17 Novembre, 2025
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Roma Nord, pendolari allo stremo tra treni soppressi e traffico

Disservizi ripetuti e linee al rallentatore: da due mesi studenti e lavoratori vivono un calvario

Con la riapertura delle scuole e l’entrata in vigore dell’orario invernale, per i pendolari di Roma Nord sono tornati i disagi. Da settimane, studenti e lavoratori che ogni giorno si spostano tra la provincia e il centro della Capitale convivono con ritardi, soppressioni e treni sovraffollati.

Sulla linea FL3, che collega Roma a Viterbo passando per Cesano, la situazione è preoccupante. Tanti sono stati i disservizi registrati in questa prima parte dell’autunno. Inoltre, sembra scomparso dai piani il finanziamento per il raddoppio integrale della tratta Cesano-Bracciano, sostituito da uno stanziamento di 8 milioni di euro – ripartito tra il 2027 e il 2028 – destinato al miglioramento della ferrovia. Le risorse consentiranno a RFI di realizzare i cosiddetti “binari di precedenza”, brevi tratti di doppio binario che permetteranno ai treni di incrociarsi e alternarsi più agevolmente sulla linea a binario unico. Un intervento utile, ma parziale, che entrerà nel prossimo aggiornamento del contratto di programma tra RFI e il MIT, avviando così la fase progettuale.

Sul fronte della Roma-Civita Castellana-Viterbo, la situazione è aggravata dai lavori di sostituzione dei binari nella tratta urbana e dalla cronica mancanza dei nuovi convogli promessi da anni. Tutto ciò era prevedibile, ma in molti avevano sperato in una gestione più oculata del servizio, con orari e frequenze modulati sul reale numero di treni disponibili.

I cantieri notturni di Astral rallentano la circolazione anche di giorno: in diversi tratti urbani i treni viaggiano a 20 km/h. A Tor di Quinto, dove un convoglio è recentemente deragliato, si procede addirittura a 15 km/h. Una linea in ginocchio, dunque, dove bastano pochi imprevisti per mandare in tilt l’intera circolazione.

Soppressioni a grappoli – anche quattro o cinque corse consecutive, spesso nelle ore di punta – lasciano ogni giorno centinaia di persone sulle banchine. Sono appena cinque, infatti, i treni attivi sulla linea, con la tratta extraurbana già interrotta e sostituita da bus-navetta.

Ma la crisi del trasporto ferroviario è solo un tassello di un quadro più ampio. Roma Nord è infatti intrappolata in una mobilità difficile, tra traffico cronico e carenza di alternative all’auto privata. Strade come Cassia, Flaminia, Braccianese e Tiberina si paralizzano ogni mattina sotto il peso dei veicoli in entrata verso la Capitale.

Fabio Rollo

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