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Si è aperta ieri a Ladispoli la mostra “Sguardi sulla memoria”. Il 27 gennaio, giorno in cui furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, nell’aula consiliare della città balneare è stata inaugurata la mostra organizzata dalla Fondazione Diritti Genetici in collaborazione con l’assessorato alle Politiche culturali, per ricordare le vittime della Shoah e coloro che a rischio della loro vita si sono opposti al progetto di sterminio.
La mostra, a cui si affiancherà la proiezione di filmati, sarà aperta al pubblico fino a metà febbraio dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12 e il martedì e il giovedì anche dalle 15.30 alle 17.30.
“Sguardi sulla memoria” è il risultato del lavoro di quattro fotografi (Diambra Mariani, Francesco Mion, Fabio Scapaticci e Nicolas Tarantino) che hanno preso parte al Treno della Memoria, un’iniziativa culturale rivolta agli studenti delle Scuole Superiori in cui i giovani partecipanti hanno l’occasione di diventare testimoni dei tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Nel corso di questo viaggio, che simbolicamente ripercorre i binari che portavano i prigionieri nei campi di lavoro e di sterminio di Auschwitz-Birkenau, i quattro autori si sono concentrati, ognuno con la propria visione, sugli spazi che sono stati teatro di quegli orrori. La descrizione della simmetria dell’architettura della paura, la personalizzazione delle vittime attraverso i loro oggetti di uso quotidiano, la rievocazione dei rigidi inverni nel corso dei quali si consumava la tragedia, sono tutti elementi che ricompongono il quadro di questo drammatico frammento di Storia.
Quattro diversi sguardi impegnati in una comune riflessione sulla relazione tra la Storia del Novecento, il valore della Memoria e la rappresentazione fotografica, riflessione che prendendo spunto dagli atroci eventi della Seconda Guerra Mondiale, ci si auspica possa aiutare ad analizzare il presente in maniera critica e partecipata.
“La Giornata della Memoria – ha detto l’assessore alle Politiche culturali Francesca Paola Di Girolamo – per noi non è un modo per ricordare ma di non dimenticare l’obbrobrio della Shoah che, purtroppo, in altri modi ed in altre forme continua a flagellare il mondo. A tal proposito mi preme ricordare la frase che si trova fuori dal campo di concentramento di Auschwitz: solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità umana, solo allora potremo dimenticarci”.
In contemporanea presso la biblioteca comunale Peppino Impastato è stata allestita una mostra sulla giornata della Memoria e sono in esposizione tutti i libri riguardanti la Shoah.
Si torna con cuore allegro dalla mattinata allestita lo scorso 22 gennaio presso la fattoria sociale “Sabrina Casaccia” di Castel Giuliano. Ospite l’AAIS – Associazione per l’Assistenza e l’Integrazione Sociale di Bracciano – attiva da più di trent’anni sul territorio dei Comuni del lago con un Centro Diurno e servizi diversi. L’incontro è stato voluto come occasione per presentare alle istituzioni e alla cittadinanza gli intenti e i risultati di tre progetti particolarmente significativi, accolti e cresciuti presso la fattoria sociale, per e con i ragazzi con disabilità utenti dell’AAIS.
Diapositive molto esplicative e pittoresche, accolte con entusiasmo dai ragazzi presenti in sala e commentate con chiarezza e professionalità dai referenti scientifici dei tre progetti – Angelo Correnti di Enea-Casaccia, Marina Melfi e Silvia Guelfi per il DSM della ASL RM F, Francesco Campanelli e Stefano Lucci per ISPRA – hanno raccontato il progetto “Bioalternabile”, relativo alla coltura di ortaggi e cereali utili alla conservazione della biodiversità e al trattamento di malattie quali la celiachia o il diabete, e il progetto “Orto sociale”, dedicato all’orticoltura come attività di socializzazione e cura per portatori di disagio psichico. La mattinata si è chiusa con l’illustrazione del programma C.E.R.A. (Curare e Relazionarsi con le Api) che ha previsto, dal 2009 ad oggi, l’allestimento di un apiario didattico e di un laboratorio di smielatura, il corso di formazione “Apiabili” per l’introduzione di utenti AAIS ed operatori sociali alla didattica in apicoltura, l’organizzazione di visite guidate da parte di classi della scuola primaria (“Insieme per conoscere le api”), nonché un’attività di monitoraggio sul problema mondiale della moria delle api.
Un aspetto rilevante di questa mattinata alla fattoria sociale dell’AAIS riguarda il fatto che la disabilità non risulta solo argomento da trattare, ma la protagonista indiscussa di tutta la progettualità. Ognuno dei ragazzi di AAIS onlus presenti ha esercitato un ruolo fondamentale nella realizzazione dell’evento: dalla registrazione dei partecipanti, all’utilizzo del pc per la proiezione delle slide, al reportage fotografico, alla esposizione dei progetti, a testimonianza dell’effettiva possibilità di integrazione didattica e lavorativa dei giovani diversamente abili.
Il calore e il movimento dei ragazzi è stato accolto e evidentemente ricambiato dai molti rappresentanti istituzionali presenti: Tiziana Biolghini, rappresentante e sostenitrice “storica” dell’agricoltura sociale, prima in Provincia e oggi in Regione, quale dirigente dell’area “impresa sociale e servizio civile”, il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, l’ing. Marco Citterio, direttore del Centro ricerche Enea, il dott. Giuseppe Quintavalle e il dott. Antonio Carbone, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario aziendale della ASL RM F.
In periodi di vacche magrissime, come quello che stiamo vivendo, è di grande consolazione la possibilità di toccare con mano casi di interazione sinergica tra enti e istituzioni diverse come questo intreccio tra AAIS onlus, ENEA, ASL e ISPRA, garantito da protocolli e lettere d’intesa pazientemente cercati e perseguiti. Vi si osserva che dotazioni finanziarie di per sé modeste, quando gestite da risorse umane generose, competenti e, soprattutto, aperte all’incontro, arrivano a generare frutti di gran prezzo. Auguriamoci che i protagonisti di questa rete riescano a trovare il modo di reperire quanto basta a estenderla a rafforzarla, a vantaggio di molti.
L’attuale invaso della discarica di Cupinoro sarebbe in via di esaurimento e da tempo si prospetta l’apertura di uno nuovo, nominato Vaira1, da circa 450mila tonnellate.
I cittadini del territorio mostrano preoccupazione per la vicenda e i Comitati mobilitatisi contro la discarica di Cupinoro hanno scritto una lettera al sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, per chiedergli di prendere posizione contro l’apertura del nuovo invaso. Di seguito riportiamo la lettera integrale.
Egregio Sindaco, è notizia di questi giorni che la Società Bracciano Ambiente S.p.A. ha inviato una comunicazione al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all’Assessore Regionale Michele Civita e a tutti i Sindaci dei Comuni che conferiscono i propri rifiuti a Cupinoro, nella quale si comunica che il 31 di questo mese scadrà la proroga di tale conferimento a causa dell’esaurimento delle volumetrie autorizzate e che, in attesa dei provvedimenti richiesti, volti all’ampliamento dell’attuale discarica e alla realizzazione di un nuovo invaso (il cosiddetto “Vaira 1”), dal 1 febbraio pv. la discarica del comprensorio verrà chiusa.
Ci appare evidente, dalla lettura di questo documento, che la B.A. sta comunicando che se i Comuni vorranno conferire ancora, onde evitare di ritrovarsi i rifiuti in strada, sarà indispensablile ampliare la discarica, ipotesi contro la quale i cittadini, i comitati e lo stesso Comune di Cerveteri hanno risposto con più di un ricorso al TAR.
Questo meccanismo ci è già noto. E’ lo stesso che ha prodotto l’emergenza decennale di Roma che, come risulta dai verbali dei carabinieri, fu creata in modo artificioso per scopi illeciti a favore di un solo soggetto privato, senza che nel frattempo venissero messe in atto tutte quelle azioni virtuose finalizzate all’unica, vera soluzione del problema dei rifiuti nel Lazio: La Raccolta Differenziata Porta a Porta. Qui non parliamo di una gestione privata, bensì pubblica, ma la sostanza non cambia.
I Comitati del territorio impegnati su questo tema, Le chiedono di non cedere a questa logica e a questo ricatto, contro i quali Le chiediamo una ferma presa di posizione, di avviare una seria ricerca di soluzioni per gestire la fase di transizione e di accelerare il più possibile l’iter di assegnazione del bando per la Raccolta Differenziata Porta a Porta a Cerveteri. Vorremmo vedere questo Comune divenire capofila, tra i Comuni del comprensorio, di una politica di gestione dei rifiuti virtuosa, a tutela della salute del territorio e dei cittadini.
I Comitati e i cittadini, come avvenuto per la centrale a biogas di Pian della Carlotta, non esiteranno a manifestare il proprio dissenso in tutte le forme consentite e a ricorrere a tutte quelle azioni legali che potranno impedire lo scenario che si sta profilando, a partire dal ricorso presso la Procura competente. Siamo certi che questa Amministrazione prosegiurà nel percorso intrapreso con il ricorso al TAR, a fianco dei cittadini e dei Comitati.
L’ARPA Lazio esprime pacata soddisfazione per la relazione preliminare messa a disposizione delle parti dal Collegio dei verificatori nominato dal Consiglio di Stato, nel processo riguardante il rapporto tra la discarica di Malagrotta e la falda idrica sottostante.
Il documento del Politecnico di Torino, nella sostanza e nelle parole, accoglie le tesi tecniche da sempre sostenute dall’Agenzia e che la portarono ad appellare la sentenza del TAR del Lazio, basata sulla verifica da parte di un tecnico di cui da subito l’ARPA contestò la piena terzietà.
Queste alcune parole salienti nelle risposte ai sei quesiti posti ai verificatori, seppure provvisorie: “Il confronto tra i dati di monitoraggio chimico dell’acqua di falda superficiale, unito a considerazioni di carattere idrogeologico, portano a ricondurre all’attività di discarica gestita dalla E. Giovi SRL il fenomeno di contaminazione che ha portato all’emanazione dell’ordinanza sindacale n°255/2010. (…) Appare evidente che i parametri di inquinamento riscontrati sono ragionevolmente attribuibili a percolato”.
“Non è nostro costume commentare fatti di processi ancora in corso – spiegano i vertici dell’Agenzia Corrado Carrubba e Giovanni Arena – ed attendiamo con tranquillità la verifica definitiva ed il pronunciamento del Consesso di Palazzo Spada, ma la rilevanza del tema ed il clima di questi giorni in cui viene messa in dubbio la competenza e la terzietà dell’operato dell’ARPA Lazio ce lo chiedono. Vogliamo ricordare che i fatti tecnici posti alla base dell’ordinanza sindacale impugnata (che fu espressamente da noi sollecitata), fatti che oggi si avviano ad una autorevolissima conferma, furono attestati dall’ARPA Lazio nel 2010 con una relazione del Servizio Rifiuti della Sezione di Roma guidato all’epoca dall’ingegner Fabio Ermolli, denunciati alla Procura di Roma e ribaditi successivamente dal Direttore tecnico dell’Agenzia, ingegner Rossana Cintoli. E vogliamo ancora ricordare che l’inopportuna nomina del primo consulente tecnico fu da noi da subito contestata per i noti motivi di vicinanza al ricorrente GIOVI, contestazione posta alla base dell’appello e della decisone del Consiglio di Stato di affidarsi al Politecnico di Torino”.
Roma può e deve uscire dalla dittatura delle discariche, una soluzione al caos immondizia che regna nella Capitale c’è e Legambiente la articola in 10 proposte che Roma Capitale può mettere in campo per dare un volto nuovo e pulito alla gestione dei rifiuti. È questo il senso della conferenza cittadina “Fuori dalla palude del sistema Malagrotta” che si è svolta qsabato 25 gennaio presso la Sala Conferenze Università E-Campus, alla quale hanno partecipato, tra gli altri Estella Marino, assessore all’Ambiente del Comune di Roma; Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio; Cristiana Avenali, consigliera regionale, componente Commissione Ambiente, Rifiuti, Mobilità; Gianfranco Bongiovanni, Occhio del Riciclone; Athos De Luca, presidente Commissione Ambiente di Roma Capitale; Maurizio Melandri, Comitato Malagrotta; Eugenio Stanziale, segretario CGIL Roma e Lazio; Adriano Travaglia, Comitato Spontaneo Cittadini di Villa Spada.
Roma ha bisogno di una raccolta differenziata porta a porta secco/umido in tutta la città. Il modello a cassonetto va superato e abbandonato, servono investimenti per diffondere il sistema domiciliare in tutta la città con un forte coinvolgimento dei cittadini. Se sono stati firmati contratti per l’acquisto dei cassonetti della tradizionale raccolta stradale si valuti la rescissione del contratto per evitare di ingessare su questo modello la raccolta dei rifiuti dei prossimi anni in città. Serve un mandato chiaro ad AMA che indichi compiti e responsabilità dell’azienda per puntare tutto su riduzione, riciclaggio e riuso. Vanno riscritti il contratto di servizio e il piano industriale dell’azienda per puntare su impianti e servizi necessari per poter riciclare organico, carta, vetro, metalli, e sugli spazi per il riuso nelle vecchie e nuove isole ecologiche. AMA dovrà anche definire nuovi accordi con i sindacati e i lavoratori che prevedano più efficienza per superare gli enormi limiti dell’azienda.
“Per liberare Roma e il Lazio dalla dittatura delle discariche serve il coraggio e la volontà politica che sono mancati fino ad oggi – afferma Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente -. Per ridurre i conferimenti in discarica la Regione utilizzi la leva economica, rendendo più costosa questa modalità di smaltimento, come fatto con successo negli ultimi anni nelle Marche e in Sardegna. Il Comune invece deve domiciliarizzare la raccolta differenziata in tutta la città, come sta avvenendo a Milano. Solo così, e con una rete di impianti di riciclaggio ancora tutta da costruire, potremo lasciarci alle spalle la lunga stagione delle mega discariche del sistema Malagrotta. Attendiamo su questo fronte un segnale di forte discontinuità rispetto al passato dalla politica locale”.
Servono nuovi impianti per il trattamento della frazione organica. L’organico va raccolto in maniera differenziata piuttosto che trattato e mandato in discarica, e Roma ha una clamorosa carenza in tal senso. Nel 2012 sono state 1.753.782 le tonnellate di rifiuti urbani e assimilati nella Capitale e oltre 500mila di queste sono rifiuti organici. Per questo Legambiente chiede che si estenda la raccolta dell’organico a tutta la città e ci si doti dei necessari impianti per il trattamento. Allo stesso modo non è necessaria la costruzione di nuovi impianti di trattamento meccanico biologico, Roma ne ha ben 4 e i numeri della differenziata in crescita non richiedono affatto investimenti in questa direzione. Oggi i TMB sono pensati però con una logica vecchia, devono essere trasformati in vere e proprie “fabbriche di materiali” che, potenziando le fasi di selezione, aumentano le rese di recupero del 20%.
Prevenire la produzione dei rifiuti è un obiettivo fondamentale, entro cinque anni i rifiuti si possono ridurre del 10%. Promuovere l’acqua del rubinetto, il compostaggio domestico, stringere accordi con i commercianti e la distribuzione sulla riduzione degli imballaggi, stabilire una tariffazione puntuale, creare centri del riuso, pensare sagre e feste in maniera sostenibile con l’uso di stoviglie riutilizzabili. Bisogna realizzare isole ecologiche e punti di raccolta in tutti i Municipi e nei quartieri anche prevedendo spazi all’interno esclusivamente dedicati al riuso e alla preparazione al riutilizzo per favorire il riuso e il recupero di materiali senza alcun trattamento industriale. Secondo uno studio condotto da Occhio del Riciclone il 52% dei rifiuti che attraversano le isole ecologiche romane, è potenzialmente riusabile e più della metà ha una propria filiera di riferimento nei circuiti del riuso.
Stop a inutili commissariamenti. I rifiuti prodotti da Roma Capitale non possono essere seppelliti fuori città, implica emissioni inquinanti dovute al trasporto, è costoso e incide ingiustamente su una comunità che quei rifiuti non li ha prodotti. Serve un siting serio per valutare quali spazi idonei si possano trovare all’interno del Comune di Roma, con un percorso trasparente che riporti legalità in un settore così delicato. Legambiente propone anche gli “Stati generali per il futuro della Valle Galeria” da lanciare con associazioni, comitati e cittadini della zona e insieme a Regione, Comune, Municipi, perché ora che Malagrotta è chiusa, bisogna andare avanti. Servono tempi certi per il capping e le operazioni di bonifica del sito, la post gestione, con spese che devono essere tutte a carico del gestore senza alcun cofinanziamento pubblico.
Alla Regione Lazio Legambiente chiede nuovo serio e concreto piano rifiuti regionale, ora che la Regione ha abolito una parte del vecchio piano rifiuti e stanziato fondi per la differenziata. Obiettivi ambiziosi per la differenziata, la riduzione e il riuso, strategie concrete per il loro raggiungimento, piani specifici per il riciclaggio e la riduzione con tempi, azioni e sostegno economico per la realizzazione, promozione del compostaggio di comunità. La Regione deve anche elevare al massimo possibile la cosiddetta ‘ecotassa’, in modo che i Comuni che evitano l’interramento dei rifiuti siano premiati. Il tributo deve essere modulato in base ad un criterio di premialità/penalità. Se più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno sono stati conferiti in discarica, è anche perché è costato la cifra irrisoria tra i 40 e 70 euro a tonnellata.
“Il caos immondizia a Roma deve trovare una soluzione definitiva, per uscire dalla palude di Malagrotta e dal sistema illegale gravissimo portato alla luce dalla Procura, bisogna puntare tutto sul pezzo pulito del ciclo dei rifiuti, su riciclaggio, riduzione e riuso – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Serve entro pochi mesi una svolta nella gestione dei rifiuti nella Capitale, affidando un mandato chiaro ad AMA, con un nuovo contratto di servizio e un nuovo piano industriale, per togliere i cassonetti dalle strade di Roma e passare con decisione alla raccolta domiciliare in tutta la città, con un sistema omogeneo. Questo è il momento per battere discariche e inceneritori, le istituzioni devono fare la loro parte, ma serve un grande e allargato coinvolgimento dei cittadini per dare un volto nuovo alla Capitale su un servizio così importante e delicato come la gestione dei rifiuti”.
È partito a Cerveteri il Progetto Risocializzazione dedicato alla terza età. “Anche quest’anno siamo riusciti a potenziare questo progetto importante – ha spiegato Francesca Cennerilli – assessore alle Politiche alla Persona del Comune di Cerveteri – con cui coinvolgiamo in attività di utilità pubblica gli anziani della nostra città. Quest’anno, grazie alle maggiori risorse destinate dall’Amministrazione comunale ai capitoli del sociale, abbiamo aumentato il numero degli utenti coinvolti nel progetto, passando da 24 a 27 collaborazioni”.
Le attività risocializzanti hanno una durata annuale e prevedono un piccolo compenso per l’utente. Le mansioni che svolgono i ‘nonni’ sono tutte di supporto all’attività del’Amministrazione comunale: il servizio di assistenza agli scolari presso le scuole del territorio, compito che viene svolto in collaborazione con la Polizia Locale, le collaborazioni presso la Biblioteca comunale di Via Etruria, presso gli uffici comunali delle frazioni e presso la sede municipale.
Non configurandosi come attività lavorativa vera e propria, ma piuttosto come un progetto di formazione ed educazione, il Progetto Risocializzazione rappresenta un percorso per l’integrazione sociale e per la valorizzazione della terza età.
“Non si tratta solamente di un piccolo aiuto economico dato a chi ha difficoltà a vivere della sola pensione – ha specificato l’assessore Cennerilli – ma soprattutto un’attività che favorisce la socializzazione e la collaborazione attiva all’interno della società. Dobbiamo combattere fenomeni, purtroppo dilaganti, come l’abbandono e la ghettizzazione degli anziani: i nostri nonni hanno molto da dare e da insegnare, il loro apporto è non solo utile ma indispensabile”.
Con l’obiettivo dell’ottimizzazione dell’attività dell’amministrazione comunale il sindaco Giuliano Sala ha ritenuto opportuno mettere in atto una rimodulazione delle deleghe ampliando e definendo nel dettaglio gli incarichi per ciascun assessore e consigliere di maggioranza. Adottato il 10 gennaio scorso uno specifico atto con il quale vengono ampliate le deleghe.
“Abbiamo in particolare – spiega il sindaco Sala – dato vita ad un gruppo, una sorta di pool, di amministratori incaricati di seguire le tematiche riguardanti la Bracciano Ambiente. Ad affiancare l’assessore Lucci su questo tema ho ritenuto di incaricare anche il vicesindaco Nardelli ed i consiglieri Massimo Mondini, Mauro Negretti e Sergio Pagliarani.
L’assessore allo Sviluppo Economico Rinaldo Borzetti, oltre alle proprie deleghe, è stato incaricato di occuparsi anche delle questioni riguardanti la sistemazione del canile municipale. Incarichi aggiuntivi – sottolinea Sala – anche per il vicesindaco Nardelli che dovrà occuparsi anche della realizzazione della ludoteca comunale, del nuovo centro civico comunale di Bracciano Nuova.
A Ivano Michelangeli vanno gli incarichi aggiuntivi per quanto riguarda i lavori del costruendo asilo nido oltre della questione del finanziamento regionale della bretella via Settevene Palo – via Braccianese. Remo Eufemi, già incaricato, tra le altre cose, di occuparsi delle problematiche relative all’arsenico e floruri, ha anche gli incarichi per seguire le problematiche dell’appalto del verde pubblico e la verifica del finanziamento e la realizzazione de parcheggio multipiano in via dei Giardini. L’assessore alle Politiche Ambientali, Servizi Sociali, Gemellaggi e Politiche di Genere va anche l’incarico di seguire l’appalto dei servizi di raccolta e spazzamento. Il consigliere Negretti – dice ancora il sindaco Sala – si occuperà inoltre anche dei lavori di riqualificazione del Borgo di Castel Giuliano. Incarichi specifici anche per il consigliere Sergio Pagliarani che – aggiunge Sala -oltre alle deleghe al Centro Storico, alla promozione di Bracciano Lido e ai Rapporti con il Gruppo di Azione Locale dovrà occuparsi anche dei lavori di riqualificazione del fontanile di via Cupetta del Mattatoio, intervento che si avvale di uno specifico contributo del Gal. Nessuna variazione – conclude Sala –per gli incarichi già assegnati all’assessore Claudio Ciervo che mantiene le deleghe al Bilancio e Programmazione Economica, Tributi e Patrimonio e Personale. Antonio Latini mantiene inoltre gli incarichi di capogruppo consiliare di Capogruppo Unione Democratica per Bracciano e Rapporti con il Parco e l’Università Agraria. Resta confermato nel suo prestigioso incarico Maurizio Capparella, presidente del Consiglio comunale”.
Questa notte i carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno arrestato un cittadino romeno di 29 anni con l’accusa di tentato omicidio e lesioni personali gravissime. La vicenda, che solo fortunatamente non ha avuto risvolti drammatici, si è consumata all’interno di un pub di Ladispoli: l’uomo, dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, ha rivolto delle avances ad una cameriera del locale, sua connazionale di 26 anni, puntualmente rispedite al mittente. Il ragazzo non ha accettato il “due di picche”, così ha estratto dalla tasca un
coltello con cui si è avventato sulla giovane, colpendola con numerosi fendenti al corpo e al volto, per poi darsi velocemente alla fuga. I numerosi testimoni hanno dato l’allarme al “112” e i Carabinieri della Stazione di Ladispoli, dopo aver soccorso la vittima e sentite le dichiarazioni delle persone presenti, si sono subito messi sulle tracce dell’aggressore. E’ stato, quindi, organizzato un importante dispositivo di ricerca, a cui hanno preso parte anche alcune pattuglie dei vicini Comandi Stazione Carabinieri coordinate dalla Centrale Operativa, grazie al quale il 29enne è stato individuato e bloccato. Durante il sopralluogo e i rilievi scattati nel locale, i militari hanno sequestrato il coltello utilizzato nell’aggressione, rinvenuto a terra in un piazzale
antistante il pub. La ragazza, trasportata all’ospedale di Civitavecchia, è stata riscontrata affetta da gravissime lesioni agli arti superiori e al volto, motivo per cui è stata ricoverata in prognosi riservata. L’arrestato, invece, è stato portato nel carcere di Civitavecchia, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Dopo la partita persa contro il Pescara, la squadra di mister Bombelli cercava un pronto riscatto contro la compagine dell’Antares Nuoto Latina, ma purtroppo è andata incontro ad una nuova sconfitta. Eppure i presupposti per battere le ragazze pontine c’erano tutti, in primis, la voglia di ripartire alla grande dopo la delusione patita nella partita di esordio, in tribuna era presente il pubblico delle grandi occasioni che ha fatto un tifo incessante per tutto l’incontro e dulcis in fundo tutta la rosa era a completa disposizione dell’allenatore.
La formazione scesa inizialmente in vasca per l’Anguillara è stata: Bartoletti F., Cecchini, Frigerio, Bartoletti G., Iacoella, Papi, De Totis mentre la panchina a disposizione di Mister Bombelli era così composta: Caspoli, Pompei, Fanelli, Trivellone, Castrignanò, Fagiani. L’incontro si è presentato sin dall’inizio molto equilibrato, nel primo quarto nessuna delle due squadre è riuscita a prevalere sull’altra ed infatti di azioni pericolose possiamo contarle sul palmo di una mano. A rompere il ghiaccio a metà tempo ci ha pensato la formazione anguillarese realizzando un calcio di rigore con Elena De Totis giustamente concesso dal direttore di gara, il successivo pareggio pontino ha di fatto concluso il primo periodo. Risultato parziale: Anguillara – Antares Latina 1-1.
Nel secondo periodo è la squadra di mister Bombelli che cerca la rete con più insistenza, prima un gran tiro da fuori di Elena De Totis terminato alto sulla traversa, poi con un paio di conclusioni da distanza ravvicinata che mettono in seria difficoltà l’estremo difensore ospite. Batti e ribatti, l’Anguillara nel giro di un paio di minuti riesce ad andare in doppio vantaggio con due belle reti di Giorgia Cecchini e Federica Iacoella che mandano in visibilio il pubblico di casa. La squadra pontina accusa il colpo, non riesce ad impensierire la retroguardia anguillarese che, sulle ali dell’entusiasmo cerca di incrementare ancora il proprio vantaggio. Prima della chiusura del tempo un forte tiro del centro boa pontino è ben parato da Francesca Bartoletti. Risultato parziale: Anguillara – Antares Latina 3-1.
Nel terzo periodo la squadra pontina si spinge subito all’attacco alla ricerca di quel gol che le consentirebbe di rientrare in partita, le ragazze anguillaresi soffrono i ripetuti attacchi delle avversarie e vanno un po’ in affanno. Alcune distrazioni in fase difensiva permettono alla squadra del Latina di recuperare lo svantaggio accumulato alla fine del secondo quarto. Le ragazze di mister Bombelli ora hanno il morale sotto i tacchi, commettono diversi errori anche in zona di attacco, dove non riescono più a essere incisive come dovrebbero. Il terzo quarto si conclude senza nessun’altra azione degna di nota. Risultato parziale: Anguillara – Antares Latina 3-3
La pausa serve all’allenatore dell’Anguillara per spronare la propria squadra e ricondurla sulla retta via, le ragazze ascoltano e fanno tesoro dei consigli dati dal loro mister in religioso silenzio. L’ultimo periodo passerà agli archivi della cronaca come il più intenso ed emozionante di tutti. Le due contendenti si fronteggiano a viso aperto, i continui capovolgimenti di fronte danno sempre la sensazione che il gol per l’una o l’altra squadra possa arrivare in qualsiasi momento. In questo frangente c’è da segnalare una bellissima parata di Francesca Bartoletti su un tiro ravvicinato del centro boa pontino, mentre nella successiva azione di attacco della squadra di casa è il portiere del Latina a compiere un autentico miracolo andando a salvare sulla linea di porta una palla la cui destinazione finale sarebbe stata sicuramente in fondo alla rete. Le ragazze di mister Bombelli piano piano hanno ritrovato lo smalto e la lucidità dei momenti migliori ma continuano a sbagliare troppo nelle conclusioni e come dice un vecchio detto “chi sbaglia paga”, e infatti puntuale arriva la quarta rete ospite. In vasca come in tribuna la delusione è palese, l’allenatore lacustre chiede un time out e dà una bella strigliata alla squadra. Entrano in vasca forze fresche per tentare di recuperare subito lo svantaggio ma è ancora la squadra pontina ad andare nuovamente vicino al gol con un tiro ravvicinato su cui Francesca Bartoletti si prodiga in un altro grande intervento.
Finale al cardiopalma nella piscina di Poggio dei Pini dove ormai mancano meno di due minuti alla fine della partita, in tribuna il pubblico locale incita a gran voce le proprie beniamine cercando di dare quella scossa necessaria per affrontare la volata finale. La squadra di mister Bombelli non ha più nulla da perdere e con la forza della disperazione si getta in avanti alla ricerca del gol del pareggio che, in parte renderebbe felici i tifosi, ed eviterebbe la prima “crisetta” stagionale. Elena De Totis, Federica Iacoella e Francesca Papi cercano in tutti i modi di battere il portiere avversario che si oppone sempre con bravura. Sull’altro fronte ancora Francesca Bartoletti salva il risultato su un forte tiro dalla distanza dell’esterno destro pontino. A circa quaranta secondi alla fine dell’incontro un tiro del centro boa anguillarese termina alto sulla traversa e sul capovolgimento di fronte è la squadra pontina a mettere la parola fine al match con un bel gol a pallonetto che scavalca il portiere locale che non può nulla, se non raccogliere la palla in fondo alla rete. Proprio su un ultimo attacco della squadra di casa l’arbitro fischia la fine dell’incontro. Risultato finale: Anguillara – Antares Nuoto Latina 3-5 (1-1) (2-0) (0-2) (0-2).
Marcatori: Elena De Totis (rigore), Giorgia Cecchini, Federica Iacoella
La squadra dell’Anguillara per la seconda partita consecutiva non è riuscita ad ottenere punti nel turno casalingo, sintomo che c’è qualcosa da rivedere nel gioco e nell’assetto tattico della squadra, mister Bombelli nei prossimi giorni avrà molto da lavorare. Pur disputando una prova gagliarda, la squadra locale ha commesso molti errori, soprattutto non sfruttando le diverse palle gol concesse dalla difesa avversaria, che hanno inciso pesantemente sul risultato. Un finale tutto cuore delle ragazze locali non è bastato a recuperare una partita che era ampiamente alla loro portata e della quale avrebbero meritato almeno il pareggio. Le ragazze pontine sono state più ciniche, hanno sfruttato al meglio tutte le occasioni concessegli dalla squadra locale, con caparbietà e determinazione hanno saputo annullare uno svantaggio di due reti e addirittura andare a vincere l’incontro con un + 2 finale portandosi a casa una sofferta vittoria.
La protagonista
Francesca Bartoletti, miglior giocatrice in vasca, ha compiuto bellissime parate che specialmente nel finale hanno evitato un passivo più pesante. Francesca, per via della sua struttura fisica è un portiere molto abile nel gioco aereo e facendo leva sulle sue lunghe braccia riesce spesso e con bravura ad opporsi agli attaccanti avversari. E’ in forza da quest’anno all’Anguillara Nuoto. Un elogio particolare va comunque fatto a tutte le ragazze che, nonostante il risultato negativo, hanno giocato una buona partita.
Veleggia verso la seconda edizione il primo festival di cinema e culture totalmente indipendente nato sulle sponde del Lago di Bracciano (RM). Cinema e poesia contemporanea, inserzioni visive, opere figurative, fotografia, letture dell’oggi e viaggi multidimensionali. Gemellaggi illustri (tra gli altri, L’isola del Cinema di Roma), ospiti a sorpresa, grandi autori, firme non inghiottite dalla corrente del mercato ma pronte ad un’emersione potente, opere internazionali, arte multimediale, interazione, gioco e partecipazione emozionale, e soprattutto fruizione condivisa e gratuita, “per” tutti.
Parte la seconda edizione di “EscaMontage a corto”, concorso di cortometraggi indetto dall’organizzazione artistica del Bracciano Lago Film Fest 2014, che si terrà in luglio. La scadenza del bando è fissata per il 30 maggio 2014. L’iscrizione al concorso è gratuita, ogni autore può inviare più opere.
BANDO DI CONCORSO
1. Il festival intende promuovere la forma espressiva ed artistica del cortometraggio e della fotografia dando visibilità agli autori indipendenti.
2. Il festival si articola in quattro sezioni:
•Cortometraggi della durata massima di 15’ realizzati con qualsiasi mezzo
•Documentari della durata massima di 15’ realizzati con qualsiasi mezzo
•Videoclip della durata massima di 15’ realizzati con qualsiasi mezzo
•Videoart della durata massima di 15’ realizzata con qualsiasi mezzo
3. La partecipazione al bando è totalmente gratuita e senza limiti di età.
4. Le prime quattro opere classificate e scelte dalla giuria interna al “Bracciano Lago Film Fest 2014” saranno pubblicamente proiettate in occasione del Secondo Festival Cinematografico “Bracciano Lago Film Fest” (luglio 2014), durante il PhotoFestival di Nettuno (estate 2014) e nel corso di altre manifestazioni culturali. Trailer e recensione dell’opera saranno pubblicati sul blog di “EscaMontage” e su altre riviste specializzate.
5. L’iscrizione al concorso deve essere fatta mandando una mail a escamontage.escamontage@gmail.com con nome, cognome, dati anagrafici autore/i, residenza, dati film, titolo, durata, anno di produzione.
6. Tutte le opere, se in lingua straniera, dovranno essere sottotitolate in italiano, pena l’esclusione dal concorso.
7. L’invio del materiale è a carico dei partecipanti e dovrà essere effettuato con le seguenti modalità:
allegando il link del video in forma privata youtube o utilizzando qualsiasi altra piattaforma, al seguente indirizzo e-mail: escamontage.escamontage@gmail.com
oppure inviando il dvd formato DVD scrivendo sul plico all’attenzione di EscaMontage – Iolanda La Carrubba e Sarah Panatta – Via Carlo Caneva, 58 – 00159 Roma.
8. La giuria del festival, che decreterà i vincitori, sarà composta da artisti, esperti, operatori e personaggi attinenti all’ambito dell’audiovisivo e dello spettacolo. Le decisioni della giuria, inappellabili, saranno rese pubbliche il giorno della premiazione.
9. L’invio del materiale è a carico del partecipante e deve essere spedito con raccomandata con ricevuta di ritorno. In ogni caso, anche inviando l’opera via mail, il mittente dichiara di essere titolare di tutti i diritti di utilizzazione dell’opera stessa, nessun escluso, e che i contenuti della stessa non violano le leggi vigenti e che l’opera non presenta contenuti a carattere diffamatorio.
10. Il mittente solleva altresì l’organizzazione da ogni responsabilità per il contenuto del corto proiettato in pubblico. I partecipanti al concorso, con l’iscrizione, autorizzano EscaMontage, organizzatore del Concorso, ai sensi della Legge 196/2003 e successive modifiche ed integrazioni, al trattamento dei dati personali e ad utilizzare le informazioni inviate per tutti gli usi connessi esclusivamente al Concorso ed alle manifestazioni collegate.
11. I candidati saranno contattati via e-mail e telefono solo in caso di selezione delle opere inviate. Gli altri saranno comunque invitati ad inviare materiale per future iniziative e saranno inseriti nella mailing list di EscaMontage.
12. Al momento stesso dell’iscrizione al presente concorso, tutti i partecipanti dichiarano di non avere nulla in contrario e nulla a pretendere dall’Organizzazione direttamente o indirettamente tramite i soggetti o partner tecnici coinvolti nel Festival per mezzo di riprese televisive, web, fotografi, emittenti radiofoniche, interviste ecc.
13. L’Organizzazione è pertanto autorizzata a trasmettere i video selezionati in programmi televisivi, canali TV o altri specifici relativi al settore cinematografico, senza dover richiedere un’autorizzazione specifica. L’Organizzazione, da parte sua, si impegna tassativamente a non commercializzare tale materiale, ma ad utilizzarlo ai soli fini promozionali, come detta lo spirito dell’Evento.
14. L’Organizzazione può autorizzare una o più emittenti televisive, radiofoniche o quant’altro, a riprendere e registrare la manifestazione per l’utilizzo nella propria programmazione, senza una liberatoria aggiuntiva, né un rimborso specifico ai finalisti in gara, né per la serata stessa né in futuro.
15. L’Organizzazione si riserva espressamente, in caso di inadempienza al presente regolamento, di poter escludere dal Festival, in qualsiasi momento e senza rimborso alcuno, l’inadempiente o gli inadempienti.
16. L’organizzazione del Concorso, pur impegnandosi rigorosamente nella cura e custodia delle opere pervenute, non si assume responsabilità alcuna per eventuali ritardi postali, furti, danneggiamenti o smarrimenti che queste dovessero subire prima, durante o dopo la manifestazione. L’iscrizione al concorso implica l’accettazione integrale e incondizionata del presente regolamento.