Si avvicina il Natale ed è giusto porsi una domanda: quanto conosciamo davvero la tradizione del Presepe? Quando va preparato e quale è il senso nascosto che custodisce?
Secondo l’antica usanza, il presepe va allestito l’8 dicembre. Ma non è completo: il Bambinello attende la mezzanotte del 25 per essere deposto nella mangiatoia, mentre i Magi, uniche figure in “cammino”, iniziano il loro viaggio da lontano, avanzando giorno dopo giorno, fino a giungere alla Sacra Famiglia il 6 gennaio. Se molti smantellano la scena all’Epifania, la tradizione più profonda invita invece a prolungarne la presenza fino al 2 febbraio, festa della Candelora, quando la luce del Natale si consegna al cammino verso la Pasqua.
Ma il Presepe non è soltanto un ornamento: è un palcoscenico dell’anima, un racconto silenzioso che parla attraverso gesti e sguardi. Rappresenta quella notte in cui la luce si rivela prima agli ultimi: i pastori che, con la loro povertà, ci ricordano che la salvezza non è privilegio dei perfetti, ma dono per chi sa amare e ama. La loro presenza è un messaggio che è insieme spirituale e politico: la pace e la giustizia di Cristo non appartengono ai potenti, ma ai semplici, a coloro che sostengono la società con il lavoro quotidiano. È a loro, agli umili e ai disprezzati, che giunge l’annuncio dell’angelo nel Vangelo di Luca: un conforto e una promessa di riscatto per un futuro più giusto.
Tuttavia il messaggio non finisce qui. Oltre ai pastori, arrivano anche i Magi che introducono un gesto dirompente: essi rappresentano l’umanità intera, Ebrei e Gentili, vicini e stranieri. La loro accoglienza nel presepe è segno che il messaggio di pace non conosce confini né sospetti. Tre sono i Magi, come tre le discendenze di Noè, Sem, Cam e Jafet, simboli di tutte le genti. Gesù non viene per l’establishment, per chi si ritiene “normale”, ma per tutti, senza distinzione.
Il Presepe non è solo un racconto di fede, ma un universo di simboli e sorprese per chi sa guardare oltre. Ad esempio non tutti sanno che Gesù non è nato nell’anno 0 o che il 25 dicembre non è sempre stato Natale o che tra i personaggi compaiono persino figure demoniache accanto ai pastori e ai Re Magi o perché ci sia il pungitopo a proteggerlo.
Tutto questo e molto altro è raccolto nel libro “Il senso nascosto del Presepe”, già disponibile in prevendita online al link:
https://bookabook.it/libro/il-senso-nascosto-del-presepe/
che raccoglie tutto ciò che riguarda il Presepe, non in un’analisi accademica, ma con una narrazione appassionata che intreccia storia, simboli e leggende rivelandone il senso nascosto. Dai vangeli canonici e apocrifi, alle tradizioni popolari, fino alle figure folkloristiche del presepe napoletano, il testo svela dettagli dimenticati e restituisce la magia di un paesaggio che unisce fede, arte e fantasia. Un viaggio che non si limita a informare: emoziona, risveglia meraviglia e invita a guardare il presepe con occhi nuovi. Una vera storia d’amore, nata dalla luce di un Bambino e ancora viva nei personaggi, umani e fantastici, che popolano la scena.
Riccardo Agresti


