Il Lazio è la culla del “presepe vivente” partendo da quel lontano 1223 quando San Francesco a Greccio, di ritorno da un viaggio in Terra Santa, volle ricreare e mostrare a tutte quelle persone che non avrebbero mai potuto raggiungere i luoghi santi il momento della Natività.
Nella nostra provincia, tra i più suggestivi, possiamo ricordare il presepe vivente all’interno delle rovine di Monterano, quello di Civita di Bagnoregio, quello di Sutri allestito nella necropoli etrusca o quello di Corchiano all’interno delle forre del Rio Fratta.
Tra i tanti l’imbarazzo della scelta è notevole. Noi suggeriamo l’itinerario del fu feudo Santacroce: Oriolo e Vejano.
Un presepe artistico, a Oriolo Romano, nella Chiesa di Sant’Anna
Per tutto il periodo natalizio sarà possibile ammirare il lavoro, la passione e la cura – che durano da circa 25 anni – di Sergio Feliziani e della sua famiglia nel ricostruire, artisticamente, manualmente e minuziosamente, la scena della Natività. All’inizio ciò che colpisce è la dimensione dello stesso, circa 25 metri quadrati di superficie. Successivamente, la successione dei vari “quadri” che rappresentano le molteplici realtà quotidiane: l’osteria, le varie botteghe ed i relativi mestieri, l’orto, le case private o in costruzione, lo scorrere lento dell’acqua di un fiume, la vegetazione a delimitare il paese dalle zone circostanti. A fare da sfondo montagne innevate e un altro piccolo paese illuminato. La particolarità di questo presepe consiste, come nelle migliori tradizioni antiche, nella realizzazione manuale di tutte le molteplici componenti. Per esempio, la “grotta” della Natività, come ci racconta Sergio, è realizzata interamente in tufo: piccoli pezzi tagliati e assemblati come fossero veri blocchetti; così come l’esterno di alcune case è stuccato come se fossero vere costruzioni. Non solo … l’interno delle stesse è arredato: così possiamo ammirare quadri in miniatura, specchi, tavolini, seggiole, tovaglie e tende, letti e materassi e tanto altro ancora grazie all’ingegno e alle mani sapienti di tutta la famiglia Feliziani.
Nel borgo medievale di Vejano, la XXIII edizione del presepe vivente
Un intero borgo che si trasforma dando vita a un caratteristico, animato e suggestivo presepe vivente. L’intero percorso, circa 800 metri, si snoda tra vicoli e viuzze illuminate dalla flebile luce delle fiaccole; inoltre, circa 250 figuranti danno vita ad antiche botteghe e mestieri per rendere ancora più realistica l’atmosfera di festa e di magia di questo particolare periodo dell’anno. Un Natale che diventa racconto vivo fino all’emozionante Natività nella Rocca con canti e musiche di sottofondo. Tre le date in programma: 26, 28 dicembre e 6 gennaio 2026.
Brunella Bassetti


