19 Marzo, 2024
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Anguillara. Acqua alta del lago, Pizzorno scrive agli organi competenti

“Tale circostanza genera una situazione di rischio per la pubblica incolumità in quanto il livello dell’acqua è – ormai – giunto pericolosamente a ridosso del bordo della piazza del molo e nuove piogge potrebbero portare all’allagamento della stessa” – inizia così la lettera che il sindaco di Anguillara, Francesco Pizzorno, ha inviato all’ARDIS (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo).

Nella sua nota il primo cittadino di Anguillara denuncia i danni causati dal superamento della massicciata posta a protezione della piazza. Al contempo vengono evidenzia i danni alle spiagge, ormai inesistenti, causati dall’eccessivo aumento del livello dell’acqua che cagionano “gravi pregiudizi non solo alle attività economiche stagionali che insistono sull’arenile e nelle zone immediatamente vicine, ma anche a tutto il sistema economico della città legato all’indotto apportato dal turismo balneare”.lago-acqua-alta

Una presa di posizione decisa che sgombra il campo da dubbi sulla responsabilità oggettiva di questo stato di cose e che ormai l’Amministrazione Comunale di Anguillara denuncia in tutte le sedi. “Siamo certi che questa situazione emergenziale trova la sua causa – prosegue il Sindaco – nel fatto che il deflusso delle acque del lago verso il fiume Arrone non è più naturale, ma regolato manualmente da un apposito sistema di chiuse”.

E’ noto peraltro, da vari studi scientifici e statistici condotti a partire dall’anno 2000, che la mancanza di acqua nel fiume Arrone stia cagionando seri problemi all’agricoltura ma anche all’intero sistema idrico ed alle falde, nelle quali, a causa della mancanza del percolamento delle acque del lago – in cui l’arsenico è praticamente assente – la concentrazione di arsenico è negli ultimi anni aumentata. La conferma di questo giunge dalle analisi chimiche eseguite sui prelievi delle acque delle sorgenti sotterrane della Valle del fiume Arrone che riscontrano un valore di arsenico crescente mano a mano che ci si allontana dal Lago di Bracciano.

Per questo motivo, a chiusura della sua nota, il sindaco Pizzorno chiede all’ARDIS, ma anche all’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio e all’Acea Spa, di “porre in essere tutte quelle azioni e quegli interventi volti ad eliminare ogni situazione di pericolo e pregiudizio ed in particolare si chiede che venga disposta immediatamente e con estrema urgenza l’apertura della chiusa tra il fiume Arrone ed il lago al fine di ripristinare il deflusso naturale delle acque. In caso di inottemperanza il Comune si riserva di richiedere il ristoro dei danni”.

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