emendamenti da parte dell’opposizione ha determinato un allargamento del dibattito anche su altri aspetti legati alla sicurezza e alla legalità. Ne è conseguito che anche la Giunta regionale e i gruppi di maggioranza hanno presentato a loro volta una serie di emendamenti e subemendamenti, che hanno introdotto anche il tema della trasparenza. Per questo motivo, negli ultimi giorni, è stato svolto un lavoro di sintesi tra le varie posizioni e di rifinitura del testo, attraverso varie riunioni tra i consiglieri, con la mediazione del presidente Leodori e del presidente della I commissione, Baldassare Favara, che hanno condotto al doppio risultato di convergere su molti dei temi trattati e di velocizzare i lavori d’Aula, ai quali oggi ha partecipato anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti.

Il testo finale approvato dal Consiglio, quindi, oltre all’inserimento nell’Osservatorio permanente di un rappresentante della Dia, contiene anche altre novità. Di seguito quelle più rilevanti:

–       sulla base di una proposta iniziale dei consiglieri Francesco Storace (La Destra), Giancarlo Righini (FdI) e Pietro Sbardella (Misto), poi emendata dai gruppi di maggioranza, è stato introdotto il divieto da parte della Regione di concedere sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari ad associazioni, società, ivi incluse quelle cooperative e fondazioni che “contribuiscano con erogazioni in denaro superiori a 5mila euro, con beni o altre utilità di pari importo a favore di liste elettorali e di candidati alle cariche elettive regionali”. Nell’emendamento iniziale, proposto dai consiglieri di centrodestra, la norma riguardava solo le società cooperative. Con un ulteriore subemendamento presentato da Storace e Righini, il Consiglio ha esteso il divieto anche agli enti dipendenti, a quelli del servizio sanitario regionale e agli organismi comunque denominati controllati dalla Regione, ivi inclusi quelli partecipati. Tutte queste norme saranno dettagliate con una successiva deliberazione dello stesso Consiglio regionale, su proposta della Giunta;

–       su proposta della maggioranza – illustrata all’Aula durante la discussione generale dalla consigliera del Pd Teresa Petrangolini – viene istituita, presso i siti istituzionali del Consiglio e della Giunta regionale, l’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, suddivisa in due sezioni: una dedicata ai consiglieri regionali e una alla Giunta. In esse saranno inserite informazioni su incarichi ricoperti e su eventuali contributi ricevuti da consiglieri e membri della Giunta, nonché dati relativi all’attività svolta (ad esempio l’elenco delle proposte di legge presentate, le presenze e i voti espressi). Con la stessa proposta, il Consiglio ha votato un comma con cui si impegna ad approvare entro la fine dell’anno una legge che istituisca l’Elenco regionale dei “lobbisti”, nel quale siano iscritti i portatori di interesse individuati dalla stessa legge;

–       su richiesta del Movimento 5 stelle, viene istituita una commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale, per effettuare studi, indagini conoscitive e approfondimenti sul tema;

–       oltre all’aggiunta permanente nell’Osservatorio sulla legalità di un rappresentante della Dia, potrà anche essere invitato alle sue riunioni un rappresentante della Direzione distrettuale antimafia (Dda). Questa novità è frutto di una riformulazione dell’assessore Concettina Ciminiello di un emendamento del Movimento 5 stelle, che chiedeva invece la presenza permanente anche della Dda nell’Osservatorio;

–       con un emendamento proposto da Storace, Righini e Sbardella – ma riformulato in Aula su sollecitazione dei presidenti Zingaretti e Leodori – è stata prevista la decadenza del presidente dell’Osservatorio in caso di mancata presentazione alla Commissione consiliare competente della relazione annuale prevista per legge;

–       un emendamento del consigliere Luca Malcotti (Misto), infine, obbliga l’Osservatorio a pubblicare annualmente il rendiconto del proprio bilancio nella sezione dedicata del sito istituzionale della Regione.

 

Nel corso dell’esame della proposta di legge, altri emendamenti sono stati trasformati in ordini del giorno. Il Consiglio, pertanto, prima del voto finale sulla legge, ha approvato complessivamente 7 ordini del giorno, sottoscritti da numerosi consiglieri:

–       uno presentato da Francesco Storace e Giancarlo Righini che impegna la Giunta regionale ad approvare una proposta di legge da presentare al Parlamento, finalizzata a introdurre a livello nazionale le medesime condizioni riguardanti gli affidamenti di lavori, servizi e forniture;

–       uno, primo firmatario Giuseppe Simeone (Pdl-FI), sullo spostamento del Commissariato di Polizia di Fondi all’interno del Mof Spa;

–       uno, primo firmatario Giancarlo Righini, per agevolare l’inserimento nell’Osservatorio di un rappresentante dell’Unità di informazione finanziaria (Uif);

–       uno, primo firmatario Francesco Storace, con cui s’impegna la Giunta a consultare preventivamente la Conferenza dei capigruppo prima di proporre al Consiglio la Deliberazione che darà attuazione alle norme sul divieto da parte della Regione e dei suoi enti di concedere sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari ad associazioni, società, cooperative e fondazioni che finanziano liste elettorali e candidati alle cariche elettive regionali;

–       uno, prima firmataria Valentina Corrado (M5s), per verificare la possibilità di garantire la partecipazione organica all’Osservatorio a un rappresentante della Dda;

–       uno, primi firmatari Righini e Daniele Fichera (Psi per Zingaretti), che impegna la Giunta a presentare una delibera di indirizzo per individuare una efficace e trasparente forma di organizzazione nella gestione degli appalti e delle forniture;

–       uno, prima firmataria Valentina Corrado, per la messa in sicurezza del Centro agroalimentare (Car) di Guidonia.

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