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Dopo il successo riscosso lo scorso agosto presso l’Eremo della SS. Trinità di Allumiere, torna in scena la Rappresentazione Teatrale Multimediale dedicata a Sant’Agostino d’Ippona, con la regia di Agostino De Angelis, in una nuova e suggestiva cornice. L’appuntamento “Sant’Agostino d’Ippona: da Peccatore a Santo” è fissato per l’8 dicembre 2025 alle ore 18.30 nella Chiesa Nostra Signora di Lourdes nella località La Bianca del Comune di Allumiere, un luogo che, con la sua spiritualità, si presta alla narrazione intensa e contemplativa della vita del grande Dottore della Chiesa.
L’evento, accolto dal Parroco Don Fabio Casilli, rappresenta un’importante occasione culturale per la comunità di Allumiere e per tutti coloro che desiderano vivere una serata di teatro sacro di grande impatto emotivo, in un contesto che invita alla riflessione e alla partecipazione.
La performance, arricchita da letture di Romina Scocco, Alessandra Ercolani, Anna Pesce, Sabrina Scocco, Milena Santecchi, Pina Scocco, Marco Telloni, Valerio Parigiani, Fabio Scocco, Stefano Ercolani, della comunità parrocchiale e momenti corali diretti da Gabriele Appetecchi con l’accompagnamento alla tromba di Marco Muneroni e la partecipazione del soprano Elena Danusia, con suggestioni visive di immagini e filmati, porterà il pubblico in un viaggio coinvolgente attraverso le meditazioni, le conversioni e le profonde riflessioni che hanno caratterizzato il cammino umano e spirituale di Sant’Agostino. La regia di De Angelis, nota per la capacità di fondere teatro, storia e patrimonio culturale, offrirà ancora una volta un’esperienza immersiva che valorizza il dialogo tra arte e fede.
L’evento organizzato dall’Associazione Culturale ArcheoTheatron con Academy for Theater, Cinema and Cultural Heritage, project manager Desirée Arlotta, rientra nel progetto nazionale ideato dallo stesso regista dal titolo: “I Sentieri dell’Anima”, II Edizione con il patrocinio della Diocesi di Civitavecchia -Tarquinia e patrocinato dal Comune di Allumiere, Regione Lazio e Città Metropolitana di Roma Capitale. Foto e riprese Video Associazione FotografiAmo
5 novembre: una giornata interamente dedicata al mare
Sei personalità e un’associazione hanno ricevuto il Premio Atlantide che l’omonima Fondazione ogni anno consegna a chi si distingue per l’azione di ricerca e tutela ambientale nei confronti del mare, che ricopre oltre il 70% del Pianeta e che va protetto e difeso.
La Cerimonia di Conferimento si è tenuta sabato 15 novembre a Roma presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare Italiana “Caio Duilio” e, a segnare l’importanza dell’evento, è stata preceduta da un video messaggio del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.
I premiati:
Alex Bellini, esploratore estremo e mental coach, traduce le sue imprese oceaniche e polari in strategie di resilienza. Con i progetti “Eyes On Ice” e “10 Rivers 1 Ocean”, unisce la sfida personale alla denuncia dell’emergenza climatica e plastica. Speaker e autore, oggi ispira atleti e aziende a trovare l’equilibrio tra performance e rispetto ambientale.
Paola Beneton e Dominique Bleichner, un duo che unisce l’avventura alla conservazione. Dalla pulizia delle riserve in Mauritania (2019) alle navigazioni silenziose in Groenlandia (2023-2024) con gli Inuit, fino alla costruzione di piroghe con il popolo Vezo in Madagascar (2025). Esplorazione, rispetto e documentazione autentica delle culture che vivono il mare.
Roberto Danovaro è un biologo marino e ordinario di Ecologia (Univ. Politecnica delle Marche). Ha coordinato oltre 30 spedizioni internazionali, scoprendo specie abissali uniche e studiando l’impatto climatico sugli oceani. Autore di oltre 450 articoli e vincitore del Premio ENI, è stato Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn. La sua carriera unisce ricerca rigorosa e concreta difesa degli ecosistemi marini.
Fabio Faralli, specialista in Medicina Subacquea e Iperbarica, con vasta esperienza nella Marina Militare e nella ricerca internazionale (US Diving Medical Officer). Autore e docente in prestigiose istituzioni, è riconosciuto per la sua competenza. Attualmente è un esperto di decompressione a La Spezia, collaborando con i maggiori enti di subacquea professionale.
Giuseppe Lai è un Ufficiale della Marina Militare, formatosi all’Accademia Navale di Livorno, con incarichi presso Stato Maggiore e Pentagono. Ha comandato il Pattugliatore Staffetta, la Fregata Margottini e la Nave Scuola Amerigo Vespucci (Giro del Mondo 2023-2025). Attualmente è Consigliere Militare Aggiunto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Fondazione Marevivo celebra 40 anni (1985-2025) come sentinella della salute dei mari italiani. Guidata da Rosalba Giugni e Carmen di Penta, ha promosso campagne cruciali per la tutela e la biodiversità. Il suo impegno, dall’AMP di Ustica (1986) alla Legge Salvamare (2022), la rende un punto di riferimento instancabile in Italia.
L’intera giornata di sabato 15 novembre è stata dedicata dalla Fondazione Premio Atlantide ai mari e alle emergenze che li affliggono.
Se ne è parlato la mattina nel corso di due tavole rotonde dedicate a temi cruciali per comprendere l’impatto della crisi climatica sull’ecosistema marino: “L’emergenza degli oceani a seguito dei cambiamenti climatici” alla quale sono intervenuti Marco Anzidei (INGV); Roberto Danovaro (Università delle Marche); Giuseppe Stola (Capitano di Fregata Capitanerie di Porto Stato Maggiore Marina) e che è stata coordinata dal giornalista Alessandro Filippini e “L’importanza degli Oceani per il Sistema Paese” alla quale hanno partecipato Carmine Lapia (Capitano di Vascello Stato Maggiore Marina), Luca Sisto (Confitarma); Luigi Cerracchio (MSC) e che è stata coordinata dall’Ammiraglio Andrea Mucedola, direttore Editoriale Ocean4Future.
Il Premio Atlantide nasce nel 2016 per intuizione di Vittorio Bianchini, subacqueo – CEO di WASE DivEducation, esperto in tecniche di immersione e sistemi di respirazione in ambienti estremi, e in pochi anni è diventato un prestigioso ed autorevole riconoscimento negli ambienti che lavorano alla tutela e alla ricerca ambientale.
Insieme a Vittorio Bianchini fanno parte del suo comitato scientifico:
Gerardo Bosco: Professore associato in Fisiologia dell’Esercizio presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Presidente della Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica (SIMSI).
Marina Cappabianca: Produttrice, autrice e regista specializzata in documentari marini, naturalistici e storici. Esperta di storia della cinematografia subacquea.
Pippo Cappellano: Giornalista, regista e documentarista. Ha diretto oltre 300 documentari in varie parti del mondo su natura, scienza e storia, oltre a diverse serie di successo sull’esplorazione marina e sull’archeologia subacquea.
Alessandro Filippini: Giornalista presso la redazione Scienze e Ambiente del TG2. Si occupa di attualità e divulgazione applicata all’ambiente marino.
Andrea Mucedola: Ammiraglio della riserva della Marina Militare italiana e analista di sicurezza marittima. Ricercatore e divulgatore scientifico. Fondatore della testata OCEAN4FUTURE
Luigi Cerracchio: Manager con oltre 25 anni di esperienza nel settore turistico e dei trasporti, specializzato nella gestione commerciale, nello sviluppo di progetti MICE e nel coordinamento di team multidisciplinari.
Alessandro Marroni: Medico, ricercatore e pioniere della medicina subacquea. È fondatore e presidente di DAN Europe, organizzazione di riferimento internazionale per la sicurezza in immersione e il primo soccorso iperbarico.
Nanni Acquarone: Skipper ed esploratore italiano di rilievo, premiato dalla Fondazione Atlantide nel 2022, noto per le sue traversate estreme e l’innovativo approccio alla navigazione artica
Si sono aperti questa mattina a Palazzo Valentini, i lavori della Conferenza nazionale per lo Sviluppo Sostenibile 2025, realizzata in collaborazione da Città Metropolitana di Roma Capitale, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e le organizzazioni aderenti al Forum per lo Sviluppo Sostenibile.
E’ stato il Segretario generale e Direttore generale di Cmrc, Paolo Caracciolo, a fare gli onori di casa, portando i saluti del Sindaco della Città metropolitana, Roberto Gualtieri, sottolineando come l’Ente di area vasta (121 Comuni), sin dall’inizio, lavorando al piano strategico abbia considerato la sostenibilità priorità e obiettivo da perseguire. Un piano nel quale le condizioni di sostenibilità economico-sociale, territoriale, ambientale si coniugano con innovazione e inclusione.
“Se la sostenibilità, nella sua accezione classica, prevede anche i fabbisogni delle future generazioni è nostro compito dotarci di nuove metodologie affinché le risposte siano adeguate a un nuovo patto generazionale”, ha detto Caracciolo, nel ribadire la collaborazione con il Ministero e con il Forum in un ruolo che vede la Città metropolitana come collegamento con i 121 Comuni e dunque con le amministrazioni che vorranno essere parte del percorso.
Tre giorni di lavori, che vedranno impegnati attori statali, società civile, territori, con focus tematici nel corso dei quali si farà il punto sulle esperienze effettuate fin qui per l’attuazione dell’Agenda 2030 seguendo le tre direttrici su cui verterà il confronto: Cultura per la sostenibilità dei territori e delle imprese; partecipazione e futuro (in questa sezione si affronterà anche l’elaborazione della Youth Voluntary Review, il rapporto che i giovani presenteranno per la prima volta all’Onu nel prossimo luglio, insieme al Rapporto volontario sull’Attuazione dell’Agenda delle Nazioni Unite) e coerenza delle politiche.
Temi che sono parte integrante della Strategia Nazionale per lo Sviluppo sostenibile tenendo al centro le giovani generazioni che saranno protagoniste delle sfide del futuro e alle quali le istituzioni dovranno garantire equità, eguaglianza nelle opportunità e coerenza con il dettato costituzionale. Da oggi fino a giovedì si svolgeranno sessioni mattutine, dedicate ad ascolto e confronto e sessioni pomeridiane rivolte ai laboratori tematici.
Ogni anno, il 25 novembre ci invita a fermarci e riflettere. A ricordare che la violenza non è fatta solo di gesti, ma anche di parole: frasi che sminuiscono, toni che umiliano, silenzi che escludono,comincia spesso dove finisce il rispetto.
Le parole sono strumenti potenti: possono creare ponti o scavare distanze, usate con rabbia o superficialità, diventano lame sottili che feriscono. Espressioni che pesano anche quando non gridano: “sei esagerata”, “sei fragile”, “non vali abbastanza”. Frasi che si insinuano nella quotidianità e, goccia dopo goccia, logorano la fiducia, spengono la libertà di essere sé stesse. A volte basta una parola detta con leggerezza per lasciare un segno che dura anni. Riconoscerle e fermarle è il primo passo per cambiare la cultura che le alimenta.
Scriverle, talvolta, significa restituire valore al linguaggio, scegliere di ascoltarlo e trasformarlo. Nel momento in cui affidiamo i nostri pensieri al foglio, smettono di essere ferite e diventano voce: la voce di chi trova il coraggio di nominare ciò che prova. Ogni segno tracciato a mano diventa un atto di liberazione. Chi rilegge quelle righe, spesso si accorge di quanto pesino davvero. È lì nasce la consapevolezza: nel silenzio che segue, nel bisogno di trovare parole nuove, più gentili, più vere.
Perché il linguaggio può anche curare, ricostruire, avvicinare. Espressioni come “ti capisco”, “ci sono”, “puoi farcela”, “non sei sola” restituiscono dignità e ascolto, aprono alla fiducia e al dialogo.
Parlare di violenza significa parlare anche di educazione. Fin da piccoli impariamo a comunicare prima ancora di agire, eppure spesso ne sottovalutiamo la forza. Insegnare ai bambini, ma anche agli adulti, a usare parole rispettose è una forma di prevenzione. Il rispetto si costruisce anche così: scegliendo come dire, non solo cosa dire.
Rieducare alla parola, scritta e parlata, significa educare all’empatia e al rispetto reciproco. Perché la violenza non comincia con un colpo, ma spesso con una frase sbagliata.
E se il linguaggio può ferire, può anche curare: diventare un ponte, una carezza, un inizio di cambiamento.
𝐔𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐭𝐨𝐬𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐭𝐚𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐠𝐢𝐫𝐞 non è solo uno slogan: è il modo in cui questa Amministrazione interpreta il proprio ruolo ogni giorno.
I servizi e i progetti attivati a Bracciano sono il risultato di 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐢𝐬𝐞, che hanno dato priorità a 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞:
𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢𝐭à: progetti di autonomia abitativa e percorsi personalizzati per vivere nel proprio territorio con i supporti necessari. (abbiamo aumentato del 66% il budget per l’assistenza domiciliare)
𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞: un servizio dedicato che garantisce mobilità e partecipazione.
𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚: collaborazione con gli istituti del territorio per assicurare il diritto allo studio, con assistenza educativa, alla comunicazione e progetti mirati. Abbiamo finalmente incaricato una ditta che metterà funzione l’ascensore della scuola media.
𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞: spazi educativi e di gioco sulle sponde del lago, pensati anche per bambine e bambini con disabilità e per un aiuto alle famiglie.
𝐭𝐢𝐫𝐨𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: iniziative in rete con il terzo settore e le realtà produttive per sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro e l’autonomia socio-economica.
𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭à 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞: perché non bastano i servizi: servono relazioni, vicinanza, una rete di cittadine e cittadini che scelgono di mettersi in gioco per non lasciare nessuno solo.
Queste azioni fanno parte di un percorso che l’Amministrazione comunale intende rafforzare e ampliare, continuando a destinare risorse a favore dell’inclusione e promuovendo il coinvolgimento attivo della comunità.
Per informazioni sui servizi attivi e sugli interventi dedicati alle persone con disabilità è possibile rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Bracciano o presso il PUA/Segretariato Sociale.
Non basta una giornata all’anno: il nostro impegno è continuare ad ampliare questi interventi, lavorando con famiglie, associazioni e servizi territoriali perché Bracciano sia, ogni giorno, una comunità più accessibile e solidale.
La Dirigente Scolastica Lucia Lolli del Liceo Scientifico Statale “Ignazio Vian” della sede centrale di Bracciano e della sede staccata di Anguillara, insieme allo Staff della vicepresidenza, tutto il team di docenti, docenti per l’inclusione, personale ATA e le studentesse e studenti impegnati nelle attività di orientamento, sarà felice di accogliere le alunne e gli alunni e le loro famiglie delle scuole secondarie di primo grado del territorio che vorranno venire a visitare le nostre sedi nei giorni indicati nella locandina. Le nostre sedi ascolteranno i vostri bisogni e risponderanno alle vostre domande.
Una giornata di grande valore educativo per gli studenti delle classi 3ª, 4ª e 5ª dell’indirizzo aeronautico dell’Istituto Tecnologico “Salvo d’Acquisto”, che hanno visitato il Distaccamento dei Vigili del Fuoco presso l’Aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino. Accompagnati dal prof. Gianfranco Vadrucci e dalla prof.ssa Antonella Galderisi, i ragazzi hanno preso parte a un’iniziativa inserita nel percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, pensata per avvicinare gli studenti al mondo operativo dell’aviazione civile e alla gestione della sicurezza aeroportuale. Ad accoglierli è stato il Capo Reparto Massimiliano Raimondi, che li ha introdotti all’attività del distaccamento. Nel corso di un interessante briefing, il Capo Reparto Dario Di Falco ha illustrato l’organizzazione del sistema aeroportuale, spiegando la distinzione tra le aree “Air Side” e “Land Side” e il ruolo fondamentale svolto dai Vigili del Fuoco nella prevenzione e nella gestione delle emergenze.
Durante l’incontro, il Dirigente Superiore Dott. Cosimo Argentieri ha portato il proprio saluto istituzionale, sottolineando l’importanza della collaborazione tra scuola e mondo del lavoro e incoraggiando gli studenti a proseguire con impegno nel loro percorso formativo. La visita è poi proseguita all’esterno, dove i ragazzi hanno potuto osservare da vicino i mezzi antincendio aeroportuali, dotati di tecnologie avanzate per il pronto intervento. Particolare interesse ha suscitato il mezzo ARFF (Airport Rescue Fire Fighting), di cui gli studenti hanno potuto sperimentare, in simulazione, i sistemi di erogazione del liquido estinguente. L’iniziativa ha suscitato entusiasmo e curiosità, offrendo un’occasione concreta per comprendere l’importanza della sicurezza nel contesto aeroportuale e il prezioso contributo dei Vigili del Fuoco nella tutela di passeggeri e operatori. Un sentito ringraziamento va al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nella persona del Dott. De Acutis, per la disponibilità e la collaborazione, e a tutto il personale del Distaccamento Aeroportuale di Fiumicino per la professionalità e la cortesia dimostrate.
Il definanziamento blocca l’estensione della linea verso Roma Nord e accende lo scontro politico.
Il sogno della Metro C a Roma Nord subisce un brusco stop. Nella nuova legge di bilancio il Governo ha previsto un definanziamento di 50 milioni di euro destinati alla tratta T1 Clodio-Farnesina, il primo segmento dell’estensione verso il quadrante Nord. Un colpo pesante per un’opera dal valore complessivo di circa 900 milioni, considerata essenziale per migliorare la mobilità in aree da decenni prive di collegamenti su ferro. Senza queste risorse, la commissaria straordinaria non potrà approvare il tracciato né procedere con l’affidamento dei lavori, inizialmente previsti per il 2026. Il rischio è quello di un nuovo rinvio di un’infrastruttura attesa da interi quartieri.
La risposta politica non si è fatta attendere: il Municipio XV ha approvato una mozione con cui chiede al Governo di ripristinare integralmente i fondi tagliati. L’atto sottolinea la strategicità della tratta Clodio-Farnesina, unico tassello metropolitano concreto previsto a Roma Nord. La votazione è stata accesa: il centrodestra ha espresso voto contrario senza fornire spiegazioni giudicate convincenti dai proponenti, mentre Forza Italia ha abbandonato l’aula. La maggioranza municipale ha definito questo atteggiamento incoerente e contrario agli interessi del territorio.
Torquati ha commentato: «È deludente vedere il centrodestra sottrarsi alla responsabilità di difendere il territorio proprio quando serve compattezza. Questa tratta è il primo passo per colmare un ritardo infrastrutturale decennale e per garantire finalmente una mobilità dignitosa ai nostri quartieri».
Il Presidente del Municipio XV ha sottolineato, inoltre, che la mozione approvata dal Consiglio conferma una linea inequivocabile: per l’amministrazione municipale la Metro C rappresenta un’infrastruttura indispensabile per Roma Nord e non può permettersi ulteriori rallentamenti e intervenire con tagli significherebbe di fatto bloccare l’unico collegamento metropolitano previsto per un’area che conta centinaia di migliaia di residenti.
In una nota congiunta, i capigruppo della maggioranza, rammaricati per la contrarietà dei colleghi del centrodestra, hanno espresso una posizione compatta denunciando che questo taglio rischia di compromettere l’intero sviluppo della mobilità verso Nord, perché la tratta Farnesina-Clodio rappresenta il punto di partenza di un tracciato destinato a proseguire sull’asse Cassia verso Grottarossa e La Giustiniana, territori che aspettano da decenni un servizio essenziale.
Il nuovo film con Jennifer Mischiati racconta l’Alzheimer tra dolore, umanità e speranza
Discesa Libera, diretto e interpretato da Sandro Torella e uscito nelle sale nel 2025, affronta una delle fragilità più complesse dei nostri tempi: l’Alzheimer. Una malattia che non colpisce solo chi ne soffre, ma sconvolge famiglie, identità e quotidianità. Il film sceglie la via della responsabilità sociale, portando sullo schermo ciò che spesso resta invisibile.
La storia segue Manuel Falco, attore in crisi che trova lavoro in una struttura dedicata ai malati di Alzheimer. Qui incontra Vittorio, un tempo grande maestro di teatro, e la dottoressa Elisa De Blasi, interpretata da Jennifer Mischiati, originaria di Anguillara Sabazia e presenza ormai riconosciuta nel panorama internazionale. Il regista evita il pietismo per raccontare, con delicatezza, come la perdita della memoria sia anche perdita di linguaggi e relazioni. Il teatro diventa metafora di ciò che l’Alzheimer cancella ma, allo stesso tempo, tenta di salvare: una “commedia seria” che invita a riflettere su un fenomeno in crescita in un Paese che ancora fatica a sostenere chi vive la malattia.
Il film nasce in collaborazione con la Fondazione Melchiorri e con “Rete Prevenzione Alzheimer”, con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere iniziative territoriali dedicate alla cura. Per la comunità lacustre, la presenza di Mischiati assume un significato speciale: un talento cresciuto sulle rive del lago di Bracciano che sceglie un ruolo capace di unire arte e responsabilità.
Nella nostra intervista l’attrice racconta come la preparazione al ruolo sia stata profondamente personale: «Le mie due nonne sono morte per Alzheimer. Ho portato quel bagaglio nel film. Quando Sandro mi ha proposto il progetto, ho accettato subito». Per lei il cuore della malattia è la memoria: «Quando si sgretola, perdiamo frammenti di noi stessi. Da fuori le persone restano loro, ma dentro è come se si spegnessero».
Trovare l’equilibrio tra leggerezza e profondità è stato un lavoro di armonia: «Un film è una musica fatta di tanti momenti. L’equilibrio nasce dal montaggio». Se dovesse descrivere l’Alzheimer con un’immagine, sarebbe «un’ombra in una stanza vuota», tratta da una sua poesia dedicata alla nonna.
Il cinema, secondo l’attrice, ha un ruolo fondamentale: «Può avvicinare, far riflettere, rompere i pregiudizi. Spero che questo film faccia rallentare e ispiri ad essere più gentili». La scena più intensa è quella della signora al pianoforte, girata in una vera casa di cura: «Non ricordava quasi nulla, ma suonava ancora. Era un’ex concertista. Ogni volta che la rivedo ho i brividi».
Dopo molte esperienze internazionali, Discesa Libera rappresenta un ritorno alle radici: «Anguillara è parte di me. Questa culla resterà sempre casa». Agli spettatori augura che rimanga «il tempo: per rallentare, per un sorriso in più, soprattutto verso chi è fragile». Un messaggio semplice ma prezioso anche per le famiglie che vivono la malattia ogni giorno: «Non siete soli. Spero di farvi sentire almeno un po’ meno soli».
Si è svolto a Trevignano Romano, tra il 6 ed il 9 novembre presso il Cinema Palma, e con la collaborazione dell’Accademia di Cinema Griffith, il Trevignano DOCStories Festival, che con l’edizione di quest’anno è arrivato a spegnere la terza candelina. Tema centrale sono state le donne, e nello specifico tutte le indomite, da cui tra l’altro trae il nome la manifestazione, che con grande coraggio hanno ricercato una strada attraverso la quale potessero raggiungere una libertà a lungo anelata, ma celata talvolta dietro una cortina di violenza e non solo.
Tante sono state le storie raccontate e proiettate sul grande schermo durante la quattro giorni. Tra queste, “Put Your Soul on Your Hand and Walk”, documentario della regista iraniana Sepideh Farsi, girato tra le macerie di una Gaza rasa al suolo grazie all’aiuto della fotoreporter Fatima Hassouna. E i protagonisti sono proprio i civili palestinesi, che a causa degli incessanti bombardamenti israeliani temono ogni giorno per la propria vita e quella dei loro cari.
Tra le protagoniste assolute del festival, una menzione d’onore è doverosa per Kim Longinotto: classe 1952, originaria di Londra ma con radici nel Bel Paese (il padre era italiano), è tra le documentariste più affermate nel panorama internazionale, grazie alla sua capacità di raccontare storie che abbiano le donne sempre al centro della macchina da presa. Tra i suoi tanti lungometraggi, “Divorce Iranian Style” (1998), incentrato sulla storia vera di coppie iraniane che combattono con i mezzi forniti dalla legge del loro Paese ancora basata sulla religione, per riuscire ad ottenere il divorzio, le farà ottenere il Flaherty Documentary Award ai BAFTA.
Al Cinema Palma la regista inglese, oltre ad aver incontrato in sala i presenti durante la proiezione del suo “Rough Aunties” (documentario ambientato in Sudafrica, dove un’associazione di donne si prende cura di bambini lasciati a loro stessi), ha tenuto nella giornata di sabato 8 novembre la sua personale Masterclass aperta al pubblico. Appuntamento quest’ultimo che, come dichiarato dal cinema di Trevignano, è stato pensato “come esperienza di confronto e crescita condivisa”.