5 Dicembre, 2025
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Bracciano 2 Giugno 2025. Il mondo salvato dai bambini

Anche quest’anno, nella piazza IV novembre di Bracciano, davanti al monumento ai caduti, si è svolta, alla presenza delle autorità civili e militari e di numerose associazioni, la cerimonia in occasione della Festa della Repubblica. Una giornata che, come ha ricordato il sindaco di Bracciano Marco Crocicchi nel suo intervento (allegato), deve essere anche un momento di riflessione sui valori della Costituzione, nata dalla Resistenza antifascista.  Democrazia, Libertà, Diritti, Partecipazione e Pace sono la base per costruire una società più attenta alle esigenze di tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione. Perfettamente in linea con queste dichiarazioni, tutta l’attenzione dei partecipanti si è spostata nell’aula consiliare, dove l’Amministrazione Comunale ha voluto, in conformità di un regolamento approvato, il primo in Italia, con deliberazione di Consiglio Comunale del 10/10/2012 durante i primi mesi dell’Amministrazione Sala, conferire la cittadinanza onoraria a tutti i nati in Italia da genitori cittadini stranieri al compimento del sesto anno di età, residenti a Bracciano. E’ stata un’emozione grandissima, che tocca il cuore, come ha detto una madre presente, vedere la felicità negli occhi di Omar, Rebeca, Ali, Yasmin, Rami, Nadhin, Daria Larisa, Rivas, Ibrahim, osservare, un po’ di nascosto, il sorriso di soddisfazione di queste e altre bambine e bambini nati in Italia mentre ritiravano, tra gli applausi, in un’aula completamente piena di persone e di manifesta felicità, una copia della Costituzione Italiana insieme all’attestato di Cittadinanza onoraria e la bandiera dell’Italia. Democrazia, Libertà, Diritti, Partecipazione e Pace: qualcosa d’importante, in questo caldo 2 giugno 2025, si è costruito nella direzione di chi ha sacrificato la vita e di chi ha speso un’esistenza nella speranza di realizzare un futuro migliore per tutti.

Lorenzo Avincola

ALLEGATO

Sindaco Marco Crocicchi-Autorità civili e militari, cittadine, cittadini, buongiorno!
Oggi ci ritroviamo in questa piazza per celebrare la Repubblica e, prima di tutto, per rendere omaggio ai caduti del nostro Paese, molti dei quali vittime delle guerre del Novecento.
A loro va il nostro rispetto. Ma anche le nostre scuse.
Perché l’Italia, in più momenti della sua storia, ha negato loro un futuro, mandandoli a sacrificarsi per scelte politiche irresponsabili, per ambizioni imperiali, per nazionalismi ciechi e violenti.
Li ricordiamo oggi con verità, non con retorica, affinché la loro memoria sia un monitor, non un’arma da sbandierare.
Dopo quelle tragedie, dopo vent’anni di dittatura, dopo le leggi razziali, le guerre fasciste, la vergogna dell’8 settembre, il popolo italiano scelse la democrazia, la speranza, la libertà, la responsabilità.
Il 2 Giugno 1946, per la prima volta davvero sovrano, il popolo disse no alla monarchia, no al fascismo, no alla guerra.
Scelse la Repubblica, con un voto finalmente universale, in cui – per la prima volta – votarono anche le donne.
E deciso di rinascere non sull’identità etnica, ma su una nuova architettura civile: la Costituzione.

Una Costituzione fondata su il lavoro, l’uguaglianza, la giustizia sociale, la pace, la solidarietà, l’antifascismo, la libertà e la partecipazione.
La Costituzione non è un cimelio da celebrare una volta all’anno.
È un impegno quotidiano, un progetto vivo e incompiuto, che ci riguarda tutti e tutte.
Oggi non celebriamo la Repubblica come un’icona da incorniciare.
Oggi celebriamo le sue conquiste concrete:
– il diritto allo studio,
– la sanità pubblica,
– l’autonomia e la dignità delle donne,
– il pluralismo delle idee,
– la libertà di associazione,
– la dignità del lavoro.
Conquiste che non sono cadute dall’alto, ma che sono frutto di lotte, di partecipazione, di pensiero critico.
La Repubblica è forte quando è giusta, non quando si rifugia in un mito identitario.
È viva quando si rinnova, quando accoglie, quando si mette in discussione.
E oggi, più che mai, la Repubblica è chiamata ad affrontare sfide decisive:
La giustizia ambientale, per superare un modello di sviluppo che devasta l’ambiente, distrugge comunità, condanna le generazioni future.
Perché non c’è libertà senza un pianeta vivibile.
La lotta contro le mafie, contro la corruzione, l’omertà, le zone grigie.
Perché non c’è democrazia dove c’è paura, ricatto, disuguaglianza strutturale.
Un saluto e un ringraziamento speciale va oggi anche ai giovani del Servizio Civile Universale, presenti qui in piazza.
Il 28 maggio hanno iniziato il loro anno di impegno al fianco della comunità, in ambito educativo e sociale.
Sono un esempio di cittadinanza attiva, rappresentano la parte migliore della Repubblica: quella che non si limita a chiedere, ma sceglie di esserci.
Grazie per la vostra scelta e per la vostra presenza.
È in questo spirito che oggi, con un gesto semplice ma carico di significato, conferiamo simbolicamente la cittadinanza onoraria Ius Soli ai bambini e alle bambine nati in Italia da genitori stranieri.
Un gesto che non divide, ma unisce.
Che non anticipa una legge, ma rappresenta un richiamo etico e un invito per tutti di coerenza costituzionale.
A ciascuno di loro doneremo la Costituzione e la bandiera italiana.
Non simboli di appartenenza etnica, ma segni di un patto civile: aperto, responsabile, condiviso.
Bracciano è stato, nel 2012, il primo Comune d’Italia ad avviare questa iniziativa.
Oggi la riprendiamo con ancora più credenze.
E alle scuole del territorio doneremo la bandiera della Pace, perché siano presidi di convivenza, luoghi di dialogo, spazi di futuro.
Perché educare alla pace è la prima forma di difesa civile della Repubblica.
Perché la nostra Repubblica non ha paura delle differenze, non alza muri, ma costruisce ponti.
Non si rifugia nel nazionalismo, ma crede nella giustizia globale, nei diritti umani, nella solidarietà internazionale.
Perché la Repubblica non è un’idea da custodire sotto vetro.
È un impegno da rinnovare ogni giorno.
Nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strade, nelle istituzioni.
Con le parole, con le scelte, con il coraggio.
Siamo dalla parte di chi sogna un’Italia che appartenga a tutte ea tutti e che si unisca con altri popoli per garantire pace e giustizia sociale come sognavano gli esiliati antifascisti di Ventotene, i Padri fondatori di quell’Europa libera e solidale che oggi dobbiamo tornare a costruire.

Siamo dalla parte di chi costruisce e non distrugge.
Di chi unisce e non divide.

𝗩𝗶𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮!
𝗩𝗶𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲!
*𝗩𝗶𝘃𝗮 𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲, della pace, 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼!*
*Viva il 2 Giugno!*

 

 

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